Roma, 11 febbraio 2020 – Si inaugura venerdì 14 febbraio la mostra di fumetti “Sensuability ti ha detto niente la mamma?” realizzata dall’Associazione Nessunotocchimario, con il patrocinio del Comicon, special edition “Francamente me ne infischio”. Dal 14 febbraio al 14 marzo protagonisti saranno dei corpi imperfetti ma estremamente sensuali che esprimono la bellezza e la potenza della loro diversità, strizzando l’occhiolino al cinema. Questo è stato il tema del concorso che ora culmina nella mostra, che oggi ha come protagonista il fumetto, domani la fotografia e presto un film per raccontare che tra disabilità e sessualità c’è feeling. C’è #sensuability.
Nelle sale espositive sarà presente fino a domenica 16 febbraio anche il grande letto matrimoniale sul quale la fondatrice del progetto SENSUABILITY e dell’associazione Nessunotocchimario, Armanda Salvucci, insieme al regista Giovanni Lupi e alla presenza del vignettista Vanessi, ha spiegato in conferenza stampa le ragioni fondanti del progetto.
VINCITORI – Sono tre donne le prime classificate al termine del concorso e della difficilissima selezione da parte della giuria presieduta dal maestro Tanino Liberatore e composta anche da Fabio Magnasciutti, Frida Castelli e Luca Enoch. Le tavole e le illustrazioni dei partecipanti quest’anno avevano come tema le scene ispirate dal grande schermo e dovevano ritrarre o farsi ispirare da tutte le forme di disabilità, visibili e invisibili, in modo ironico e leggero. Al primo classificato ANNA PERONI con LILLI E IL VAGABONDO in premio un weekend con il vignettista Pietro Vanessi con partecipazione ad un un workshop one to one con l’autore, al secondo classificato CLAUDIA PASQUINI con TITANIC la partecipazione alla stesura dello storyboard del film, al terzo classificato MARTINA DORESCENZI con A QUALCUNO PIACE CALDO degli ingressi gratuiti al Comicon.
DATI E NUMERI – Nel complesso sono stati 34 gli artisti che hanno inviato oltre 60 opere, rappresentanti tutta l’Italia ed equamente divisi tra uomini e donne. Più o meno gli stessi dati della prima edizione 2019 (36 partecipanti e 61 opere) “Ti ha detto niente la mamma?” nella quale vinsero Marcello Del Prato (1. posto), Daniele D’Italia (2. posto) e Flavia Cuddemi e Isabella Passannante al terzo posto ex-equo.
Oltre ai partecipanti al concorso, un nuovo sguardo sul tema lo offriranno anche le opere donate, tra gli altri, da Milo Manara, Fabio Magnasciutti, Frida Castelli, Luca Enoch, Stefano Tartarotti, Marco Gava Gavagnin, Francesca D’Amato che sostengono l’iniziativa.
Questa la lista completa dei disegnatori e degli artisti che hanno donato fino ad oggi una loro opera e altre ne stanno arrivando.
Milo Manara, Tanino Liberatore, Fabio Magnasciutti, Frida Castelli, Luca Enoch. Pietro Vanessi, Cecilia Roda, Frad, Stefano Tartarotti, Michele Grimaldi, Francesca Picardi, Giulia Bracaglia, Lorenzo Pierfelice, Luca Er Baghetta Modesti, Gianlorenzo Ingrami, Claudio Bandoli, Lorenzo La Neve e Matilde Simoni, Daniel Cuello, Marco Gaucho Filippi, Stefania Infante, Daniele Tofi Morganti, Marco Rufus Petrella, Nole Biz, Marco Gava Gavagnin, Enrico Biondi – lele&fante, Alfio Leotta, Eugenio Saint Pierre, Luca Garonzi (Luc Garçon), Federica Giglio, Alessio Atrei, Marco Fusi, Nicoletta Santa, Lucia Lepore, Virginia Cabras (Alagon)
“Francamente me ne infischio!” la celebre frase del film “Via col Vento” diventa quindi un grido liberatorio, un invito a piacersi, a essere sensuali, a vivere la sessualità oltre i pregiudizi, oltre l’ossessione di corpi perfetti e performanti. La sfida contro gli stereotipi legati a disabilità e sessualità, per questa nuova edizione, si fa ancora più ambiziosa e tocca proprio la decima arte
L’ingresso è gratuito nei normali orari di funzione della Casa del Cinema. COME NASCE SENSUABILITY?
