Nato a Bagheria nel 1912 è morto a Roma nel 1987, città nella quale ha vissuto per oltre cinquanta anni e a cui era legato da un affetto smisurato.
L’esposizione nasce sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, ed è promossa dalla Regione Lazio, dalla Provincia di Roma, dalla Camera di Commercio di Roma, si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero degli Affari Esteri, della Regione Siciliana, del Museo Guttuso, Villa Cattolica e dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano.
Guttuso si trasferisce a Roma nel 1931, espone alla prima Quadriennale appena diciannovenne ed ha rapporti con i pittori della Scuola Romana da cui assimila gli elementi di uno stile fortemente realista come risposta polemica al plasticismo del Novecento e all’astrattismo. Di questo periodo sono esposte in mostra delle bellissime nature morte.
Negli anni nei quali visse nella capitale, Guttuso entrò in contatto con numerosi intellettuali come Moravia (in mostra il Ritratto di Moravia), Neruda, Manzù, Visconti, Pasolini, De Sica, Montale.
Dipinse una Roma profondamente suggestiva: nei Tetti di Roma, nelle visioni del Colosseo, nella Visita della sera, nel Giardino di Palazzo del Grillo, nel Paesaggio di Villa Massimo, nelle chiese gemelle di Piazza del Popolo.
Fu uomo della Resistenza, pittore della realtà e della militanza per la sua adesione al Partito Comunista Italiano nel 1940. Di questo periodo è il celeberrimo olio su tela la Crocifissione, che suscitò un grande scandalo per la sua umanità dissacrante, fu condannato dal Vaticano e ora è presente nella mostra romana come anche la Fucilazione in campagna dedicata a Federico García Lorca.
Inoltre, vengono presentate le opere che il maestro aveva tenuto per sé nella sua collezione privata, dalle prime piccole tavole ai grandi quadri corali di storia di quotidianità e di politica come la Fuga dall’Etna , La Spiaggia , I Funerali di Togliatti, La Vucciria (il mercato di Palermo), Il Caffè Greco, La Zolfara che assumono per l’impegno ideale e figurativo una dimensione epica.
Troviamo anche numerose nature morte dipinte negli anni Quaranta, presagio dell’imminente tragedia della guerra.
Tra le opere provenienti dall’estero spicca la Discussione della Tate Gallery di Londra; mai visto a Roma, il quadro dimostra nel piano obliquo delle tavole, nelle spirali bianche emesse dai fumatori l’influsso di Fernand Léger altro maestro cubista oltre all’amato Picasso. In seguito alla morte di quest’ultimo, Guttuso dipinge una serie di composizioni commemorative: in mostra Il convivio: Picasso e i suoi personaggi.
Per chi ama la pittura la rassegna potrà essere un piacevole incontro culturale e di evasione nonché l’occasione per conoscere da vicino in tutta la sua dirompente forza espressiva uno tra i pittori italiani più rappresentativi del Novecento europeo.
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