Ahmed Alsoudani. In Between a Palazzo Cipolla

Per ragioni di pubblica sicurezza e in ottemperanza alle ordinanze emesse in merito al contenimento e alla gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019 sul territorio nazionale

LA MOSTRA

“AHMED ALSOUDANI. In Between”

(finora prevista dal 26 marzo al 20 settembre 2020 a Palazzo Cipolla di Roma)

è stata posticipata a data da destinarsi

Un’importante retrospettiva ripercorre la carriera dell’artista americano di origine irachena Ahmed Alsoudani. La mostra In Between, a cura di Mary Angela Schroth, raccoglie circa una quarantina di opere dell’artista dal 2004 ad oggi, tra cui, oltre a nuovi e inediti dipinti provenienti dal suo studio, anche una selezione di importanti opere su carta e una più recente scultura in bronzo dipinto.

Essa segna, tra l’altro, il debutto assoluto dell’artista nella città di Roma, dopo la sua partecipazione nel 2011 alla 54° Edizione della Biennale di Venezia all’interno del Padiglione iracheno.

L’iniziativa, ideata insieme alla Marlborough Gallery, è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele (che nell’artista iracheno ha trovato l’ideale interprete della propria filosofia ispiratrice, improntata all’interazione feconda tra Occidente e Medio ed Estremo Oriente nel segno della comprensione e dell’inclusione), e realizzata da Poema S.p.A. con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia.

La ricerca espressiva di Ahmed Alsoudani, naturalizzato americano, utilizza la forza comunicativa dell’arte quale strumento atto ad abbattere non solo le barriere sociali e culturali, ma in prospettiva anche quelle etniche e religiose. La mostra inizia dalle prime esperienze dove l’orrore della guerra impatta sui lavori, fino ad arrivare, con il passare del tempo e con la distanza, ad una più modulata e mediata esplorazione del dolore. Una ricerca che a lungo termine porterà Alsoudani ad ulteriori progressi.

Il fulcro del lavoro di Alsoudaniè il disegno, ed in particolare il concetto di bozza, un atto fisico e primordiale che coinvolge il corpo e convoglia il pensiero e l’esperienza direttamente sulla superficie del dipinto. Le vigorose tracce di grafite e carbone sulla tela grezza sono le prime esperienze che conducono successivamente all’esplorazione dei colori dell’opera che completano il lavoro.

Commenta il Prof. Emmanuele Emanuele, Presidente dellaFondazione Terzo Pilastro – Internazionale: “L’arte di Ahmed Alsoudani è di forte impatto, colpisce i sensi e l’immaginazione, a volte persino disturbando l’osservatore, come solo l’arte che comunica qualcosa di rilevante è davvero in grado di fare. Accanto alla riflessione sui temi della vita e della morte, scaturita dal fatto di aver vissuto due conflitti bellici negli anni della sua giovinezza, Alsoudani affianca anche una ricerca sulla società contemporanea e sui suoi ritmi di vita, a loro modo anch’essi ‘violenti’ e spersonalizzanti.”.

Lo storico e critico d’arte Gabriele Simongini, che ha collaborato al catalogo, afferma: “Nelle opere di Alsoudani dallo spazio amniotico delle forme proliferanti emerge potente uno stato parossistico di delirio reale, concreto, che empaticamente coinvolge e travolge lo spettatore”.

Il catalogo, edito da Gli Ori Editori Contemporanei, conterrà i testi del Prof. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, di Mary Angela Schroth e di Gabriele Simongini, nonché un dialogo-intervista tra l’artista e Peter Halley, pittore americano di fama internazionale.

Note biografiche
Nato nel 1975 a Baghdad, Alsoudani vive e lavora a New York. Emigra prima a Damasco, poi in Siria nel 1995, e infine negli Stati Uniti nel 1998. Ha conseguito nel 2004  il BFA (Bachelor of Fine Arts) presso il Maine College of Art nel 2004 e nel 2008 l’MFA (Master of Fine Arts) presso la Yale School of Art. Ha partecipato a numerose mostre tra cui: la 54° Edizione della Biennale di Venezia (2011); Ahmed Alsoudani, Francis Bacon, Philip Guston, Paula Rego a Marlborough Chelsea, NY (2013); Chaos and Awe: Paintings for the 21st Century presso il Frist Art Museum di Nashville, TN (2018) e al Chrysler Museum of Art di Norfolk, Virginia (2018-19).

Fonte Ufficio Stampa Arthemisia

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