Mostra personale del fotografo Max Callari ideata e promossa dall’Istituto di Studi Superiori sulla Donna
Protagonista assoluta sul piano figurativo e sociale, la donna è al centro della mostra personale di Max Callari “VITA. Il tuo nome è donna”, a cura dell’Istituto di Studi Superiori sulla Donna.
La mostra s’inserisce nella rosa degli importanti eventi organizzati e promossi dall’Istituto, in occasione della VI Edizione della Settimana della Mamma, che si alterneranno dal 9 al 13 Maggio presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, e sarà presentata ufficialmente martedì 10 Maggio alle 16:30. Ad introdurre l’evento il prof. Carmelo Pandolfi, ordinario di Filosofia nell’Apra e consulente della fondazione Angelini.
La Settimana della Mamma è una manifestazione ideata e promossa dall’Istituto di Studi Superiori sulla Donna nell’ambito del progetto Valore Mamma, nasce per dare un supporto concreto alle mamme attraverso una serie di appuntamenti e servizi pensati esclusivamente per lei e per creare una community e un network fra madri, associazioni, imprese e istituzioni, con il fine di migliorare la qualità della vita delle donne.
Max Callari da sempre sensibile alla tematica della donna protagonista assoluta della maggior parte dei suoi progetti, non soltanto sul piano figurativo ma anche su quello sociale contestualizzato al mondo di oggi, torna ad esporre dopo il suo ultimo progetto espositivo online Animavolto, presentato con successo al WEFO2020 organizzato dalla Casa della Fotografia, in questa nuova emozionante personale composta da ritratti di donne e di madri “colte” in modo spontaneo nella loro quotidianità.
“Il fotografo – sostiene Max Callari – deve avere in sé anche una coscienza etica dello scatenamento psicologico emotivo che coinvolge chi guarda l’immagine ma anche di chi contribuisce a comporla e realizzarla, con effetti positivi o negativi. Nel caso della fotografia d’arte, l’etica è quella di trasmettere l’estetica, il senso del bello che ispira il buono. E non a caso in antiche lingue, dal sanscrito all’aramaico, il termine “bello” significa anche “buono” e “viceversa”.
Biografia. Callari, nato nel centro storico di Roma nel 1971, cresciuto nel mondo delle arti visive grazie all’attività pittorica del padre durante gli anni ’70 e ’80, periodo durante il quale è entrato in contatto sin da giovanissimo con importanti esponenti del panorama artistico. Dopo il diploma di maturità conseguito presso il III°Liceo Artistico Statale ha studiato Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma.
In seguito ad esperienze professionali maturate nei settori dell’interior design come progettista-disegnatore tecnico d’interni presso un prestigioso studio di architettura, dell’arte contemporanea come fondatore e curatore di Art’s Moment spazio polifunzionale aperto inizialmente nei pressi del MACRO e trasferito l’anno successivo a Trastevere – in una fase successiva della sua vita partendo dalla conoscenza della fotografia analogica già studiata molti anni prima decide di avvicinarsi alla fotografia digitale. Di fondamentale valore formativo sarà per Callari l’incontro con Officine Fotografiche.
Max Callari concepisce la fotografia non solo come un lavoro ma anche come uno stile di vita, tutti i suoi progetti sono caratterizzati da un’osservazione essenziale della realtà e da una costante ricerca introspettiva, il suo modo di fotografare mira sempre e solo a raccontare trovando la sua massima espressione nel ritratto ma soprattutto nella monocromia: il suo bianco e nero è stato definito “ricco di colori” e costruisce le scale dei suoi grigi come le note di una partitura musicale.
Dal 9 al 13 maggio 2022 presso Ateneo Pontificio Regina Apostolorum
Mostra ad ingresso libero
Fonte: Ufficio Stampa Angela Francesca D’Atri