Siamo a quota cinque perfettamente a metà strada, di quello che nel 2006 era un progetto ambizioso: organizzare all’interno della Galleria Borghese Dieci Grandi Mostre che dovevano andare ad approfondire dieci grandi artisti.
Ogni esposizione prendeva spunto da alcuni capolavori che la Galleria Borghese custodisce ormai da secoli. Da Raffaello nel 2006, per arrivare ad Antonio Canova nel 2007, nel 2008 è stata la volta di Correggio, nel 2009 di Caravaggio messo in confronto con Bacon artista tormentato del Novecento.
Mentre nel 2010 è toccato ad uno dei maggiori esponenti del Rinascimento europeo Lucas Cranach.
E’ dal 15 ottobre 2010 che la Galleria Borghese ospita la mostra dal titolo Cranach, l’altro Rinascimento. Una esposizione rivolta all’approfondimento di uno degli artisti chiave del Rinascimento fiammingo, che sarà visibile sino al 13 febbraio 2011.
Avete ancora tempo, quindi per vedere una delle mostre più interessanti che la capitale offre in questa stagione espositiva.
Un’occasione unica, in quanto è la prima volta che in Italia viene dedicata una esposizione monografica a Lucas Cranach il Vecchio, che con Albrecht Durer rinnovò la pittura tedesca del 1500.
L’esposizione è stata suddivisa in diverse sezioni per poter meglio approfondire la produzione artistica del pittore rinascimentale. Un artista di corte, legato alla tradizione dell’arte fiamminga, che contemporaneamente riuscì a rinnovarsi grazie alle novità provenienti dall’Italia.
Cranach è conosciuto anche per la sua amicizia con uno dei personaggi storici che in questo periodo lasciò il segno: Martin Lutero.
Lutero fu amico di Cranach, quest’ultimo divenne un suo partigiano e come artista ha dato le basi all’iconologia protestante.
Cranach fu colui che rispetto ad Albrecht Durer, riuscì a creare un altro linguaggio figurativo, che allo stesso tempo è diverso anche da quello italiano di cui subì qualche influsso, creando quello che è stato definito l’altro Rinascimento, e che ha ispirato questa esposizione romana.
Una mostra di grande valore in cui è possibile ammirare dei veri e propri capolavori, ma che ha forse un piccolo “neo” che però se analizzato da un altro punto di vista può essere anche un elemento di forza.
Non è facile allestire una esposizione monografica all’interno della Galleria Borghese in quanto è priva di spazi che possono essere adibiti solo a questo intento.
Al suo interno vi sono alcuni dei più importanti capolavori dell’umanità: opere di Raffaello, Caravaggio, Tiziano, Canova, Bernini, solo per citare i più noti.
La mostra di Cranach è completamente immersa in sale dove lo spettatore si trova ad ammirare anche altre meraviglie rendendo per un attimo lo spettatore disorientato. La Galleria Borghese è un autentico capolavoro, tanto che quando ci si immerge al suo interno allo spettatore “non bastano gli occhi per cogliere tutte le bellezze che essa ospita”.
Anche il percorso della mostra aumenta il disorientamento, in quanto la prima sala è allestita al primo piano, mentre le altre al secondo dove vi è la pinacoteca. Tra il primo e il secondo piano un visitatore che non ha mai visitato la Galleria (lo stesso vale anche per chi l’ha già vista) non può fare a meno di soffermarsi sugli altri tesori della Galleria, rendendo il tutto alquanto dispersivo.
Se questo può sembrare apparentemente un “neo” ai fini della fruizione dell’esposizione è allo stesso tempo un punto di forza in quanto lo spettatore si trova per diverse ore completamente rapito con alcune delle opere d’arte più belle del mondo.
L’analisi di Cranach comincia al primo piano dove vi è la sezione Artista di Corte, che continua anche nella sala XV della pinacoteca al secondo piano. Qui ci sono opere che Cranach realizzò nel periodo in cui ottenne l’incarico di pittore ufficiale di corte del principe elettore di Sassonia, Federico il Saggio. Cranach lavorò per questo sovrano dal 1503 al 1553.
Le opere in mostra di questo periodo sono: Le Cacce, Le origini della civiltà con l’età dell’oro, l’età dell’argento, e la famiglia del Fauno, Bacco e il grande tino, Malinconia, Diana e Atteone e il giardino dell’Eden.
La mostra prosegue con altri capolavori molti dei quali hanno un comun denominatore la presenza di figure femminili.
Nella sezione il Potere delle Donne, ci sono dei dipinti che vanno ad indagare la tematica del potere della donna, come ingannatrice. In molte opere protagoniste sono le donne che utilizzano il loro fascino per sottomettere, raggirare e annientare un uomo, che al contrario viene raffigurato come un essere ingenuo e consapevole.
Immagini “didattiche” in quanto rispecchiavano la concezione dell’epoca sul rapporto tra uomo e donna e che invitavano ad astenersi da questi comportamenti.
La donna come essere conturbante, sensuale e protagonista nella sezione La sensualità femminile tra sacro e profano, qui ci sono celebri opere di Cranach, nudi femminili dal carattere erotico, molti dei quali dedicati alla figura di Lucrezia.
La mostra prosegue con gli altri capolavori di questo artista che riuscì a sviluppare un linguaggio personale ed originale.
Non vogliamo però sciuparvi troppo la sorpresa, non vi rimane che andarci, avete tempo sino al 13 febbraio 2011.