L’Italia raffigurata da un punto di vista privilegiato: da coloro che troppe volte sono posti al margine della nostra società, i disabili, e per questo capaci di rappresentare, in modo unico la nostra storia.
Si è da poco conclusa una mostra molto interessante dal titolo “Noi, l’Italia” al Museo di Roma in Trastevere che ha visto l’esposizione di opere di artisti disabili che da molti anni operano con i laboratori della Comunità di Sant’Egidio, che da diverso tempo si occupa di far studiare, comunicare e creare le persone affette da disabilità.
I disabili, soprattutto quelli affetti da patologie mentali, hanno grandi difficoltà a comunicare con il mondo circostante, con le metodologie tradizionali basate semplicemente sul linguaggio verbale. Uno dei modi, invece, più naturali ed istintivi per far sì che anche essi riescano a dire la loro è il mezzo artistico.
Con questo obiettivo è cominciata l’attività degli Amici della Comunità di Sant’Egidio, con la creazione di laboratori per persone affette da disabilità, che vengono aiutate ed educate a “parlare” attraverso l’arte.
Ogni anno i lavori degli Amici di Sant’Egidio sono esposti in una mostra d’arte.
Quest’anno l’esposizione, ha avuto una tematica, ben precisa, il nostro paese, in onore dei cinquant’anni dell’unità d’Italia. I ragazzi hanno realizzato delle opere, dipinti, installazioni e testi, ispirati alla storia e al presente della nostra nazione.
Questa sfida è stata colta dai partecipanti con grande entusiasmo, serietà, passione e anche ironia.
Ecco quindi che il nostro paese prende vita attraverso i loro occhi e la loro sensibilità artistica.
Le tematiche delle opere sono quelle legate alla tradizione e alla storia italiana, come l’Unità, le due guerre mondiali, il boom economico, i monumenti e le bellezze, ma anche l’emigrazione degli italiani all’estero e l’immigrazione nel nostro paese. Molti lavori in mostra sono stati ispirati, invece, da tematiche attuali, come il razzismo, il problema della casa, il precariato, la sicurezza, il terremoto dell’Aquila e la povertà.
Tutte le opere in mostra spingono a riflettere su tematiche tipicamente italiane che abbiamo vissuto, e che tutt’oggi stiamo vivendo.
Guardando queste opere (visibili anche on line) vengono spontanee alcune considerazioni. Prima di tutto si vede ciò che non ci si aspetta, un punto di vista critico, vivo, reale di quello che accade in Italia, visto attraverso i loro occhi.
Tra queste colpiscono maggiormente i lavori che trattano tematiche passate che però si intrecciano con quello che hanno vissuto gli artisti, come l’integrazione scolastica dei disabili con la legge 517 del 1977 o la legge Basaglia del 1978 che vide la chiusura dei manicomi.
Maurizio in “Volevo uscì” ha ricordato ad esempio, il periodo doloroso di quando bambino era in un ospedale psichiatrico, e di quando osservava il parco dalla finestra. Quest’opera è stata premiata dalla giuria popolare.
Un’altra considerazione da fare su questa mostra è il valore artistico dei lavori esposti, che è stato valutato da una commissione formata da storici dell’arte: Lorenzo Canova critico e docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi del Molise, Paola Fornasiero, Direttore del Museo di Roma in Trastevere, Massimo Giovannini, Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Antonella Greco, Professore di Storia dell’Architettura, la Sapienza, Università di Roma, Simonetta Lux, professore ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea, la Sapienza, Università di Roma e responsabile scientifico del Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Stefania Macioce, Professore di Storia dell’Arte Moderna, la Sapienza, Università di Roma, Alessandro Zuccari Professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna e presidente del Corso di Laurea Specialistica in Studi Storico Artistici, la Sapienza, Università di Roma.
La giuria ha premiato le migliori opere attribuendo tre menzioni speciali e tre premi. Il Premio Sant’Egidio all’opera a Giorgina Tumminello per l’opera 1946 Anche noi donne votiamo, il 2° premio ex.aequo a L’Italia che smotta di Roberto Mizzon, ed Emigrazione/Immigrazione dei Laboratori di Serpentara e Vigne Nuove
Il 3° premio ex aequo alle opere, La Dea Italia di Daniela Parisini e 16 ottobre 1943 di Pino Vomero, Alvaro Antonelli, Sandra Bonavolontà, Antonio Padula. Menzione speciale all’opere 19 luglio 1943 di Fabia Santoro, Luigi Basso, L’Italia policentrica di Massimiliano Tellini L’Italia in gabbia di Luciana De Angelis e Maria Cantarini.
Per chi non avesse visto la mostra al Museo di Roma in Trastevere, sul sito della Comunità di Sant’Egidio c’è una Galleria Virtuale che vi permetterà di vedere l’Italia da un altro punto di vista