SoW11 Ingresso

SenseofWine 2012: 15.000 all’ombra della vite

“DioSoW11 Ingresso aveva fatto soltanto l’acqua, ma l’uomo ha fatto il vino!” Chissà, forse molti dei 15.000 presenti al Palazzo dei Congressi potrebbero ritrovarsi in piena sintonia con Victor Hugo. 15.000 è un numero considerevole, poco da dire. Gli organizzatori, primo tra tutti Luca Maroni, potranno certamente brindare, è proprio il caso di dirlo, per il successo ottenuto dalla manifestazione. Bere per dimenticare? In tempi di crisi economica potrebbe essere una soluzione, ma c’è dell’altro. La gente non si muove se non è attirata da qualcosa di stuzzicante, stimolante e, magari, anche un po’ differente. La possibilità di degustare più di 1.000 vini di grande qualità è, infatti, una tentazione vera e propria.

Dal 26 al 29 gennaio si è svolta l’edizione 2012 di “SenseofWine”, evento fortemente voluto dall’esperto enologo Maroni e realizzato con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; il tutto col patrocinio di Roma Capitale.
L’attuale edizione ha puntato tutto sui cosiddetti “Percorsi Sensoriali”, ossia abbinamenti sapienti di cibo e vino. Un connubio, quindi, che voleva risultare proprio irresistibile e, a giudicare dalle espressioni soddisfatte dei presenti, l’obiettivo è stato centrato. Le “strade” da percorrere erano 3: il Delicato permetteva di godere sensazioni fragranti e tenui, il Deciso si rivolgeva a sapori più marcati e, infine, il Possente garantiva un carattere decisamente più durevole ed insistente. I visitatori non si sono fatti pregare più di tanto ed hanno affollato l’ultimo di questi “percorsi”. Evidentemente, i sapori più delicati saranno adatti per altre occasioni, ma qui toccava lasciarsi andare a profumi più corposi e decisi!
Non è mancato neppure un momento, diciamo, di approfondimento con i “Wine Tasting”, ovvero una serie di degustazioni indicate e suggerite da Maroni stesso.
LoSoW11 Sala Degustazione spazio più grande, tuttavia, è stato riservato per le oltre 300 aziende vitivinicole che hanno aderito alla manifestazione. 1.000 vini pregiati hanno atteso i visitatori, che si sono dilettati tra i tanti banchi d’assaggio, chiedendo anche informazioni, suggerimenti e consigli ai diversi operatori vinicoli presenti. E’ opportuno anche sottolineare il successo dei banchi dei salumi e formaggi e, alla fine, si sono contati ben 70 kg di assaggi. E le novità? Per loro è stato allestito uno spazio adeguato per la promozione, appunto, dei nuovi vini non ancora presenti sul mercato. Ecco, quindi, l’esistenza di un “Salotto delle Anteprime, con i produttori pronti a mostrare, a tutti i presenti, le nuove “creazioni”. Accanto ad una sorta di Wine Bar c’erano pure “L’Angolo della Grappa” e “Olio e Aceto si presentano”, tutti spazi che hanno raccolto il gradimento dei visitatori. Inutile quasi sottolineare la notevole, e inevitabile, combinazione di odori, che si è venuta a formare in quasi tutti i punti del vasto Palazzo dei Congressi. Tuttavia, non sono mancati momenti più riservati, un po’ più intimi, come la “Wine Jam Session”, un happening che ha visto la presenza del filosofo e musicista Massimo Donà e di Luca Maroni, e il convegno denominato “Vino e Pil”.
Copertina de Il vino e il mondo intornoNella “Wine Jam Session” si sono, perciò, alternati l’organizzatore dell’evento e il filosofo Donà che ha, per l’occasione, suonato la tromba. Un modo, questo, per raccontare il vino in modo un po’ inusuale e al limite del “romantico”. La collaborazione tra i due non è proprio inconsueta, poiché hanno anche scritto assieme un libro, “Il vino e il mondo intorno” (Aliberti Editore), che parte da considerazioni generali sul vino, fino a terminare su questioni filosofiche.
Il convegno, infine, è stato un momento di riflessione e un modo, allo stesso tempo, per tirare le somme riguardo all’attuale situazione della produzione agricola italiana. E’ stato sottolineato il suo enorme e basilare contributo al Prodotto Interno Lordo nazionale. Il vino, in particolare, è fra i pochi prodotti a risultare sempre attivo nella bilancia dei pagamenti negli ultimi 15 anni. Inoltre, i consumatori stranieri lo apprezzano parecchio e decidono spesso di visitare il luogo stesso di produzione. Il Made in Italy viene così rappresentato degnamente dalle tante aziende vitivinicole. Sono poi circa 500.000 gli addetti impiegati in questo fortunato settore produttivo e, cosa non di poco conto, le esportazione sono aumentate del 12%.
L’eccellenza dei vini italiani viene raccontata dettagliatamente nel voluminoso “Annuario dei Migliori Vini Italiani 2012”, a cura di Maroni, che contiene schede minuziose di 11.301 vini, relative valutazioni e considerazioni su quasi 2.000 aziende.
Insomma, è proprio il caso di dirlo: in vino veritas.

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