Nella personale organizzata presso Spazio Urano, con il titolo “ricorda qualcuno assomiglia a nessuno”, Silvio Coiante presenta una selezione di lavori in cui recupera la tecnica del papier collé. L’artista ha da sempre manifestato, anche in serie precedenti, un approccio alla pittura influenzato dalla sua formazione in arte grafica, sia pubblicitaria che editoriale; attraverso il dialogo tra arte classica e digitale, Coiante è solito procedere verso una sintesi che «lascia immaginare senza descrivere», come lui stesso riferisce.
Nei papiers collé, oltre al risultato finale, diventano determinanti i vari passaggi che contraddistinguono l’ideazione e la realizzazione dell’opera. Inizialmente Coiante si avvale di un personale “archivio di immagini” che ha raccolto nel tempo e in maniera casuale, attingendo da fotografie online, “prelievi” dal mondo della moda e della pubblicità e immagini scattate negli anni e in vari contesti. Da questo archivio, una sorta di realtà scorrente davanti i suoi occhi, seleziona due file, spesso un’immagine classica e una moderna, che fondendosi in forma digitale originano una terza e insolita iconografia.
Dopo questa prima ideazione visiva, Coiante ha bisogno di recuperare una tradizionale manualità e di ricorrere quindi al bozzetto, su carta o su tela, nel quale la matericità del colore sedimentato arricchisce l’immagine, prima solo digitale, di nuovi significati. È solo dopo questo ulteriore passaggio che l’artista arriva a sperimentare la tecnica del papier collé. La carta, prima dipinta, poi strappata e infine assemblata, crea un’opera stratificata in più livelli. L’impiego di immagini di “seconda mano”, spesso banali e riconoscibili, utilizzate per porre il proprio punto di vista visivo, rende la ricerca di Coiante affine all’estetica pop in generale e in particolare alla produzione italiana degli artisti della “Scuola di Piazza del Popolo”.
Nei vari papiers collé la cornice bianca diviene parte integrante dell’opera; l’immagine non “soffoca”, è immobilizzata sulla superficie e allo stesso tempo impaginata in un contesto-guida non isolante, anzi aperto, infinito. L’artista usa i segni bianchi e irregolari degli strappi, lasciati volutamente visibili, per aggiungere un senso di imperfezione all’immagine e per allontanare le forme ricavate da una mera rappresentazione della realtà. Come spiega lo stesso Coiante, «lo strappo diventa l’interferenza tra la precisione innata e la casualità del gesto». Il bordo, quindi, rappresenta quella paura dell’errore che viene esorcizzata lasciando alcuni frammenti dell’opera espandersi sul contorno bianco, quasi a manifestare una personale e dicotomica ricerca di equilibrio tra una maniacale precisione e una strabordante e libera urgenza espressiva.
Biografia
Silvio Coiante nasce nel 1982 a Roma dove attualmente vive e lavora. Dopo gli studi presso l’Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie di Roma si dedica professionalmente all’arte della grafica prima pubblicitaria, poi editoriale. Durante la sua carriera come grafico editoriale decide di continuare parallelamente gli studi. Nel 2009 riceve la Laurea in Pittura, all’Accademia di Belle Arti di Roma e nel 2019 frequenta a Londra il corso “Mixed media and drawing projects”.
Mostre
2023 Ventuno – NOA. Nuova Officina delle Arti, Roma, mostra collettiva
2022 Boh!ouse – Engel & Völkers, Open House Roma, mostra personale
2015 Il segno – Wo-ma’n Home Gallery Roma, mostra personale
2012 De Pictura transiti del sublime – Temple University Roma, mostra collettiva
2011 H.O.P.E. (a cura di) – Camera dei Deputati, Sala delle Regina, mostra collettiva
2007 De Pictura. Ricerca di un linguaggio – Accademia di Belle Arti di Roma, mostra collettiva
Silvio Coiante
ricorda qualcuno assomiglia a nessuno
a cura di Simona Pandolfi
4 – 18 novembre 2023
Inaugurazione Sabato 4 novembre 2023, ore 18.30
Spazio Urano, via Sampiero di Bastelica 12 – Roma (Pigneto)
Informazioni
La mostra sarà visitabile fino al 18 novembre 2023
Visitabile su appuntamento: tel 3290932851