Le origini del Museo di Casal de’ Pazzi vanno fatte risalire al 1981, quando fu scoperto, in una zona non troppo distante da Ponte Mammolo, un deposito di origine fluviale risalente al Pleistocene medio (compreso fra 781.000 e 126.000 anni fa). Si tratta, in sostanza, dell’ultima testimonianza di tutta una serie di depositi pleistocenici, che interessavano la bassa valle dell’Aniene.
I ritrovamenti sono di grande importanza, ad esempio si contano circa 2.200 resti ossei e oltre 1.500 reperti in pietra. Tale museo è costituito da una sala espositiva, punti di informazione per i visitatori e la zona che ospita l’alveo del fiume con tutti i materiali sistemati allo stesso posto dove vennero ritrovati.
La Sovraintendenza di Roma Capitale, in collaborazione con il V Municipio, ha deciso di riproporre diverse visite guidate (fino alla fine di marzo), iniziativa molto gradita dalle scuole e, quindi, dai giovanissimi. Per i gruppi scolastici sono in programma introduzioni specifiche che si svolgeranno in una determinata aula, a cura di alcuni studenti di Archeologia dell’università “la Sapienza”. Per gli adulti, invece, ci sarà la possibilità di visitare il sito, solo due volte alla settimana, ossia il sabato e la domenica. Per qualsiasi tipologia di visita, occorre sempre la prenotazione, che deve essere effettuata chiamando lo 06-24404006 (martedì giovedì dalle 8.30 alle 13).
Il museo di Casal de’ Pazzi si trova in Via Ciciliano, all’incrocio con via E. Galbani.