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Mostra Black & White

blackwhiteLe dicotomie, soprattutto quelle relative agli aspetti reali, tangibili, della vita quotidiana, possono generare in noi sentimenti ed emozioni legati ad aspetti psicologici o addirittura ancestrali.
Bianco e Nero, in questo senso, sono forse una delle coppie più ricorrenti. Antitetici e indipendenti, ma al tempo stesso mutuamente indispensabili; senza l'uno non avrebbe infatti senso l'altro. Anzi, è proprio l'antitesi estrema che ne esalta la potenza rappresentativa. In tal senso, bianco e nero sono paragonabili ai termini utilizzati per descrivere la figura retorica dell'ossimoro (per non sbagliare non ho messo accenti), alla stessa stregua di ghiaccio bollente, silenzio assordante, o ancora copia originale per fare solo alcuni esempi. 

Nella realtà, si tratta dei due estremi della scala cromatica. In questa, ogni colore e sua tonalità sono descritti mediante tre valori, indicanti rispettivamente il corrispondente livello di rosso (R, red), verde (G, green) e blu (B, blue). Utilizzando questa rappresentazione, e senza entrare troppo nei dettagli, bianco e nero perdono quasi la loro valenza cromatica, in quanto da una parte abbiamo la totale assenza di colori (R=0, G=0, B=0) e dall'altra la totale pienezza (R=1, G=1, B=1).

Quando descriviamo il bianco o il nero non diciamo mai bianco scuro o nero chiaro, non pensiamo mai ad una tonalità. Al limite, possiamo immaginare un bianco sporco, definizione in cui risulta evidente la presenza di due colori, portandoci subito a domandarci più o meno consciamente ma sporco di che colore? Ecco allora che ci si discosta dalla mera definizione di colori, per assumere tutti i connotati di concetti contrapposti: ognuno di noi, per fare un esempio, associa istintivamente i colori bianco e nero alla percezione rispettivamente di pieno e vuoto.
Per tentare invece un legame con il mondo filosofico e religioso, bianco e nero si associano immediatamente ai concetti opposti ma anche mutuamente inter-radicati di yin e yang, in cui si collocano facilmente le dicotomie notte-giorno, buio-luce, terra-cielo, morte-vita.
yin_and_yangDa questi ragionamenti, o probabilmente da qualcosa di molto più complicato, hanno forse preso spunto gli artisti che hanno visto ospitare le proprie opere nello spazio dedicato alla mostra Black&White. Il vernissage ha avuto luogo lo scorso 10 giugno e le opere rimarranno in esposizione gratuita fino al 10 luglio presso la Galleria La Nuvola (www.gallerialanuvola.it), ai civici 51/A e 62/A di via Margutta. Si sa, questa storica via della capitale è da sempre una rinomata culla di artisti, sia nuovi che navigati. E passeggiando lungo queste poche decine di metri si respira davvero l'arte. Scultura, pittura, artigianato, ogni porta schiude un piccolo mondo.

Le opere in mostra sono frutto del lavoro di noti esponenti italiani ed internazionali, tra cui la astrattista siciliana Carla Accardi (Assedio), l'eclettico molisano Gino Marotta (Piombostagno), uno dei pochi artisti italiani del XX secolo ad aver potuto presentare i propri lavori al Louvre (1969), il precursore greco Jannis Kounellis (senza titolo), autore nel 1969 dell'installazione passata alla storia "Cavalli", che rappresentava 12 cavalli vivi legati alle pareti della sala espositiva.
E tra i più giovani, Giusy Lauriola e Cristiano Pintaldi. La prima offre spunti di riflessione con olio e resina su tela per raffigurare un attraversamento pedonale (walking), dove il cromatismo delle strisce pedonali si estende anche a tutto il resto del quadro. Il secondo, presenta un'opera senza titolo per raffigurare una testa di donna, risultato di una interessante elaborazione che riproduce l'immagine sottoforma di un'enorme quantità di pixel, simulando lo stesso meccanismo di riproduzione virtuale utilizzato dagli apparati elettronici.

Ho passato nella Galleria solo pochi minuti. Con la mia scarsa artistica, seppur aiutato da una atmosfera che aiuta a staccare dall'esterno, ho saputo catturare solamente una parte degli strali empatici emessi dalle opere, soffermandomi sulle rappresentazioni più immediatamente riferibili ad un mondo realistico. Una interessante edizione cartacea gratuita della mostra mi ha aiutato ad approfondire i temi esposti. E così, una volta uscito di nuovo all'aria aperta, mi sono fermato in un angolo d'ombra e con calma ho letto le presentazioni di Maurizio Calvesi e Andrea Tugnoli, riuscendo in tal modo ad andare oltre la apparente semplicità di una zebra, nell'opera di Alessandro Cannistrà, o delle mani di Sergej Rachmaninov sui tasti di un pianoforte, in quella di Mario Ceroli.

Black&White
Dal 10 giugno al 10 luglio
Gallerie La Nuvola, via margutta 51/a, via margutta 62/a
Orari: Lun – Sab ore 10.00 – 19.30.
Ingresso gratuito
Tel/Fax: 06.36005158 
info@gallerialanuvola.it
http://www.gallerialanuvola.it/

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