Coppedè compie 100 anni: in scena arte e cultura

Roma, la città eterna, non smette mai di stupire con la sua ricchezza culturale e la capacità di rinnovarsi, mantenendo salde le radici nella sua gloriosa storia. In questo contesto si inserisce l’evento “Coppedè: et Lux in Tenebris”, una serie di mostre ed organizzati dalla Galleria SpazioCima per celebrare il centenario del quartiere Coppedè, un gioiello architettonico situato tra le vie Salaria e Nomentana. Progettato dall’architetto Gino Coppedè tra il 1915 e il 1927, il quartiere rappresenta un unicum nel panorama urbano romano, distinguendosi per il suo stile eclettico che fonde elementi del Liberty, del Barocco e del Medioevo in una sintesi affascinante e unica.

Un viaggio tra sogno e realtà

Il progetto espositivo, curato da Antonio E.M. Giordano e Roberta Cima, si propone come un viaggio onirico e visionario che, partendo dal quartiere Coppedè, attraversa i luoghi più suggestivi di Roma, alla ricerca della conoscenza dell’ignoto e dell’inconscio umano. Questa ricerca è metaforicamente paragonata al viaggio di Ulisse e alla ricerca del tempo perduto di Proust, e si riflette nelle opere dei quattro artisti coinvolti: Raffaele Canepa, Yuriko Damiani, Mauro De Luca e Valerio Prugnola. Le loro creazioni, cariche di energia e delicatezza, esplorano il tema della bellezza e della luce, anche nelle sue manifestazioni più nascoste e misteriose.

La sequenza espositiva

Le mostre, tutte personali, scandiscono il calendario degli eventi dal 3 aprile al 12 luglio. La sequenza inizia con Raffaele Canepa, che esplora il quartiere attraverso la infrarosso, svelando visioni altrimenti invisibili all’occhio umano. Segue Yuriko Damiani, la cui opera si ispira alla simbologia ricca e complessa del Coppedè, esplorando temi di mistero e rivelazione. Mauro De Luca e Valerio Prugnola chiudono la serie, il primo con una rielaborazione artistica di prospetti e dettagli architettonici del quartiere, il secondo con un’attenzione particolare per i monumenti e i mascheroni esornativi, simboli di un passaggio tra passato e presente.

L’integrazione con la città

Accanto alle mostre, l’evento prevede una serie di performance itineranti in spazi aperti, come piazza Mincio e sotto l’iconico arco con lampadario del quartiere, oltre a esposizioni fotografiche, reading di poesia, giornate di studio sull’architettura del Coppedè e concerti di musica classica, contemporanea e jazz. Questi appuntamenti, aperti alla cittadinanza, intendono non solo celebrare il centenario di un quartiere unico, ma anche stimolare una riflessione sul significato dell’arte e della bellezza nella vita contemporanea.

Info utili

Per chi desidera partecipare, l’ingresso alle mostre è libero. I vernissage si terranno dalle 18:00 alle 21:00. I mesi di aprile e maggio vedranno l’apertura della galleria da mercoledì a sabato dalle 15:30 alle 19:00, mentre per giugno e luglio l’apertura sarà da martedì a venerdì, con il sabato disponibile su appuntamento. Sono previste chiusure straordinarie il 20 aprile, il 31 maggio e il 28 giugno. Un’occasione unica per immergersi nella storia e nella di una delle capitali più affascinanti del mondo, attraverso la lente dell’arte e dell’architettura.

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