Nella splendida cornice di Palazzo delle Esposizioni è allestita una retrospettiva su Giorgio de Chirico, uno dei più grandi artisti del Novecento.
La mostra che comprende ben 140 opere provenienti dalle più importanti collezioni pubbliche e private, è curata da uno degli storici dell’arte più autorevoli in Italia, Achille Bonito Oliva.
È stata inaugurata l’8 aprile scorso la grande mostra dedicata a Giorgio de Chirico a Palazzo delle Esposizioni.
Nelle gallerie ai lati della monumentale Rotonda, si snoda un percorso espositivo ricco e suggestivo articolato in sette sezioni.
Queste sono rivolte all’approfondimento e all’indagine, della personalissima visione che De Chirico aveva sul mondo della natura.Un rapporto come lo definisce Achille Bonito Olivo «enigmatico e paradossale, un cosmos ordinato a cui il pittore vuole svelare l’enigma».
Questo è quello che si può leggere nei quadri di De Chirico in mostra, delle opere fortemente enigmatiche che spingono l’osservatore ad interrogarsi a leggere dentro se stesso, per trovare la giusta chiave di lettura.
Le sette sezioni del percorso espositivo, sono come i capitoli di un libro avvincente, che sin dall’inizio è talmente appassionante che non si vede l’ora di vedere come va a finire.
Qui, però non sono le parole a coinvolgere ma le immagini sospese nel tempo, cristallizzate ed immobili.
Come ha affermato Giulio Carlo Argan « Per De Chirico, l’arte è pura metafisica, non ha legami con la realtà naturale o storica che sia, neppure per trascenderla . . . Colloca forme senza sostanza vitale in uno spazio vuoto ed inabitabile, in un tempo che non è eterno, ma immobile . . .è un elemento di disturbo, che disambienta ed estranea».
Il senso di estraniazione e smarrimento sono le emozioni che trasmettono i capolavori di De Chirico. Opere spiazzanti tanto che il consiglio che posso dare è quello andare con la mente aperta, priva di preconcetti, con l’intento semplice e puro di arricchirsi e farsi guidare dalla visione della natura secondo De Chirico.
Una natura mitologica e imponente quella che viene raccontata nella prima sezione.
“Il lontano e fresco soffio della mitologia, gli immensi mascheroni delle divinità olimpiche che guardano senza vedere di là dagli orizzonti e dalle costruzioni degli uomini, con quello sguardo dolcemente ed ineffabilmente losco, con lo sguardo di chi sa che non c’è nulla da sapere” (Giorgio de Chirico)
Qui la natura, scenario di archetipi universali, fa da sfondo a figure mitologiche, bibliche e storico leggendarie. I “personaggi” sono visti come civilizzazione sul disordine apparente della natura. Opere molto diverse tra di loro per tecnica pittorica che hanno come elemento comune l’imponenza figurativa. Autentici capolavori, come Argonauti sulla spiaggia (1930), Lucrezia (1922), e Le muse inquietanti (1925).
Dal mito si passa ad una natura fatta di ombre rigide ed irreali.
“L’architettura completa la natura. Fu questo un progresso dell’intelletto umano nel campo delle scoperte metafisiche.” (Giorgio de Chirico).
Ad accogliere lo spettatore vi è una architettura puramente mentale, posta a definire l’assenza.
Questo è quello che si prova nella visione delle numerose “Piazza Italia” che animano questa sezione. Qui il senso di solitudine e smarrimento si fa strada sempre di più, per esplodere nelle opere che indagano le Nature da Camera, l’Anti – Natura, Natura delle Cose, Natura Aperta e Natura Viva.
Protagonisti sono delle tele equivoche ed ambigue. All’interno di ambienti domestici si trovano elementi naturali, e viceversa dentro scenari naturali, sono ospitati elementi di arredo.
Subito dopo è l’ora delle entità anti – naturali: manichini, pensatori, archeologi. In un mondo segnato dalla velocità tecnologica, l’uomo diventa un organismo intermedio come una macchina pensante e senziente.
Un crescendo paradossale nel filo del rasoio tra reale ed irreale, manifestato negli Interni Metafisici, che sono dei quadri nei quadri. Assemblaggi geometrici che assumo il valore di totem contemporanei.
Si prosegue con una Natura aperta, completamente trasfigurata nei suoi elementi primordiali.
“Una volta (…) mi trovavo in una casa ove il pavimento era stato molto lucidato con la cera. Guardai un signore che camminava davanti a me e le di cui gambe riflettevano nel pavimento. Ebbi l’impressione che egli potesse affondare in quel pavimento, come in una piscina, che vi potesse muoversi e anche nuotare. Così immaginai delle strane piscine con uomini immersi in quella specie di acqua-parquet, che stavano fermi, e si muovevano, ed a volte si fermavano per conversare con altri uomini che stavano fuori della piscina pavimento.” (Giorgio de Chirico).
Ecco quindi che Aria, Fuoco, Terra ed Acqua sono una nuova ricetta della materia del mondo. Ad esempio, nei Bagni misteriosi, i personaggi nuotano in acqua – parquet, o in Spettacolo misterioso, il sole e la luna sono gli attori nel palco di un teatro.
L’esposizione si conclude con una natura vivificata dall’arte. Il famoso genere della natura morta per De Chirico diviene “vita silente”, perché posto a contatto con la natura che ridona forza creatrice, così facendo diviene il confine tra il mondo reale e mondo metafisico.
Il “libro” di De Chirico, è terminato, si esce frastornati, ma vivificati grazie al potere dell’arte.
La natura secondo De Chirico
dal 9 aprile 2010 all’ 11 luglio 2010
Palazzo delle Esposizioni
Via Nazionale 194 (00184)
Biglietti: intero € 12,50; ridotto € 10,00. Permette di visitare tutte le mostre in corso al Palazzo delle Esposizioni. Biglietto integrato Palazzo delle Esposizioni e Scuderie del Quirinale, valido per 3 giorni: intero € 18,00; ridotto € 15,00
Orari: domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00;
venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso (possono variare, verificare sempre via telefono)
Per info: info@palazzoesposizioni.it, www.palazzoesposizioni.it