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Hogarth, Reynolds, Turner. Pittura inglese verso la modernità

hogart FRM1La mostra, organizzata dalla Fondazione Roma Museo, è incentrata su quel contesto britannico tra diciottesimo e inizio diciannovesimo secolo che spinse gli artisti ad interpretare e talvolta persino a definire la modernità. Il “linguaggio” da loro creato per definire arte e società in un’epoca in cui la Gran Bretagna aveva totale egemonia politica ed economica in quasi tutto il mondo, determinerà nell’Ottocento una visione comune all’intera Europa.
A Palazzo Sciarra saranno esposte dal 15 aprile 100 opere, provenienti dalle più prestigiose istituzioni museali britanniche quali il British Museum, la Tate Britain Gallery, il Victoria & Albert Museum, la Royal Academy, la National Portrait Gallery, il Museum of London, oltre che dalla Galleria degli Uffizi e dallo Yale Centre for British Art.

Per seguire un percorso storico, interpretativo e socio-culturale, l’esposizione è stata suddivisa in 7 sezioni.

Nella prima sono raccolte le opere degli inglesi Scott, Marlow, Sandby e del veneziano Canaletto, che attraverso le loro vedute si fanno testimoni di una città in costante evoluzione che diverrà l’emblema della metropoli moderna.

La seconda sezione è dedicata al Mondo Nuovo in cui le distinzioni tra aristocrazia e ceto medio si assottigliano, in cui lo sviluppo industriale e scientifico entusiasmano un largo pubblico, in cui nascono le passioni sportive. Qui vengono dunque esposti i ritratti di industriali e commercianti, scienziati ed esploratori, musicisti ed attori, e molti beniamini dello sport, realizzati da Hodges, Wright of Derby e Zoffany.

hogart FRM2La terza sezione è dedicata alla nascita in Inghilterra, per la prima volta, di una scuola artistica nazionale, ed al contesto che porterà Verso un’iconografia nazionale: Hogarth e Füssli. Il contributo di entrambi i pittori, il primo inglese di nascita ed il secondo di adozione, risulterà essenziale per l’affermazione di un’arte prettamente britannica, in cui la raffigurazione di attori nell’atto di recitare toccherà apici straordinari con Füssli, destinato a divenire uno dei più famosi pittori del shakespeariano.

Nella quarta sezione, intitolata L’età eroica del ritratto, le opere di maestri come Gainsborough, Reynolds, Ramsay e Zoffany, testimoniano i mirabili risultati raggiunti dalla ritrattistica inglese. La sezione si compone di una galleria di eleganti nobildonne, generali e gruppi famigliari, ed è espressione di un mondo compiaciuto delle proprie conquiste.

La quinta sezione, dal titolo Paesaggio “on the spot”, testimonia invece l’amore per il paesaggio sempre vivo negli inglesi, collezionisti di paesaggi italiani ed olandesi fin dal Seicento. In questa parte della mostra sono quindi esposti castelli e case padronali nel mezzo di vaste tenute, ritratti con la tecnica dell’acquerello.

A seguire, nella sesta sezione, Variazioni sul paesaggio, troveremo, tra le altre, opere di Richard Wilson, primo grande esponente della pittura di paesaggio britannica, che si appassionò a tale genere durante gli anni formativi passati in Italia. I suoi dipinti ad olio e quelli dei più noti artisti dell’epoca si confronteranno con questo genere, come nella veduta della Grotta nel Golfo di Salerno di Wright of Derby.

Infine la settima ed ultima sezione è dedicata a due artisti, Constable e Turner, forse i più famosi della rassegna almeno da un punto di vista internazionale, rappresentanti mirabili dell’evoluzione della pittura di paesaggio inglese nella prima metà dell’Ottocento. L’arte dei due maestri è il risultato di una elaborazione della tradizione figurativa del Settecento che si apre verso la modernità e che dà il senso finale di questa esposizione artistica.

“A seguito del positivo riscontro di pubblico e critica ottenuto dalla mostra dedicata al ruolo che Roma ha svolto quale centro culturale del XVIII secolo – dichiara il Presidente della Fondazione Roma, il Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele – ho ritenuto opportuno volgere lo sguardo oltre i confini della nostra Nazione per ripercorrere quelle eccezionali vicende che vedono l’Inghilterra centro di un’evoluzione economica e sociale che le permetterà di sviluppare un proprio originale linguaggio artistico e che nell’Ottocento diventerà modello per tutta l’Europa.

L’esposizione… rappresenta una ulteriore testimonianza del mio noto convincimento secondo cui il privato, soprattutto se non profit, costituisce una risorsa ineludibile per lo sviluppo di progetti culturali di alto profilo e al contempo è in grado di fornire un nuovo ed innovativo modello di gestione nel settore della .

La mostra, che segue quasi mezzo secolo dall’ultima che la città di Roma ha dedicato al Settecento inglese, rappresenta un ulteriore tassello nel progetto culturale che la Fondazione Roma, che mi onoro di presiedere, ha intrapreso a partire dal 1999 e che ha permesso di realizzare oltre 42 esposizioni, arricchendo l’offerta culturale della nostra città con proposte sempre innovative e culturalmente stimolanti.”

Roma, Fondazione Roma Museo – Palazzo Sciarra (via Marco Minghetti, 22)
15 aprile-20 luglio 2014

Orari
Lunedì 14.00 > 20.00
Dal martedì al giovedì e domenica 10.00 > 20.00
Venerdì e sabato 10.00 > 21.00

Informazioni e prenotazioni
T. +39 06 69205060
www.pitturaingleseroma.it
www.fondazioneromamuseo.it

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