Nell’intimità dell’Oratorio Mariano della Basilica di Santa Pudenziana si prepara a sbocciare un evento artistico di rara sensibilità: la mostra “Nostos. Il giardino ritrovato” di Tatyana Yang, sotto la curatela di Olga Strada, sarà inaugurata il 4 aprile 2024, promettendo di trasportare i visitatori in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, alla riscoperta di quel Paradiso perduto che continua a vivere nei ricordi e nelle aspirazioni umane.
L’essenza del giardino attraverso l’arte
Le opere di Tatyana Yang, che saranno esposte dal 5 al 24 aprile 2024, si annunciano come un viaggio nel profondo della memoria collettiva e individuale, esplorando la nostalgia per un Eden originario che rimane impresso nell’anima. Attraverso circa 30 lavori, che spaziano dalla pittura all’incisione, dalla fotografia alle installazioni, l’artista propone una riflessione sulla perdita e il ritrovamento, sulla natura ciclica dell’esistenza e sulla perpetua ricerca dell’uomo di un legame con il divino e l’eterno.
Le salette dell’oratorio, di solito celate agli occhi dei più, diventeranno lo scenario in cui il dialogo tra l’arte di Yang e lo spazio sacro si intensifica, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva in un giardino che, tra simbolismo e realtà, svela i suoi significati più nascosti e profondi. L’artista coglie l’essenza del giardino come metafora della vita, dove morte e rinascita si susseguono in un eterno ritorno, e lo spettatore è invitato a contemplare la bellezza e la fragilità dell’esistenza.
Un dialogo tra passato e presente
L’Oratorio Mariano della Basilica di Santa Pudenziana, con i suoi affreschi dell’XI secolo, diventa il complice perfetto delle opere di Yang, creando un ponte tra passato e presente, tra il sacro e il profano. Olga Strada, nella sua analisi, evidenzia come l’artista riesca a inserirsi nella tradizione artistica russa del Gran Tour, evocando la malia di Roma e la sua capacità di ispirare artisti di ogni epoca.
La mostra non è solo un’esplorazione artistica ma anche un’indagine filosofica sul concetto di tempo, su quella dimensione “ex tempum” che sfugge alla nostra comprensione quotidiana ma che trova, nell’arte di Yang, una sua palpabile manifestazione. Le opere, così profondamente intrecciate con il contesto in cui sono esposte, invitano a riflettere su come il tempo e la memoria modellino la nostra percezione della realtà e del nostro posto in essa.
Info utili
Per chi desidera immergersi in questa esperienza unica, “Nostos. Il giardino ritrovato” sarà accessibile al pubblico dal 5 al 24 aprile 2024, con un orario di apertura che va dal mercoledì al venerdì dalle 16:00 alle 19:30, e il sabato e la domenica dalle 15:00 alle 20:30. L’inaugurazione si terrà il 4 aprile alle 19:00, con la presentazione del catalogo dell’esposizione. Questo evento non solo arricchisce il panorama culturale romano ma offre anche l’opportunità di riflettere sulla capacità dell’arte di connettere l’uomo alle sue radici più profonde, in un dialogo continuo con il passato, il presente e l’eterno.
La mostra è patrocinata dalla WindMill Art Power Plant Nonprofit Organisation, che promuove il ruolo delle donne nell’arte. Un’occasione, quindi, non solo di ammirare la bellezza e la profondità delle opere esposte ma anche di riflettere sul contributo femminile nell’ambito artistico e culturale.
“Nostos. Il giardino ritrovato” di Tatyana Yang si annuncia come un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’arte, della filosofia e della bellezza, un viaggio attraverso i temi universali dell’esistenza che trova in Roma, città eterna e fonte inesauribile di ispirazione, il suo palcoscenico ideale.