All’interno della vibrante cornice romana, la Black Liquid Art Gallery accoglie una mostra imperdibile: ÀAÀ, Àwòrán Aláṣejù Àṣà di Olamilekan Abatan. L’evento, curato da Antonella Pisilli, offrirà al pubblico la straordinaria possibilità di esplorare le creazioni di uno dei più affermati esponenti dell’iperrealismo africano, con un’eccezionale mistura di classici occidentali e identità culturale africana.
Il genio creativo di Olamilekan Abatan
Olamilekan Abatan, originario di Lagos, è diventato una figura di spicco nel panorama dell’arte contemporanea grazie alla sua intrigante capacità di fondere stili e culture diverse. Nato nel 1997, Abatan si è diplomato in arti visive e ha rapidamente intrapreso una carriera artistica segnata da straordinario successo. È conosciuto soprattutto per il suo peculiare uso del carboncino e della matita, attraverso cui riesce a portare in vita opere che riflettono fortemente la sua duplice eredità culturale.
Nei suoi lavori, Abatan integra elementi dell’arte classica occidentale con simboli e motivi ricchi della tradizione africana. I tessuti wax, colorati e geometrici, agiscono da tramite fra storia e moderno, collocando saldamente i suoi soggetti in un contesto che celebra l’autenticità culturale. Questa visione artistica esaltata dalla presenza del teatro visivo, ricorda l’estetica di artisti come Caravaggio, rendendo ogni opera una narrazione potente e coinvolgente.
Opere e innovazione tra tradizione e modernità
Tra le opere esposte durante la mostra, “Sansone e Dalila” emerge per la sua reinterpretazione moderna del tradimento e della vulnerabilità. Abatan utilizza la tecnologia contemporanea come simbolo di inganno, mentre i tessuti wax avvolgono i soggetti, riaffermando tematiche di resilienza potente. L’opera “Flagellazione” si ispira invece ai principi del caravaggesco, visti attraverso una nuova lente che isola e monumentalizza il dolore umano.
La mostra comprende anche una sezione multimediale che esplora il processo creativo di Abatan: video documentano l’utilizzo esperto della luce e della composizione, permettendo ai visitatori di immergersi nel metodo unico dell’artista di costruire teatri visivi intensi. Questo approccio consente una riflessione profonda sulla condizione umana, facendo emergere storie di forza e identità culturale.
Un linguaggio artistico nuovo da un maestro emergente
L’artista Moyo Okediji, nel catalogo dedicato alla mostra, evidenzia il linguaggio innovativo di Abatan, nato da una fusione e una reinterpretazione del suo patrimonio culturale africano e dei canoni classici europei. La sua arte si distingue per l’autenticità e l’innovazione, creando nuove connessioni tra passato e presente.
Priscilla Manfren definisce Abatan uno dei più promettenti esponenti dell’arte globalizzata, capace di esplorare le contaminazioni tra diverse epoche e visioni artistiche. Le sue opere, parte di collezioni internazionali di primo piano, riaffermano l’importanza del dialogo culturale e lo consacrano come una voce influente e rispettata nel panorama artistico globale.
Info utili
La mostra “ÀAÀ, Àwòrán Aláṣejù Àṣà” si terrà presso la Black Liquid Art Gallery, situata in Via Piemonte 69 a Roma. L’inaugurazione è prevista per il 12 aprile 2025 alle ore 17:30, e l’esposizione proseguirà fino al 7 giugno 2025. La galleria è aperta dal martedì al sabato, dalle 14:00 alle 19:00, ed è possibile fissare appuntamenti per visite private. La collaborazione con l’Ambasciata della Nigeria a Roma aggiunge ulteriore prestigio a quest’evento culturale.
(fonte e immagine: Black Liquid Art Press)