Invece che studiare e consultare le mappe sul sul rischio sismico o le indicazioni sulla sicurezza nelle scuole o in casa, sul web si moltiplicano inarrestabili e allarmistiche le notizie su potenziali terremoti a Roma nel 2011 e nel 2012, e si definisce persino una data, mercoledì 11 maggio 2011!
Nata da un’ipotetico scritto sullo studio di un faentino, sebbene smentita più volte, la profezia catastrofica non ha fatto altro che creare altre pagine su blog e facebook. Addirittura navigando su tale argomento o cliccando sui siti che ne trattano si aprono contemporaneamente fior di finestre pubblicitarie….e teaser. Chissà?
Scettici o meno, il tema terremoto impazza in internet. Il tam tam mediatico della superstizione si nutre di leggende, profezie e calendari astrologici ripresi addirittura da trasmissioni televisive e radiofoniche! Storie esoteriche, simil-religiose o credenze Maya? Ce n’è per tutti i gusti!! EZROME allora, per non esserne da meno, ve ne parla su web. Interpellando un geologo, Maurizio Guerra, in una ampia chiacchierata, traendone riflessioni davvero interessanti. Ed ecco le sue risposte ad alcune domande.
Si possono prevedere i terremoti?
La risposta è connaturata al significato di previsione. Nel caso dei terremoti se prevedere significa anticipare, in maniera deterministica, con una sufficiente precisione il luogo ed il momento con cui si verificherà un terremoto con una certa magnitudo, dobbiamo dire che gli eventi sismici non sono prevedibili.
Se invece con il termine previsione intendiamo un “calcolo di probabilità” in base al quale possiamo aspettarci che una certa area come l’appennino centrale in Italia, sia colpita da un evento di una certa magnitudo nei prossimi 50 anni allora certamente i terremoti sono prevedibili. Gli strumenti che abbiamo a disposizione per una previsione probabilistica sono molteplici (cataloghi sismici , elementi di geologia, mappe sismiche ecc…)
Cosa pensereste essere più ragionevole ed utile, prevedere oggi che il 23 agosto 2011 alle 15,36 ci saranno 28,56°C oppure dire che le temperature medie mensili di agosto a Roma oscillano fra i 18 e i 30°C? Che novembre sarà più fresco e piovoso oppure che il 7 novembre alle 13,56 inizierà a piovere?
Questi esempi ai più sembreranno esagerazioni , ma prevedere un terremoto con la precisione di un giorno o entro un lasso di pochi giorni, sapendo che i tempi di preparazione di un evento sismico significativo possono variare da qualche decina a qualche centinaio di anni significa proprio indicare l’orario di inizio pioggia con la precisione di un decimo di secondo.
Nel caso specifico inoltre, l’area dove sorge Roma non risulta essere propriamente ‘sismogenetica’; essa può risentire delle forti scosse dell’appennino centrale ad esempio nelle Marche o in Umbria, in Abruzzo, oppure delle scosse (molto più blande) legate all’attività del vulcano laziale. E osservando il vissuto storico e probabilistico, ricordiamo che Roma caput mundi, per molti secoli non è mai stata rasa al suolo. Le bellezze storiche, i ruderi e i monumenti lo testimoniano. Mi piace ancora evidenziare la diversa scala temporale fra il tempo che scandisce la vita dell’uomo e il tempo geologico.
Alce Nero, uno sciamano indiano, figura leggendaria presso gli Oglala della famiglia Lakota Sioux, in una frase pubblicata nel 1960 sul libro ”Alce Nero parla. Vita di uno stregone dei sioux Oglala”, afferma:
‘Io credo che anche le pietre respirino, soltanto con le nostre brevi vite non riusciamo a percepirlo’.
Una frase che suscita dubbi circa le reali capacità che ha l’uomo di indagare, di percepire il divenire della terra, e nel caso specifico il verificarsi dei terremoti.
Un uomo può seguire completamente lo sviluppo di una farfalla, che in pochi giorni passa da bruco a bozzolo e si dispiega con le sue splendide ali, ma la farfalla, la cui vita si esaurisce in pochi giorni, quali possibilità ha davvero di comprendere appieno il divenire dell’uomo, il suo invecchiare che si concretizza in circa 80 anni. Quando potrà la farfalla prevedere la comparsa della prima ruga?
Come ci può aiutare la scienza?
Le nostre conoscenze scientifiche possono a grande scala individuare le aree su cui storicamente si sono verificati eventi rilevanti, definendone anche, su basi probabilistiche, i tempi di ritorno. Possono inoltre dare indizi sull’eventuale preparazione di un terremoto importante. Solitamente , ma non necessariamente, una grande scossa è preceduta da numerose scosse più lievi, i cosidetti foreshock, da emanazioni gassose, da variazioni del rapporto della velocità fra onde di diversa natura. Ma in realtà, non è stata mai individuata una relazione deterministica: questi indizi non sono né necessari né sufficienti per prevedere un terremoto, ma probabilmente si associano ad esso.
Un esempio per banalizzare questo concetto: quando chi guida vede rotolare un pallone davanti alla macchina pensa “dietro a ogni pallone c’è un bambino” e rallenta. Ma non c’è una certezza deterministica, infatti in alcuni casi al pallone non segue il ragazzino (magari è caduto da un balcone o rotolato fuori dal cancello di un cortile) e, peggio ancora, potrebbe saltare fuori un bimbo senza che questi sia invece “anticipato” dal pallone…
Tutto quanto espresso in questa chiacchierata, ci porta a dire che invece si potrebbe fare qualcosa per prevenire correttamente e doverosamente eventi legati alle calamità naturali che ahimè ci sono sempre. Basta divulgare la giusta informazione in famiglia, a casa, sui luoghi di lavoro o nei luoghi pubblici? Ricordiamo che ci sono progetti e fondi stanziati ad hoc, dagli organismi competenti, per azioni da intraprendere e per limitare al minimo i danni eventuali di un cataclisma ovunque sia. E molti si adoperano per fornire cultura e informazioni scientifiche esatte.
Per parte nostra speriamo che tutto questo riesca a sconfiggere il diffondersi di eccessiva creduloneria e il malessere percepito da notizie fantasiose come nel vecchio gioco del ‘telefono’: la parola che arrivava all’orecchio dell’ultimo in fila arrivava distorta, ma serviva a far fare a tutti un bel sorriso!