ROMAISON Roma, una Maison straordinaria: archivi e produzioni dei laboratori di Costume.
La sartoria maschile, nelle storie di Litrico e Piattelli tra moda e cinema, i talk in diretta che vedranno protagonisti Diane Pernet, fondatrice del fashion film festival ASVOFF, e lo stilista Romeo Gigli: continuano gli approfondimenti online sui profili ufficiali Instagram e Facebook
Nuovi appuntamenti animeranno il digital program di ROMAISON, progetto dedicato alla mappatura e alla valorizzazione di quelle straordinarie realtà creative Made in Italy che sono le sartorie e i laboratori di Costume romani, anche nel rapporto con le maison d’alta sartoria maschile. Un unicum fertile di sodalizi, amicizie e collaborazioni, che solo Roma nella sua entropia creativa, dove le storie del cinema, dell’arte e dello stile si sono intrecciate così intensamente, poteva generare.
Fortemente voluto e supportato dalla Sindaca di Roma Capitale, Virginia Raggi, il progetto ROMAISON esplora, attraverso la narrazione contemporanea di contenuti inediti, il patrimonio materiale e immateriale degli atelier: le loro incredibili storie, le tecniche artigianali che ancora oggi trovano posto accanto all’aggiornamento tecnologico, gli archivi unici di capi originali, le produzioni attuali, tracciando nuove coordinate per lo studio del mondo del costume per il cinema e lo spettacolo nella sua relazione con quello della moda.
Per le prime due settimane di aprile il palinsesto online proposto sui canali social ufficiali Instagram e Facebook @romaisonproject approfondirà con podcast dedicati la costruzione del personaggio maschile attraverso due nomi storici dell’alta sartoria romana: Litrico e Piattelli. Celebri per aver vestito vere e proprie icone cinematografiche, così come gli stessi grandi attori nazionali ed internazionali nella vita reale, hanno rinnovato lo stile maschile, spesso partendo proprio dagli abiti realizzati per i film, rispondendo a particolari esigenze dei personaggi sulla scena.
Piattelli ha collaborato con registi come De Sica, Visconti, Petri, Monicelli, Fellini, Houston, Bertolucci, Zeffirelli, Scola, ma anche con costumisti come Coltellacci, Tosi, De Matteis, ma è soprattutto con alcuni attori che ha stabilito un vero e proprio sodalizio artistico, come con Marcello Mastroianni, per il quale crea gli abiti indossati in “Casanova 70” (1965) di Monicelli, o “La Decima Vittima” (1965) di Petri, fino alle quarantacinque situazioni di “Le due vite di Mattia Pascal” (1985) di Monicelli. Sono di Litrico, invece, gli abiti che veste Vittorio Gassman quando interpreta nel 1962 Bruno Cortona, indimenticabile protagonista di “Il Sorpasso” (1962) di Dino Risi.
Venerdì 2 Aprile alle 18.30 tornano i talk in diretta Instagram: Clara Tosi Pamphili, curatrice del progetto dialogherà con Diane Pernet a proposito del fashion film, come opera ibrida, in cui s’incontrano moda e cinema, in una rappresentazione innovativa dello stile. Diane Pernet, figura iconica, giornalista e pioniera digitale del blogging, ha creato e fondato più di dieci anni fa ASVOFF, il primo festival dedicato ai cortometraggi sulla moda. Nella sua forma sperimentale, ha codificato un vero e proprio genere, ed è stato ospitato i sedi prestigiose, dal Centre Pompidou di Parigi, ad Art Basel Miami, dal Barbican Centre di Londra, al Guggenheim di Bilbao, nell’attesa di tornare a Roma con una nuova edizione, coinvolgendo, tra i tanti, personaggi come Larry Clark, Steven Klein, Bruce Weber, Nick Knight, Erwin Olaf.
Sabato 3 Aprile alle 12.30 Luca Litrico – nipote del fondatore Angelo e ora alla guida della maison – ripercorrerà in un podcast la storia dell’omonima sartoria. Foto d’epoca, bozzetti originali e altri materiali d’archivio documenteranno le vicende di Litrico che, fondata negli anni Cinquanta, è nota come “la Sartoria della Dolce Vita”, la prima a realizzare défilé di moda maschile. Un racconto avvincente che s’intreccia con l’evoluzione del costume e la storia del cinema, nel sodalizio con alcuni degli attori, degli artisti e dei personaggi più importanti dell’epoca: da John Houston, ad Amedeo Nazzari, Rossano Brazzi, Marcello Mastroianni, Richard Burton, John Kennedy, Nikita Krushev, Richard Nixon, Giacomo Manzù, Pietro Consagra, Renato Guttuso.
Giovedì 8 Aprile alle 18.30 Romeo Gigli sarà protagonista della conversazione in diretta Instagram dedicata al binomio moda e costume, nel rapporto di reciproco scambio e ispirazione. Stilista rivoluzionario, tra i più importanti negli anni Ottanta e Novanta – nel suo atelier si era formato anche Alexander McQueen – Gigli è celebre per aver rinnovato l’iconografia di donne cosmopolite, eteree e atemporali viaggiatrici, per i raffinati riferimenti all’arte del passato o a mondi lontani, per la libertà nella sperimentazione formale e dei materiali. Nel 2017 ha firmato i costumi per il “Don Giovanni” di Mozart con progetto e scenografie di Barnaba Fornasetti, presentato in Triennale a Milano e a Firenze nell’ambito di Pitti Uomo, collaborando per la realizzazione con alcune delle sartorie romane.
Mercoledì 14 Aprile alle 12.30 sarà proprio il fondatore Bruno Piattelli a raccontare al pubblico la storia della sartoria Piattelli, dagli esordi nell’atelier di famiglia, fino al riscontro internazionale, che lo portò ad importanti collaborazioni come quella con Burberry o all’apertura di corner dedicati nei grandi department store come Barney’s o Liberty’s. Protagonista della moda maschile, ha realizzato costumi per il cinema, collaborando con Zeffirelli, Visconti, De Sica e vestendo attori da Nino Manfredi a Gian Maria Volonté da Orson Wells a Costa Gravas a Pierre Clementi. Un successo testimoniato anche dalla presenza di Piattelli nelle collezioni del Metropolitan Museum di New York e del Victoria & Albert di Londra.
La programmazione digital è visibile su INSTAGRAM / FACEBOOK @romaisonproject
Ufficio stampa Zètema Progetto Cultura
Lorenzo Vincenti
Chiara Sanginiti
Con il supporto di
Alessio de Navasques
Maria Cristina Bastante
Fonte: Chiara Sanginiti – Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura