E’ nato dal social network più famoso nel mondo, Facebook, l’evento che il 25 aprile vedrà in piazza del Popolo a Roma, la manifestazione “Libera l’abbraccio”.
La semplice voglia di stare insieme e la potenza della Condivisione, senza bandiere, senza dogmi, senza religioni, proprio nel giorno in cui ricorre sia la festa della Liberazione che la giornata di Pasquetta.
Una giornata, per chi è credente, che spalanca le porte all’Uomo Nuovo, e che al tempo stesso fa ritrovare la condizione di essere umano nel Rispetto e nell’Accettazione. Non c’è un’altra occasione come questa. Siamo tanti e sempre più forti. Non c’è abbraccio liberatorio più potente.
Proprio per il fatto di essere nato su Facebook, l’evento cresce di giorno in giorno, riprendendo la tradizione dei “Free Hugs” che già hanno fatto il giro del mondo.
Quella dei Free hugs è la storia vera e controversa di Juan Mann, un uomo la cui unica missione era raggiungere e abbracciare uno sconosciuto per riempirgli la vita.
In questa epoca di “disconnessione” sociale e di mancanza di contatto umano, gli effetti della campagna Free Hugs sono diventati fenomenali.
Come simbolo di speranza per l’umanità tra le città e le nazioni, la polizia e l’ordine pubblico ha spesso e volentieri bloccato la campagna Free Hugs.
Juan Mann, australiano d’origine, aveva vissuto a Londra per qualche anno, quando per una serie di circostanze spiacevoli, decise di ritorna a casa a Sidney, lasciando un bagaglio a mano pieno di vestiti e un mare di guai.
Nessuno a dargli il bentornato a casa, nessuno da abbracciare e salutare al suo rientro. Era un turista nella sua città natale.
In piedi al terminal degli arrivi, a guardare gli altri passeggeri che aspettavano trepidanti di riunirsi amici e familiari, con le braccia aperte e i volti sorridenti, desiderava anche lui qualcuno là fuori ad aspettarlo. Felice di vederlo. A sorridere con lui, per abbracciarlo.
Così si è procurato qualche cartone e un pennarello e ha fatto un segno.
Si è messo all’incrocio pedonale più trafficato della città e ha mostrato il cartello, con le parole “Free Hugs” su entrambi i lati.
E per 15 minuti la gente non ha fatto altro che guardarlo riluttante. La prima persona che si è fermata, gli ha poggiato una mano sulla spalla raccontandogli che il proprio cane era morto proprio quella mattina. E sempre la stessa mattina sarebbe stato il primo anniversario della morted ella sua unica figlia, deceduta in un incidente d’auto.
Quello che gli serviva in quel momento, in cui si sentiva la persona più sola al mondo, era un abbraccio. Juan gli ha messo le braccia intorno al collo e si sono abbracciati. Quando si sono lasciati lui sorrideva.
Vale davvero la pena vedere qualcuno che una volta era accigliato, sorridere anche solo per un momento, vale la pena ogni volta.
A Roma, la giornata sarà seguita da numerosi media, sia di stampa come Il Messaggero, che televisivi, come le telecamere di Raiuno. Sarà presente anche Capitan Ventosa di Striscia la Notizia.
Il flash mob consiste nel coinvolgere il maggior numero di passanti in grandi abbracci di condivisione.
Una giuria selezionata dal guinness dei primati sarà in Piazza del Popolo per decretare quello che sarà il più grande abbraccio del mondo.
Il tutto con la colonna sonora dei Tiennetì, il gruppo romano dei che si esibirà sul palco al centro della piazza e altre esibizioni e spettacoli in fase di programmazione.
Ad organizzare l’evento, lo studio romano Stone Grafica che, che ha studiato un apposito logo e la pubblicità visiva, nonché si è preso carico dell’ufficio stampa e della campagna pubblicitaria.
Un messaggio dal cuore dell’Italia che parte dai ragazzi romani e non solo.