Molto
Se esiste un legame solido con Roma, esiste anche un rapporto stretto con il cinema, questo perché è stato, senza dubbio, uno dei più grandi e controversi registi della storia del cinema italiano. “Accattone”, Uccellacci e uccellini”, “Teorema” e “Salò o le centoventi giornate di Sodoma” sono tra le sue opere cinematografiche più famose, e la presenza di un prestigioso Festival non può che essere momento perfetto per una mostra a lui dedicata.
L’evento in questione è stato curato da due grandi personalità del nostro cinema, ovvero gli scenografi, Premi Oscar, Dante Ferretti e Francesca Loschiavo. Il primo, in particolare, ha avuto modo di lavorare assieme al regista, curando le scenografie di film come “Medea” e “I racconti di Canterbury”.
La mostra è articolata in sezioni, nella prima ci sono le fotografie di scena di Angelo Novi, che mostrano la mutazione emblematica dell’Italia, proprio come ha avuto modo di descriverla lo stesso Pasolini. Il grande intellettuale ha rimarcato più volte la cosiddetta “mutazione antropologica” che avrebbe trasformato o, meglio ancora, eliminato, l’Italia a lui più cara. Il consumismo, l’omologazione, l’edonismo di massa, avrebbero cambiato il Paese e, con esso, gli italiani.
La seconda sezione vuole mostrare diversi ritratti di Pasolini sul set di alcuni film. Quello che emerge è la grande carica espressiva del corpo, un corpo che verrà martoriato all’Idroscalo di Ostia.
L’ultima sezione è rappresentata dall’installazione originale realizzata proprio, in esclusiva, da Ferretti e Loschiavo.
L’ingresso alla mostra è gratuito e l’orario è: 12-18. Dal 27 ottobre e fino al 5 novembre, presso lo Spazio Espositivo dell’Auditorium Parco della Musica.