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Gli anni Ottanta sono tornati al MACRO

macro_wall_locandinaQuest’anno gli anni Ottanta sono tornati con prepotenza nella , nei numerosi della capitale che stanno tenendo compagnia ai romani in queste calde sere d’estate e anche nell’arte. Il ritorno degli anni Ottanta nel campo artistico è però sicuramente l’iniziativa più originale della capitale.
L’idea viene ovviamente dalla struttura museale più vivace della nostra città il MACRO.

macrowallÈ nato così il progetto MACROwall: eighties are back! Dove dieci artisti degli anni ’80 sono stati invitati ad esporre un’opera dell’epoca, mettendola in confronto con una recente, per vedere come il loro modo di fare arte è cambiato o è rimasto fedele a se stesso.
Il 15 luglio è stato il turno di Luigi Carboni artista di Pesaro che dopo aver esposto le sue opere all’estero è approdato, per questa occasione, con la sua prima  mostra personale nella capitale.
Un artista fedele a se stesso che ha cominciato la sua attività a metà negli anni Ottanta.
Come ha detto il curatore della mostra Ludovico Pratesi “Luigi Carboni è un pittore che è rimasto pittore” che ha portato avanti una ricerca  che rende ben riconoscibile il suo linguaggio artistico.

Nelle sue opere è visibile un elemento costante: degli oggetti geometrici organizzati in rapporto ad una struttura reticolare, un pattern d’immagini che si intrecciano, si fondono e si celano.
In mostra sono state messe a confronto due opere simili: Prima Prova (1989) e Nero ombrato (2004-2008). Il primo lavoro, sui toni dell’argento,  è un dittico mentre il secondo è un’opera dalla tonalità total black dove però vi è un elemento  scultoreo; una mensola con un dado simboleggiante l’ambiguità e la sorte, che ha esso stesso un elemento misterioso, un numero che non esiste nelle facce del dado, a voi scoprirlo, quando andrete a vedere l’opera dal vivo.

I lavori esposti sono solo apparentemente simili come ci spiega lo stesso artista “Negli anni Ottanta la superficie ha fatto i conti con il tempo, la superficie è ossidata, emergono i caratteri concentrici, sono segni consumati ed erosi, la pittura è espressiva” l’opera di oggi invece “ è più mentale, è concettuale, i segni fanno i conti con un bassorilievo, una superficie tridimensionale che immersa nel nero ha una contraddizione interna”.
Il confronto tra gli anni Ottanta e oggi è reso ancora più stimolante grazie al confronto critico. Due critici d’arte uno che operava anche nel passato e uno di oggi, Andrea Bruciati e Roberto Daolio, sono stati inventati a commentare le due opere intrecciandosi. Il critico d’oggi l’opera dell’Ottanta mentre il critico di oggi l’opera recente.
I due testi sono posti di fronte alle due opere ed è interessante come la critica d’arte e il modo di scrivere è cambiato in trent’anni.
Questo evento artistico vale più di molti altri vale la pena goderlo dal dal vivo perché le opere di Luigi Carboni sprigionano la loro carica espressiva solo guardandole da vicino. Vanno osservate e scrutate per coglierne l’originalità e il fascino.
Questa estate non vi rimane che farci un salto!

MACROwall: EIGHTIES ARE BACK! LUIGI CARBONI
16 Luglio – 17 Ottobre 2010
MACRO Via Reggio Emilia 54
martedì-domenica 9.00-19.00; chiuso lunedì
La biglietteria chiude mezz’ora prima
Biglietto d’ingresso: Intero € 4,50; Ridotto € 3,00
Biglietto valido 7 giorni per l’ingresso al MACRO e al MACRO Testaccio

Informazioni
060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00) www.macro.roma.museum/

Immagine:
LUIGI CARBONI, Nero ombrato, 2004-2008
Courtesy Luigi Carboni. Foto: Michele Alberto Sereni

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