Dal 13 dicembre 2024 al 31 agosto 2025, il Museo dell’Ara Pacis di Roma ospiterà “Franco Fontana. Retrospective”, una mostra monografica che celebra l’intera carriera di uno dei più influenti fotografi italiani del XX secolo. Franco Fontana, noto per la sua rivoluzionaria fotografia a colori, è il protagonista di un evento che promette di essere un’esplosione di colori e forme geometriche. Curata da Jean-Luc Monterosso, storico fondatore della Maison Européenne de la Photographie di Parigi, la mostra offre un viaggio attraverso l’universo creativo del fotografo modenese. Monterosso, con la sua esperienza e passione per l’arte fotografica, guiderà i visitatori alla scoperta di aspetti inediti del lavoro di Fontana, mettendo in luce la sua profonda influenza sulla fotografia contemporanea.
La mostra è un’occasione imperdibile per ammirare l’evoluzione artistica di Fontana. Le opere esposte rivelano l’audacia delle sue inquadrature, la ridotta profondità di campo e le prospettive dall’alto, che si combinano per creare immagini astratte e minimaliste. Queste caratteristiche, unite alla giustapposizione di colori brillanti e forti contrasti, hanno reso Fontana un precursore in un’epoca dominata dalla fotografia in bianco e nero. La sua capacità di trasformare la realtà in poesia visiva è il filo conduttore di questa retrospettiva, che si propone di esplorare le infinite possibilità ottiche offerte dalla sua arte.
L’influenza del contesto urbano e l’evoluzione artistica
Franco Fontana, con la sua affermazione “La fotografia non è ciò che vediamo, è ciò che siamo”, sottolinea come la sua arte sia profondamente influenzata dal contesto urbano in cui è cresciuto. Il centro storico di Modena, con i suoi edifici dalle facciate coloratissime, ha plasmato la sua visione artistica sin dai primi anni della sua carriera. Temi ricorrenti nelle sue opere sono i paesaggi, l’architettura urbana, le automobili e le ombre. Negli anni ’80, Fontana ha iniziato a sperimentare con la tecnica dell’assemblaggio, sfidando le leggi della prospettiva e riorganizzando la realtà di città europee e americane.
Un altro aspetto significativo della sua evoluzione artistica è l’introduzione della figura umana attraverso lo studio delle ombre. Celebre è il suo reportage del 1979 al Palazzo della Civiltà Italiana dell’EUR a Roma, che emana un’atmosfera metafisica. Inoltre, la mostra presenta i famosi specchi d’acqua, dove frammenti di corpi emergono su sfondi blu intensi. La piscina diventa per Fontana un mezzo per esaltare le curve femminili, una sensualità discreta che trova la sua massima espressione in una serie di rare Polaroid.
Un viaggio tra installazioni immersive e oltre 200 fotografie
La retrospettiva di Franco Fontana al Museo dell’Ara Pacis non si limita alla semplice esposizione di fotografie. I visitatori avranno l’opportunità di immergersi in spazi creativi, tra installazioni particolari e video, che arricchiscono l’esperienza visiva e sensoriale. Oltre 200 fotografie selezionate offrono una panoramica completa di un fotografo prolifico che ha segnato la storia della fotografia e ha influenzato l’arte contemporanea.
Durante i suoi viaggi, Fontana ha sviluppato un particolare interesse per la fotografia in movimento, spesso scattando senza guardare attraverso l’obiettivo. Questo approccio ha reso l’asfalto e la strada elementi fondamentali della sua produzione, come dimostrano le immagini della Route 66 negli Stati Uniti, del Camino verso Compostela e della via Appia, quest’ultima a sottolineare il suo legame con Roma. L’esposizione, promossa da Roma Capitale e organizzata da Civita Mostre e Musei, Zètema Progetto Cultura e Franco Fontana Studio, è un tributo a un artista che ha saputo coniugare genialità e innovazione.
Info utili
La mostra “Franco Fontana. Retrospective” sarà aperta al pubblico dal 13 dicembre 2024 al 31 agosto 2025 presso il Museo dell’Ara Pacis di Roma. I visitatori potranno esplorare l’universo artistico di Fontana attraverso una vasta selezione di opere e installazioni immersive. Per ulteriori dettagli su prezzi e orari di apertura, si consiglia di contattare direttamente il museo.
(Fonte e immagine: Lorenzo Vincenti – Ufficio stampa Zètema Progetto Cultura)