Dal 11 febbraio al 18 maggio 2025, i Musei Capitolini di Roma ospiteranno la mostra “I Farnese nella Roma del Cinquecento. Origini e fortuna di una collezione”, curata da Claudio Parisi Presicce e Chiara Rabbi Bernard. Questo evento, parte del progetto “#Amanotesa” del PNRR CAPUT MUNDI, si propone di incrementare l’offerta culturale e promuovere l’inclusione sociale. La mostra si inserisce in un contesto di rinnovamento culturale della città, in concomitanza con l’anno giubilare, e offre una panoramica sulla straordinaria collezione Farnese, una delle più importanti espressioni del collezionismo italiano ed europeo.
La mostra sarà preceduta da un evento di introduzione il 19 dicembre presso l’Esedra del Marco Aurelio ai Musei Capitolini, un luogo simbolico che collega la figura di Paolo III, la collezione Farnese e i Musei Capitolini. Durante l’evento, interverranno figure istituzionali come il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e l’Assessore alla Cultura, Massimiliano Smeriglio. Saranno presenti anche esperti del settore, tra cui il Professore Carlo Gasparri e il Professore Salvatore Settis, che discuteranno delle sculture Farnese e del futuro delle collezioni archeologiche nei musei contemporanei.
La trasformazione di Roma nel Cinquecento
La mostra esplora il periodo di profonda trasformazione urbanistica di Roma sotto il pontificato di Paolo III Farnese, che governò dal 1534 al 1549. Dopo il devastante Sacco di Roma del 1527, la città necessitava di una rinascita. Paolo III promosse importanti interventi, tra cui la monumentalizzazione della Piazza del Campidoglio, progettata da Michelangelo, e il trasferimento della statua equestre di Marco Aurelio al centro del colle capitolino. Questi interventi simboleggiavano il passato glorioso di Roma e la sua rinascita sotto la guida dei Farnese.
Paolo III fu anche un grande collezionista d’arte e di antichità. Durante il suo pontificato, furono scoperti nelle Terme di Caracalla colossi in marmo come l’Ercole, il Toro e la Flora Farnese, che furono trasferiti nel cortile del Palazzo Farnese. Alla sua morte, il nipote Alessandro Farnese ereditò la collezione e trasformò il Palazzo Farnese in una residenza di lusso, espressione del potere farnesiano a Roma. La mostra ai Musei Capitolini rappresenta un’opportunità unica per esplorare la dinamica tra il potere pubblico e privato dei Farnese nel Cinquecento.
Un percorso espositivo ricco di sorprese
La mostra è articolata in sei sezioni e rappresenta il risultato di una complessa campagna di prestiti che ha coinvolto musei italiani e stranieri. Il percorso espositivo inizia con planimetrie e incisioni che illustrano gli interventi di trasformazione della città alla vigilia del Giubileo del 1550. Un confronto tra il Camillo in bronzo delle collezioni capitoline e la sua copia realizzata per il Cardinale Alessandro Farnese offre una riflessione sul rapporto tra collezione pubblica e privata.
Il visitatore potrà ammirare una galleria di ritratti dei protagonisti della collezione Farnese, tra cui papa Paolo III e i suoi nipoti Alessandro e Ottavio. La sezione “I Farnese e la passione per l’antichità” evoca i grandi marmi rinvenuti nelle Terme di Caracalla attraverso bronzetti, disegni e incisioni. La mostra invita a “entrare” nell’allestimento originario del Palazzo Farnese, con la “Sala dei Filosofi” e la Galleria affrescata dai Carracci. Il percorso si conclude con un confronto tra le collezioni Farnese e Orsini, entrambe accomunate da un destino di dispersione.
Info utili
La mostra “I Farnese nella Roma del Cinquecento” sarà aperta al pubblico dall’11 febbraio al 18 maggio 2025 presso i Musei Capitolini, Villa Caffarelli, situata in Via di Villa Caffarelli, Roma. Gli orari di apertura sono dalle 9:30 alle 19:30, con l’ultimo ingresso consentito un’ora prima della chiusura. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare il numero 060608, attivo tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:00.
(Fonte e immagine: Chiara Sanginiti – Ufficio stampa Zètema Progetto Cultura)