Si tratta di un poema epico per immagini sulla natura selvaggia e sulle “forme primigenie di organizzazione umana”.
Gli scatti sono divisi in quattro capitoli, ossia “La creazione” (paesaggi dall’alto, fotografati dall’aereo o dall’elicottero), “L’arca di Noè” (animali ritratti nel loro habitat naturale), “I primi uomini” (popolazioni indigene che vivono in modo tradizionale) e, infine, “Le prime società” (“forme primigenie di organizzazione”, popoli nomadi, economie pastorali…).
“Genesi” con oltre 200 immagini è strutturato lungo un percorso geografico in cinque sezioni: “Il pianeta Sud”, “I santuari della natura”, “L’Africa”, “Il grande Nord”, “L’Amazzonia” e “Il Pantanàl”.
Salgado si è sempre occupato di tematiche impegnative, come la lotta alla povertà e lo sfruttamento dei lavoratori, tuttavia stavolta emerge anche la nostalgia verso un’età dell’oro oramai perduta. Le sue opere hanno, invece, il fine di tornare, per quanto possibile, alle origini del pianeta, ovvero agli alimenti naturali da cui è scaturita la vita.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito del Museo dell’Ara Pacis.