“Napoleone entra a New York. Chaim Koppelman e l’imperatore”. Questo è il titolo di una mostra, ma potrebbe creare qualche malinteso tra i più sprovveduti. Il celebre Napoleone, infatti, non è mai riuscito a giungere in America, anche se era nelle sue intenzioni dopo la disfatta di Waterloo. La storia ci racconta un destino diverso, ma le opere dell’americano Koppelman rappresentano un gustoso gioco di immaginazione: proiettare Napoleone addirittura a New York.
La mostra è allestita al Museo Napoleonico di piazza di Ponte Umberto I, luogo adatto, evidentemente, per un simile progetto artistico. L’artista, appartenente al cosiddetto “realismo estetico”, vede in Napoleone, l’uomo degli opposti: il grande rivoluzionario e una persona ricca di ambizioni spropositate. La sua passione per Napoleone iniziò molto presto, a soli 9 anni, quando incominciò a tratteggiare, quasi per caso, il suo profilo. Da quel momento divenne un po’ la sua buona ossessione. A Koppelman interessava l’ambivalenza di questo enorme personaggio storico, in particolare le sue manie di grandezza ma, allo stesso tempo, anche una costante fragilità. Troviamo, ad esempio, un Napoleone che gioca con alcuni animali, oppure quasi sommerso dalla folla tipica della metropoli. Sarà possibile, perciò, vedere dipinti ed incisioni, tutti con una costante, Napoleone.
La mostra sarà aperta ai visitatori fino all’8 gennaio 2012. Orario: da martedì alla domenica; 9 – 19. Lunedì è giorno di chiusura. Entrata: 7 euro (ridotto 6 euro).