A partire dallo scorso 25 gennaio, il Museo Storico della Fanteria dell’Esercito Italiano a Roma ospita la straordinaria mostra “Salvador Dalì, tra arte e mito”. L’evento, oggi arricchito dalla serie artistica “Les Chevaux de Dalì”, promette un’immersione totale nel mondo visionario di Dalì. Questa nuova sezione comprende 18 litografie basate su acquerelli originali e un prezioso bassorilievo in ottone dorato. Attraverso queste opere, l’artista catalano rende omaggio al cavallo, un simbolo potente e mitico che Dalì interpreta con il suo inconfondibile tocco surrealista, trasformando ogni immagine in una sorta di scultura visiva.
Il cavallo, figura da sempre fonte di ispirazione, travalica i limiti del tempo e dello spazio, incarnando forza, velocità, mortalità e vulnerabilità. Dalì, utilizzando colori intensi e linee ondulate tipiche della tecnica del melting, ci guida in un viaggio onirico tra storia, mitologia e percezioni mutevoli della realtà. Il curatore della mostra, Vincenzo Sanfo, con l’organizzazione di Navigare e Difesa Servizi, amplia così la già ricca collezione di Dalì, aprendo le porte del Museo Storico della Fanteria a nuove interpretazioni artistiche.
I cavalli di Dalì: tra mito e realtà
Nella suite “Les Chevaux de Dalì”, ogni litografia narra una storia unica, in cui la figura del cavallo diviene il fulcro di antiche leggende e simbolismi. Il Cavallo di Troia, ad esempio, è splendidamente rappresentato con forme fluide, un richiamo al surrealismo più puro, simboleggiando al contempo inganno e potenza, tratti fondamentali nelle storie degli antichi greci. Analogamente, Dalì estrae dalle nebbie della storia figure come Bucefalo, il leggendario compagno di Alessandro Magno, e Ronzinante, il cavallo di Don Chisciotte, che diventa icona di idealismo e sogno, intrappolato nei suoi stessi mulini a vento.
Un’altra figura evocativa è il Cavallo della Morte, espressione di quell’ineluttabile destino che ognuno di noi affronta. Lo stile di Dalì, caratterizzato da linee distorte e sfumature dense, conferisce al tutto un’aura di mistero e profondità. Il surreale gioco tra mito e realtà non solo affascina ma invita il visitatore a riflettere sull’interazione perpetua tra storia e immaginazione.
Un’esperienza culturale fra passato e presente
Oltre alla saga equina, la mostra “Salvador Dalì, tra arte e mito” include una vasta gamma di opere che permettono un’immersione completa nell’universo creativo dell’artista. Tra queste, spiccano disegni, sculture, ceramiche e incisioni, provenienti da collezioni private e per la prima volta esposte al pubblico romano. Tra le opere, troviamo le illustrazioni per la Divina Commedia, nate su commissione del governo italiano ma in seguito affidate a una società francese che ne intuì il potenziale artistico.
Questa esposizione non solo valorizza l’estro di Dalì, ma è parte di un progetto più ampio di rivalutazione dei musei militari italiani, promosso da Navigare in collaborazione con Difesa Servizi. Grazie a questo progetto, spazi storicamente chiusi ai più, diventano oggi luoghi di cultura aperti alla condivisione e alla scoperta. Perdersi tra i capolavori di Dalì rappresenta dunque un’opportunità unica per esplorare l’inesauribile capacità dell’artista di trasformare il reale in un sogno.
Info utili
“Salvador Dalì, tra arte e mito” è visibile al pubblico presso il Museo Storico della Fanteria, situato a Piazza di Santa Croce in Gerusalemme, 7, Roma. La mostra resterà aperta fino al 27 luglio 2025 con i seguenti orari: lunedì al venerdì dalle 09:30 alle 19:30 e sabato e domenica dalle 09:30 alle 20:30. L’ultimo ingresso è consentito trenta minuti prima della chiusura. Per informazioni, è possibile contattare i numeri: +39 351 840 3634 o +39 333 609 5192.
(Fonte e immagine: Alessia Piccioni – Ufficio Stampa)