Inaugurata a fine luglio e in mostra fino a domenica 9 ottobre l’affascinante scultura “Lungo i fiumi di Babilonia”, dell’artista romana Chiara Castria.
L’istallazione, collocata nella balconata esterna del Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco (a Corso Vittorio Emanuele, 166/A), nella zona antistante l’ingresso, è stata realizzata con ferro dipinto (quello delle sagome) e legno grezzo (quello delle casse, che fungono da base).
L’artista, grande appassionata di archeologia, per questa opera ha preso ispirazione da un rilievo assiro del VII secolo a.C. presente nel Museo Barracco e proveniente dal Palazzo di Assurbanipal a Ninive.
La suggestiva e imponente opera (alta 3 metri) rappresenta la deportazione di un gruppo di prigioniere babilonesi: le 3 sagome dipinte di rosso raffigurano infatti, partendo da destra, una donna con in mano dei viveri che volge indietro lo sguardo alla sua terra perduta e una donna che si china verso un bambino.
I soggetti scelti sono per l’artista il simbolo e la sintesi della conquista da parte degli Assiri della Babilonia e l’abbandono da parte del popolo babilonese della loro lussureggiante terra (rappresentata con una grande palma) ma sono anche, in senso più esteso, un omaggio senza tempo a tutti i popoli migranti.
Per ammirare e osservare l’istallazione non è necessario acquistare il biglietto del museo. Per maggiori informazioni potete consultare il sito dei Musei di Roma o quello dell’artista Chiara Castria.