Giuseppe Gioachino Belli è stato, senza dubbio, la voce della romanità nel corso del XIX secolo e questo grazie all’uso sapiente del dialetto romanesco nei suoi sonetti. Per celebrare il 150° anniversario della sua morte, si svolgeranno svariati incontri al Teatro Argentina (ingresso libero); il tutto organizzato dal Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli con il coordinamento di Marcello Teodonio.
Obiettivo di “Giuseppe Gioachino Belli a 150 anni dalla morte. Il 996 da Roma all’Europa” è quello di avvicinare il lettore contemporaneo ai sonetti del Belli ed a tutto quello che c’è dietro, ossia biografia del poeta, società e cultura del tempo. Si metterà certamente in risalto il realismo del Belli, come anche la sua tipica satira. Nelle sue opere vengono messi in risalto gli umori della plebe, una tesa critica sociale, tenera compassione per gli umili, condanna per le azioni oscene dei potenti. All’Argentina, perciò, spazio ai massimi studiosi del poeta, ai migliori interpreti dei sonetti in dialetto. Gli incontri che hanno avuto inizio lo scorso 23 gennaio 2013, proseguiranno fino al 29 maggio. Per conoscere il calendario degli eventi (che si svolgeranno sempre alle ore 17 presso la sala Squarzina), si devono consultare le pagine dedicate del sito del Teatro Argentina. Grazie a questo ciclo di incontri, ci sarà modo di avvicinarsi gradualmente alle opere ed alla poetica di Giuseppe Gioachino Belli, una delle personalità più importanti e, allo stesso tempo, complesse, del XIX secolo.