Ha gli occhi vispi e lo sguardo attento di chi ne ha viste davvero di tutti i colori Domenico Agostinelli, il fondatore di un’impresa incredibile e vastissima. Fin da piccolo ha portato con se’ qualsiasi cosa trovasse per strada. Girando l’Italia e il mondo ha raccolto poi un’infinità di oggetti, più di 800.000, e li ha uniti alla sua iniziale collezione di bottoni che in totale dovrebbero essere 500.000 o comunque diversi quintali, costituendo un museo di oltre 2.000 metri quadrati.
Un’esposizione che vi farà restare a bocca aperta, soprattutto se è il fondatore ad accompagnarvi in giro per le sale. Un ‘itinerario’ culturale divertente e appassionante in cui si resta stupefatti!Il museo mostra infatti la passione che Domenico ha per la storia e l’evoluzione dell’uomo attraverso il suo passato. Lui che si definisce un ‘poeta’ vuole illustrare il mosaico dell’uomo. Ha raccolto quindi tutto quello che lo rappresenta. Lascia le cose così come le trova per ‘leggerle’ e ascoltare ciò che raccontano. Non le restaura perché le vuole far rivivere attraverso il loro ‘respiro’. Il settantenne abruzzese originario di Campli, ha iniziato a comporre la sua ‘storia dell’uomo’ già quando lavorava come ‘santaro’ (venditore di santini) nella parte rurale della provincia di Teramo. Questo grande personaggio ha creato nel 1960 questo museo, a due passi da Ostia Antica, in una traversa di via dei Romagnoli che porta a Dragona. Nel 1992 ha ottenuto il riconoscimento ufficiale da parte della Soprintendenza alle Belle Arti. E’ difficile narrare la quantità enorme di oggetti appesi, appoggiati ed esposti in questo museo e nei 4 depositi che Agostinelli ha allestito.
Il poeta Agostinelli ci mostra in un baule antico qualcosa di quelli che lui chiama i BAGAGLI INGOMBRANTI: la povertà, rappresentata da scarpe mai buttate del ’700, la vecchiaia simboleggiata da un bastone ricurvo e la morte vista attraverso un teschio d’ossa….. che insieme ai conflitti, le malattie è la valigia della vita, il nostro bagaglio!Occhiali, bambole, carillon, cappelli, elmetti o maschere antigas sono appesi tra le varie sale, davanti a un poster che recita ‘Ogni cosa al suo posto, un posto per ogni cosa’ . Il luminoso angolo dello spazio e del tempo espone barometri e anemometri con manometri, binocoli, bussole fino ai telescopi in legno, antichi osservatori del tempo nello spazio.
Ancora, fucili, mobilio e scaffali, carabine e alabarde miste a porcellane e tavolozze di colori , cucine a legna dietro la vecchia porta blindata di una cella carceraria. Odore di antico e di polvere millenaria. Si respirano epoche e vitebnascoste, guerra e miseria ma anche fasti di ricchezze nobiliari. Lampadari rococò scheggiati e lumi di ogni foggia. Le lampade da minatori ad acetilene ricordano un po’ il ”Viaggio al centro della terra” di Verne. Sedie in paglia di Siena o macina granturco…..c’è davvero tutto qui dentro! Ma le ‘delizie’ o chicche che dir si voglia, oltre alla bella ‘Balilla’ regale con le frecce che si alzano, sono le lettere autografe scritte da Mazzini o quelle di Giuseppe ad Anita Garibaldi, o gli scritti della regina Maria Antonietta. E dulcis in fundo, per non dimenticare il viaggio finale della vita, Domenico si è costruito ed espone anche la sua bara aperta, sul coperchio i suoi amati bottoni e da uno spioncino le fibre ottiche per vedere l’avvicendarsi del giorno e della notte, le carte per passare il tempo e una cinepresa per riprendere l’aldilà. Oltre alle foto di famiglia più care c’è anche la foto di Maria Grazia Cucinotta, “senza nulla togliere alla mia signora, dopo tanti anni vissuti con lei, in quel viaggio uno merita di essere in compagnia di chi vuole, finalmente sereno e tranquillo.” Saggio Domenico!
INGRESSO LIBERO
Via Carlo Casini, 95 – 00126 Dragona (Roma)
www.museoagostinelli.it
E-mail: info@museoagostinelli.it