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Dal 26 al 29 gennaio si è svolta l’edizione 2012 di “SenseofWine”, evento fortemente voluto dall’esperto enologo Maroni e realizzato con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; il tutto col patrocinio di Roma Capitale.
L’attuale edizione ha puntato tutto sui cosiddetti “Percorsi Sensoriali”, ossia abbinamenti sapienti di cibo e vino. Un connubio, quindi, che voleva risultare proprio irresistibile e, a giudicare dalle espressioni soddisfatte dei presenti, l’obiettivo è stato centrato. Le “strade” da percorrere erano 3: il Delicato permetteva di godere sensazioni fragranti e tenui, il Deciso si rivolgeva a sapori più marcati e, infine, il Possente garantiva un carattere decisamente più durevole ed insistente. I visitatori non si sono fatti pregare più di tanto ed hanno affollato l’ultimo di questi “percorsi”. Evidentemente, i sapori più delicati saranno adatti per altre occasioni, ma qui toccava lasciarsi andare a profumi più corposi e decisi!
Non è mancato neppure un momento, diciamo, di approfondimento con i “Wine Tasting”, ovvero una serie di degustazioni indicate e suggerite da Maroni stesso.
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Nella “Wine Jam Session” si sono, perciò, alternati l’organizzatore dell’evento e il filosofo Donà che ha, per l’occasione, suonato la tromba. Un modo, questo, per raccontare il vino in modo un po’ inusuale e al limite del “romantico”. La collaborazione tra i due non è proprio inconsueta, poiché hanno anche scritto assieme un libro, “Il vino e il mondo intorno” (Aliberti Editore), che parte da considerazioni generali sul vino, fino a terminare su questioni filosofiche.
Il convegno, infine, è stato un momento di riflessione e un modo, allo stesso tempo, per tirare le somme riguardo all’attuale situazione della produzione agricola italiana. E’ stato sottolineato il suo enorme e basilare contributo al Prodotto Interno Lordo nazionale. Il vino, in particolare, è fra i pochi prodotti a risultare sempre attivo nella bilancia dei pagamenti negli ultimi 15 anni. Inoltre, i consumatori stranieri lo apprezzano parecchio e decidono spesso di visitare il luogo stesso di produzione. Il Made in Italy viene così rappresentato degnamente dalle tante aziende vitivinicole. Sono poi circa 500.000 gli addetti impiegati in questo fortunato settore produttivo e, cosa non di poco conto, le esportazione sono aumentate del 12%.
L’eccellenza dei vini italiani viene raccontata dettagliatamente nel voluminoso “Annuario dei Migliori Vini Italiani 2012”, a cura di Maroni, che contiene schede minuziose di 11.301 vini, relative valutazioni e considerazioni su quasi 2.000 aziende.
Insomma, è proprio il caso di dirlo: in vino veritas.