frida kahlo

Alle scuderie del Quirinale una mostra per la pittrice messicana Frida Kahlo

frida kahloLa mostra dedicata a Frida Kahlo è aperta al pubblico fino al 31 agosto; è lei l’artista simbolo della ribellione e della messicana del Novecento.

La rassegna promossa da Roma capitale, progettata da Helga Prignitz Proda – esperta dell’opera di Frida Kahlo – permette di apprezzare circa 160 opere tra dipinti a olio, disegni, 40 ritratti e autoritratti, notevoli capolavori pervenuti da collezioni o da raccolte pubbliche e private provenienti dal Messico, Stati Uniti ed Europa.

Personalità molto forte e indipendente ritrae sé stessa e l’amore per il suo paese trasferendo nella pittura lo spirito popolare delle tradizioni e del passato indigeno con le suggestioni dei principali movimenti artistici che interessarono il Messico, dal Pauperismo al Surrealismo, al Realismo magico.
Nei suoi dipinti si avverte l’indiscutibile legame tra arte e vita e le sue vicende personali si confondono con quelle del mondo a lei contemporaneo che anticiparono e seguirono la rivoluzione messicana. Ribelle indomabile fin da adolescente, aveva aderito apertamente al comunismo.
Frida Kahlo si sentiva, infatti figlia della rivoluzione e di quelle idee; affermava di essere nata nel 1910 e non nel 1907: “voglio trasformare la mia pittura in qualcosa di utile per il movimento rivoluzionario comunista, dato che fin’ora ho dipinto solo l’espressione di me stessa”. I simboli politici che metteva ovunque erano un modo di provocare in quanto il suo ideale libertario e puro di comunismo non trovava riscontro nella pratica.

Sono esposti anche quadri di una serie di pittori che hanno vissuto fisicamente e artisticamente vicino a lei per approfondirne l’influenza stilistica; e le fotografie che tanti fotografi le dedicarono, soprattutto quelle di Nickolas Muray.

frida kahlo1Non si può comprendere l’attività artistica di Frida Kahlo senza conoscere la sua vita segnata dal terribile incidente che ebbe a soli 17 anni e che straziò il suo corpo limitandone la bellezza e negandole la gioia della maternità: è visibile tra i disegni il famoso corsetto di gesso che la tenne prigioniera per lungo tempo.
I suoi ritratti e i suoi primi lavori rappresentano spesso gli aspetti drammatici della sua vita, come il tema del rapporto con il corpo che ricorre in modo ossessivo.
Tra i ritratti più belli: Autoritratto con collana di spine e colibrì del 1940, per la prima volta esposto in Italia; Ritratto del marito Diego Rivera, anche lui pittore messicano; Autoritratto con abito di velluto del 1926 dipinto a soli 19 anni, dove il collo allungato ricorda Modigliani e ancora Ritratto di Alejandro Gómez Arias, il suo amore di bambina, Autoritratto con scimmie, Autoritratto con treccia, Autoritratto come Tehuana, Autoritratto al confine con Messico e Stati Uniti.

Molte tele sono identificative del suo carattere, molte non ancora identificate, altre hanno delle simbologie che si perdono nella fantasia più intima di Frida e nelle memorie ancestrali del Messico.

In tutte si riflette un universo di grande sofferenza. Momenti di vita senza pudore, ma con tanto dolore: sangue, abbracci, seni nudi e ventri sterili, spine e allusivi simbolismi, resi con meravigliosi tocchi di colore. La sua interiorità e il modo di percepire il mondo è affidato ad un pensiero del suo diario: “l’angoscia e il dolore, il piacere e la morte non sono che un processo per esistere”.

Elementi fantastici sono di derivazione surrealista. Conobbe infatti André Breton suo primo estimatore, ma non si considerava una surrealista: “ho sempre dipinto la mia realtà non i miei sogni”. Una donna che ha detto tutto ciò che amava con la pittura. Ha cercato infatti di rendere accessibile agli altri le immagini di libertà e passione con cui ha saputo colorare la sua vita senza nasconderla nell’inconscio.

Tanta serenità ai tormenti di una vita avversa nelle ultime parole che scrisse prima di morire : “Spero che l’uscita sia gioiosa e spero di non tornare mai più”.

 Per informazioni www.scuderiequirinale.it

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