“Tutto nasce nel 2016 – dice Armanda Salvucci – quando una regista famosa ha pubblicato un annuncio in cui cercava ‘un nano che facesse tenerezza’. Così, a 50 anni, ho deciso che non potevo più stare a guardare e da 4 anni porto avanti questo sogno chiamato Sensuability, un progetto a più tappe che oltre al fumetto include cinema e fotografia per parlare della disabilità.
“Da questo palco privilegiato – ha detto Armanda Salvucci – anzi, lanciamo un appello a tutte le case di produzione là fuori che eventualmente volessero mettersi in contatto con noi per contribuire a realizzare il nostro film. Abbiamo già scritto soggetto e sceneggiatura insieme a Giovanni Lupi e Roberto Campili stiamo contattando attori importanti. Se qualcuno volesse essere parte del progetto sia il benvenuto, stiamo cercando il partner giusto che ci accompagni in questa avventura”.
CHI E’ ARMANDA SALVUCCI
Mi chiamo Armanda Salvucci e ho l’acondroplasia. Una condizione genetica rara che colpisce lo sviluppo scheletrico. In pratica le ossa lunghe del mio corpo non crescono.
Io non voglio essere una super eroina, i supereroi sono distanti, sono perfetti non ti ci puoi avvicinare. Io invece voglio essere toccata, avvicinata, non voglio dover sublimare il mio corpo che, c’è, esiste e non voglio nasconderlo. Bisogna ripensare anche il linguaggio: diversamente abile, inclusione…io non mi sento diversamente abile, non è che non sono capace di essere alta, io non posso essere alta. Io non voglio essere inclusa, io abito il mondo come tutti. Signori stiamo parlando di sessualità e per fortuna, quando entra in ballo la chimica, i pregiudizi dovrebbero andare a farsi friggere…
Sono laureata in Lingue e letterature straniere, ma il mio sogno è sempre stato lavorare al Telefono azzurro. Un giorno mentre telefonavo alla redazione di un giornale per propormi come traduttrice, mi ha risposto proprio il Comitato per il Telefono Azzurro. Sembra incredibile, ma a quel numero non rispondeva più il giornale. L’ho visto subito come un segno e due giorni dopo ero alla selezione per i volontari dell’organizzazione, cominciando così una collaborazione che è durata quasi 20 anni e tutt’ora continua in altre forme. Nel frattempo, dopo aver approfondito i temi che mi erano più a cuore, cioè la comunicazione e il fundraising, ho iniziato a lavorare come consulente e formatrice. Sono stati anni molto belli, in cui ho conosciuto tante persone e organizzazioni che lavoravano nel sociale. Fino a quando ho cominciata l’avventura di Sensuability e ho lasciato la società per cui ho lavorato per quasi dieci anni. Contestualmente mi sono diplomata in Counseling Relazionale con una tesi su sessualità e disabilità.
Il tema ovviamente ha permeato tutta la mia vita e ad un certo punto ho deciso di espormi in prima persona per sfatare alcuni stereotipi sulla sessualità e soprattutto per dimostrare che disabilità non fa rima con castità. Perché nel nostro Paese si parla poco di questo argomento e quando lo si fa, spesso lo si fa male. I disabili vengono visti sempre come eterni bambini, che possono aspirare a una “affettuosità” ma mai una “sensualità”. Sensuability vuole buttare giù un po’ di stereotipi. E anche ricordare che il discorso della sessualità tocca tutti e non solo le persone disabili. Perché, sebbene oggi le problematiche sessuali siano forse più diffuse di un tempo, sempre più individui rischiano di sentirsi esclusi. Passa il messaggio: o sei agile e prestante o non puoi fare sesso.
