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Più libri più liberi 2011

StandLa Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria è arrivata alla sua decima edizione. Ogni anno è un successo, perché tanti sono i visitatori che affollano il Palazzo dei Congressi, girando fra i tantissimi stand presenti all’interno e seguendo i diversi convegni in programma. L’evento terminerà domenica 11, ma è già possibile tirare le somme su alcuni punti inerenti alla situazione attuale dell’editoria nel nostro Paese.

Ci sono, senza dubbio, dei punti fermi, innanzitutto c’è la netta sensazione che qualcosa stia cambiando e non soltanto in negativo. Come in tutte le cose ci sono i lati positivi e negativi. A questa regola non sfugge l’editoria italiana. Sono circa 400 le case editrici che partecipano a questa edizione di “Più più liberi” e, perciò, il numero degli stand è veramente considerevole ed è facile, addirittura, perdersi all’interno della struttura, già vasta di sua. 400 vuol dire che l’editoria, anche quella definita “piccola” e “media”, resiste e continua a sfornare tanti titoli tutti gli anni, a lanciare nuovi scrittori ed a proporre proposte alternative ed interessanti. Ciò, tuttavia, non esclude le difficoltà, in particolare quelle di natura economica, di distribuzione e di promozione. Il vecchio ruolo dello scrittore sembra stia tramontando inesorabilmente. Oggi i giovani preferiscono i videogiochi, i contenuti multimediali e dedicano parecchio del loro tempo a social network, forum, chat, ecc… Con le nuove forme di comunicazione, cambia anche l’editoria e la figura stessa dello scrittore. C’è, ad esempio, il fenomeno del self-publishing. Distribuire un libro mediante internet costa, infatti, meno rispetto ai tradizionali canali. Quindi, c’è un numero elevato di scrittori pronti ad utilizzare internet e promuove così il proprio lavoro. Ci saranno più titoli ed occorre, perciò, una buona distribuzione. Il lettore però vuole essere informato, orientato; nasce allora la figura del libraio “digitale”. I libri digitali necessitano di lettura veloce e meno attenta. Negli Stati Uniti, infatti, l’eBook ricopre circa il 20% del mercato. L’Italia è ancora indietro ma, come spesso accade da noi, le cose potrebbero cambiare in fretta.
I dati sulla lettura in Italia? I dati ISTAT affermano che i lettori “forti” (coloro che leggono 12 libri all’anno) sono 4 milioni, mentre quelli “deboli” (quelli che leggono al massimo 3 libri all’anno) sono 12 milioni. A leggere maggiormente sono le , gli uomini preferiscono i quotidiani. Enormi, purtroppo le distanze tra Nord e Sud. Male la Sicilia, Basilicata e Puglia. Si legge moltissimo, invece, nel Trentino-Alto Adige e buoni i risultati anche in Sardegna. In Italia, insomma, c’è stata la crescita della lettura, ma non il “progresso” della lettura, la “qualità” della lettura. Le distanze territoriali sono terrificanti e ciò è determinato anche dalla presenza effettiva di biblioteche statali e dall’istruzione dei genitori, che ha grossa influenza sulle “abitudini” culturali dei figli. Tanto da fare ancora per alimentare la voglia di libri nei lettori “deboli” e una Fiera così non può che avere grande importanza, perché sono giornate dedicate interamente alle problematiche e prospettive future dell’editoria. Piccole e medie case editrici che combattono, dunque, contro la crisi economica, la disattenzione delle Istituzioni ed il clima di sfiducia. Un paese che non valorizza la è un Paese senza prospettive di nessun tipo. In bocca al lupo, perciò, a questi valorosi 400 combattenti!

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