Apre i battenti oggi e resterà aperta sino al 22 marzo 2015 un’esposizione dedicata a uno dei cantautori romani che è stata il simbolo di una generazione e che ancora oggi incanta con i suoi brani: Renato Zero.
Trasformista, poliedrico non esiste un solo aggettivo per descrivere Renato Zero e la sua arte.
“Saltato fuori dal cilindro di una Roma barcollante nel vento si è colorato il viso e si è avviato, in bilico sui suoi zatteroni, tra sogno e degrado, palco e periferia, via Tagliamento e il mondo, libero da pregiudizi ormonali e tessere politiche.
Con una domanda di senso nel cuore ha combattuto da solo l’Italia più difficile, quella dell’ipocrisia, fino a innamorarla.
Anticipando internet ha creato la sua rete, caricandosi come un circense la sua casa sulle spalle, perché il pubblico fosse sempre connesso e diventasse protagonista insieme a lui.
Irraggiungibile dalle definizioni, fotografo spietato del reale da 4 decenni, scandaloso e mistico, uno, nessuno e centomila, meravigliosamente imperfetto, si è spinto coloratissimo e nudo lungo i marciapiedi stanchi e nei giardini che nessuno sa per celebrare il cielo degli ultimi e implorarne il riscatto”.
Il MACRO di Testaccio rende omaggio a questo grande artista con la “A” maiuscola, con una scenografia monumentale fatta di musica, immagini, documenti inediti ed emozioni.
L’appuntamento per i “sorcini” ma anche per tutti coloro che vogliono conoscere qualche cosa in più su Renato Zero, l’appuntamento è sino al 22 marzo 2015 al MACRO Pelanda di Testaccio.