Quindi, se hai delle difficoltà, sei disabile anche tu. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata quando una famosa regista ha pubblicato, in vista del suo nuovo film, un casting per un nano che facesse tenerezza. Quando ho letto la notizia sui giornali, apriti cielo e sprofondati terra: ho capito che dovevo fare qualcosa: del resto chi meglio di me che vivo questi stereotipi sulla mia pelle, poteva farlo? Senza pietismi e pesantezza. Così nel 2016 ho ideato Sensuability, con l’obiettivo di abbattere con ironia e leggerezza gli stereotipi sulla sessualità e disabilità attraverso tutti i linguaggi artistici.
SENSUABILITY E Nessunotocchimario
Non mi piace come si tratta, o meglio, “non si tratta” questo argomento da troppi considerato un tabù. Così è nata Nessunotocchimario, l’associazione che mi ha permesso di lanciare il progetto Sensuability. L’arte è il seme ideale per far germogliare una cultura nuova e senza pregiudizi, libera e inclusiva, capace di ironia e leggerezza anche su temi considerati tabù come sesso e disabilità.
In principio fu il cortometraggio (https://youtu.be/-vs3U5rtf1Y), poi sono venute le altri parti del progetto che vanno dal fumetto al cinema passando per la fotografia. Sono trascorsi solo 2 anni e l’associazione Nessunotocchimario è cresciuta. Giovanni Lupi e Roberto Campili, i due registi che hanno diretto il corto e scritto la sceneggiatura del mockumentary insieme a me, e Chiara Aliberti che si occupa della parte social e organizzativa, li ho incontrati all’inizio del viaggio e hanno deciso di rimanere a bordo. Insieme a loro andiamo a vele spiegate verso un mondo nuovo, dove i pregiudizi si abbattono a colpi di sensualità.
Fare cultura sulla disabilità e diversità è ancora necessario. Non siamo i soli a parlare di disabilità, ma siamo fra i pochi a presentare le persone con disabilità per quello che sono, senza i filtri del paternalismo, del buonismo, della beatificazione. Ecco perché affrontiamo anche temi considerati tabù come la sessualità e l’eros disgiunti dall’Amore con la “A” maiuscola, vissuti fra persone maggiorenni e consenzienti. Il nostro obiettivo è passare dall’”ancora” al “non più”.
Finora le persone con disabilità sono state rappresentate in modo pietistico o paternalistico a maggior ragione se si parla di sessualità e disabilità. In questo caso siamo considerati alla stregua dei bambini o di esseri asessuati che al limite possono aspirare all’affettività. Ma non è così.
E da quattro anni mi sto battendo per cambiare le cose, o meglio, le teste. La sessualità è un’esigenza vitale delle persone, non è un diritto. Io non ho diritto di essere amata, ho diritto però ad avere le stesse opportunità che hanno tutti. E se ci pensiamo bene, la sessualità è un argomento che riguarda tutti, perché in base alla concezione che solo se sei bello, prestante e fisicamente perfetto puoi fare sesso, la maggior parte della popolazione ne viene esclusa. Di conseguenza, in un certo senso considerata disabile.
Non sto facendo questo solo per me. Io ormai sono grande e ho una vita soddisfacente. Da quando ho iniziato questo progetto mi sono capitate molte cose belle. Ho conosciuto una mamma molto coraggiosa, mi ha mandato la foto della sua bimba che ha la mia stessa rarità (ho l’acondroplasia ma non la considero una malattia). Non hai idea di quanto sia bella. Guardando la foto mi è successa la stessa cosa che è successa al critico Anton Ego in Ratatouille, in un attimo mi sono venute in mente alcune cose della mia vita e mi sono detta: lei non dovrà viverle. Questo è il mio obiettivo. E lo voglio raggiungere con leggerezza.
