Si sono ripresi il trono che gli spettava di diritto. I Litfiba sono tornati prepotentemente in cima all’Olimpo della musica rock italiana e questo grazie alla tanto attesa ed invocata reunion, avvenuta sul finire del 2009. Poi tour celebrativo, un nuovo album dal titolo “Grande nazione” e relativo tour, infine una serie di concerti in modo da poter riproporre la celebre “Trilogia del potere”, ossia gli indimenticabili capolavori degli anni ’80: Desaparecido, “17 re” e “Litfiba 3”.
Litfiba, tornate insieme,
vi ricordate di quell’epoca che fu?
Litfiba, non vi conviene
una carriera da Renzulli e da Pelù!
La scena del musicale
si è impoverita senza dubbio alcuno.
Ricordate quanti “meewh”?
Ricordate quanti “Euh”?
Io temo non ritornino giammai!
Così gli Elio e le Storie Tese in “Litfiba tornate insieme”, una canzone tratta dal loro album del 2003 “Cicciput”. Si trattava di una richiesta accorata, sempre col loro inconfondibile stile, di una reunion; del resto parecchio desiderata dai loro fans. Nessuno, infatti, aveva accettato la dolorosa separazione dei due e ciò ha avuto effetti non indifferenti sui nuovi Litfiba guidati da Ghigo Renzulli e sulla carriera solista di Piero Pelù (anche se con ripercussioni minori). Insomma, con tutta la buona volontà “Elettromacumba” (col pur bravo Gianluigi Cavallo, detto Cabo, alla voce) non può essere paragonato a livello di qualità con i già citati capolavori, ma neppure coi Litfiba più commerciali, ma sempre diretti e pungetti, di album come “El diablo” o “Terremoto”. Stessa cosa per Pelù, basti pensare a brani come “Toro loco”, “Buongiorno mattina”, “Amore immaginato”, impensabili negli album dei Litfiba (escludendo “Infinito”, disco con sonorità pop-rock e canzoni radiofoniche).
I Litfiba con Cabo hanno conosciuto un pauroso calo di vendite, di popolarità. Un gruppo, quindi, che non riusciva più a riempire i palazzetti o le grandi arene. Certamente c’è stato un ritorno al rock, ma sostituire uno come Pelù si è rivelata essere operazione impossibile da compiere.
Come si fa a sostituire uno come Mick Jagger, Bono Vox, Steven Tyler? Semplicemente impossibile e così è accaduto pure con Piero Pelù. Una reunion, questa, avvenuta per soldi? Non sarebbe la prima volta nella storia recente del rock, ma Piero e Ghigo hanno sempre negato, mettendo in risalto la progressiva, anche se lenta e difficile, rinascita della loro amicizia. Il rapporto si era inclinato a seguito del grande successo ottenuto da “Infinito” che, seppure distante anni luce dallo stile e dalla magia di “17 re” e dalle sonorità al limite dell’hard rock di “Terremoto”, è riuscito a vendere un numero incredibile di copie. I due non sono riusciti a far fronte all’incredibile successo e Pelù voleva proseguire col pop-rock, mentre Ghigo era più propenso ad un ritorno alle sonorità che avevano fatto la fortuna della “Tetralogia degli elementi”: “El diablo”, “Terremoto”, “Spirito” e “Mondi sommersi”.
Tuttavia, è bene sottolinearlo, i Litfiba rischiavano di scomparire. “Essere o sembrare”, l’ultimo album con Cabo alla voce, si è rivelato un grosso flop commerciale ed è passato praticamente inosservato. Gruppi come Negrita, Afterhours, Verdena erano riusciti, intanto, ad appassionare tantissime persone ed il nome storico dei Litfiba si avviava a divenire qualcosa da “museo”. Ecco allora questa reunion, vera e propria salvezza per il gruppo o, meglio, per il nome stesso del gruppo. I concerti ottengono un grande successo e si torna, perciò, a parlare di questo grande nome del rock italiano. “Grande nazione” non è un capolavoro e neppure un ritorno alle origini, ma vede i Litfiba nuovamente in pista con un rock genuino e testi più diretti e “contro”. Ma le sorprese non sono finite qui. Piero e Ghigo decidono, infatti, di riproporre la “Trilogia del potere” e per fare ciò chiamano due componenti fondatori della band, Gianni Maroccolo (basso) ed Antonio Aiazzi (tastiere), mentre alla batteria c’è una new entry, Luca Martelli. Le prime date all’Alcatraz di Milano raccolgono un grande successo ed il gruppo decide di aggiungere altre date, tra cui quelle romane, del 20 e 21 aprile 2013, presso l’Atlantico Live (Viale dell’Oceano Atlantico, 271 D). Alle ore 21 i Litfiba saliranno sul palco, pronti per proporre una scaletta composta da “Eroi nel vento”, “Pierrot e la luna”, “Paname”, “Tex”… Quindi, brani che da tempo non eseguivano e che parecchi fans chiedevano a gran voce.
Come sarà il futuro dei Litfiba? La reunion con Maroccolo ed Aiazzi risulterà solo una piacevole parentesi, oppure il nuovo album vedrà la loro partecipazione e, perciò, sonorità prese direttamente dagli anni’80? Per adesso non si hanno risposte, ma solo una certezza: i Litfiba si sono proprio ripresi il loro trono.