Continua il suo tour in Italia l’esposizione itinerante di Elisa Fossati. Dopo il successo di Milano, Venezia, Spoleto e Bassano del Grappa, We Are the World, questo il titolo della personale, è stata inaugurata a Roma presso il Piram Hotel, in via Giovanni Amendola 7.
Nei suoi scatti, la giovane fotografa milanese, laureata in Arte, Patrimoni e Mercati allo IULM, è riuscita a creare un mondo alternativo, in cui l’immagine e la parola sono l’uno lo specchio dell’altra. Ecco quindi che dagli abissi si risale tra le nuvole per immergersi poi nel fitto delle grandi metropoli, intrufolarsi in palazzi storici di inestimabile bellezza. Con uno sguardo attento alle piccole cose, facendosi piccoli sotto la volta celeste e liberi come le aquile sopra le nubi, i visitatori potranno godere di un panorama variopinto, popolato di umanità, al passo con questo tempo. In un vortice di città, di luoghi in cui i ricordi si accavallano e per fermarli occorre imprimerli in brevi versi di semplice verità.
La mostra rimarrà gratuitamente aperta al pubblico fino al 15 dicembre e ha goduto fin da subito del contributo di numerose personalità illustri. Organizzata dal curatore di mostre e grandi eventi Salvo Nugnes, presidente di Spoleto Arte, la rassegna ha visto interessati diversi ospiti, tra i quali, Vittorio Sgarbi, Pippo Franco, l’artista Josè Dalì, figlio di Salvador Dalì, la giornalista RAI Antonietta Di Vizia, Francesco Alberoni, Silvana Giacobini, Morgan, Carolyn Smith, Maria Rita Parsi, il direttore di Ansa Lombardia Vincenzo Di Vincenzo, il fotografo di fama internazionale Roberto Villa, il direttore della Triennale di Fotografia Luigi Gattinara.
Elisa Fossati offre, oltre alle vedute, anche la chiave di lettura con degli aforismi curati appositamente per ciascun istante. A supporto di questa tesi così ha commentato l’esposizione Roberto Villa: «C’è, trasparente, un grande romanticismo sia nelle foto sia nelle poesie che, nel collage cercano, e trovano, un differente mezzo di comunicazione che travalichi gli schemi e che consenta una possibilità espressiva allargata, aperta alle emozioni che diventano immagini d’arte».
Fonte Ufficio Stampa Testoricomunicazione