I mezzi di comunicazione esaltano il corpo e soprattutto il corpo sessuato a scapito della vera natura dell’eros, che è una potenza unitiva totale, passione per l’altro come persona nella sua pienezza.
Siamo stati a lungo e siamo tuttora schiavi di una concezione della sessualità intesa come genitalità, fondata sul principio della penetrazione e quindi della prestazione.
I danni di questa concezione genitale della sessualità hanno sempre reso disabili anche le persone cosiddette normali, soprattutto le donne.
La prima tappa del progetto è partita nel 2017 con la realizzazione del corto Sensuability, tagliente e divertente alla visione ma amaramente vero, con Giovanni Lupi e Rollo Martins alla regia, Davide Mancori direttore della fotografia, Andrea Maguolo, vincitore del premio David di Donatello per “Lo chiamavano Jeeg Robot” al montaggio e con l’amichevole partecipazione di Roberto Pedicini, come voce narrante.
Dopo la produzione del corto, ed è la fase attuale, è partita la tappa del fumetto. In questo caso abbiamo due attività, quasi tre:
- Il concorso Sensuability & Comics, partito il 25 ottobre 2018 con la prima edizione ed arrivato oggi alla seconda;
- una mostra di fumetti che, sempre in seconda edizione, si terrà il 14 febbraio alla Casa del Cinema a Roma, alla quale hanno scelto di contribuire grandi artisti come Milo Manara, Fabio Magnasciutti, Frida Castelli, Stefania Infante, Pietro Vanessi, Frad, Andy Ventura, Stefano Tartarotti e tanti altri.
- un libro a fumetti sulla mia vita il cui concept sarà ideato da Frad, progetto che è in via di definizione
LA PUNTA DI UN ICEBERG
In un mondo di risposte veloci, siamo nati con tanti perché.
L’associazione Nessunotocchimario è la punta di un iceberg di molti interrogativi:
quelli che risuonano nella testa delle persone con disabilità e di quanti sono considerati secondo tabù, pregiudizi, stereotipi, etichette.
La nostra prima domanda è: perché esistono tabù, pregiudizi, stereotipi ed etichette, visto che non sono innati?
Bambini e bambine nascono curiosi, immediati, liberi da categorie come la regola e l’errore, il bello e il brutto, il successo e l’insuccesso, etc…
Poi qualcuno, crescendo con adulti rassicurati da canoni di “normalità” (parola che usiamo solo per arrivare dritti al punto), inizia a vedere in altro modo la realtà, i coetanei, le persone.
È possibile tornare allo sguardo curioso e senza filtri di quando eravamo piccoli? Crediamo di sì.
Come? Liberando l’immaginario collettivo da gabbie, limiti, muri. Con quali strumenti? Arte, cultura, ironia.
Ci vorrà tanto?
Non lo sappiamo. Nel frattempo facciamo articoli, concorsi, convegni, dibattiti, eventi, formazione nelle scuole e per gli Enti del Terzo Settore, interviste, mostre, post.
E progetti scandalosamente ambiziosi come Sensuability per affrontare in modo diretto e con un sorriso il tema tabù “sessualità e disabilità”.
Chi ce lo fa fare? D’istinto rispondiamo: Armanda Salvucci! A pensarci bene, però, lo facciamo per tante persone.
Per chi crea gabbie.
Per chi si sente imprigionato o imprigionata e vuole uscirne.
Per chi fa tortuosi giri di parole nel nome del politicamente corretto, scordandosi di chiamare per nome chi ha di fronte.
Per i bambini e le bambine di oggi, adulti di domani.
E, viva la sincerità, per noi. Perché quando non ci sarà più bisogno di Nessunotocchimario saremo così liberi, da prenderci un’interminabile vacanza!
Sessualità, fantasia, desiderio sono esigenze vitali di tutti come bere l’acqua, dormire, mangiare. Fare l’amore. Se non ti ha detto niente la mamma… Te lo diciamo noi!