Per non dimenticare mai. Ecco perché verrà realizzato, nella Capitale, il Museo della Shoah in una zona adiacente a Villa Torlonia. Nel 2013 partiranno i lavori, su progetto degli architetti Luca Zevi e Giorgio Maria Tamburini, che dovrebbero durare due anni.
“Era un impegno che avevamo preso nei confronti dei sopravvissuti, un’importante nuova opera. Un impegno per sbloccare questi iter burocratici, il più grande, era dato dal Patto di Stabilità. Tre milioni arriveranno nel 2013, i restanti nel 2014. L’ ultimo passaggio sarà in assemblea capitolina: confido che nella prima riunione di gennaio sarà votata all’unanimità l’approvazione definitiva del progetto senza ostruzionismo. Il bando di gara è pronto, sarà internazionale, per la durata di circa due mesi. Se l’approviamo entro gennaio, allora tra febbraio e marzo sarà aggiudicato il bando e avremo risolto sia l’aspetto burocratico che quello economico.”
Queste le parole soddisfatte del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, durante la presentazione dell’avvio oramai imminente dei lavori. Assieme al sindaco erano presenti, tra gli altri, Riccardo Pacifici, presidente della Comunità Ebraica di Roma e Marcello Pezzetti, direttore scientifico del Museo della Shoah.
Ovviamente soddisfatto Pacifici, che ha ricordato come si tratterà di “un’occasione di crescita per sensibilizzare soprattutto le nuove generazioni su quanto avvenuto nel passato”.
In questo museo troveranno posto molte documentazioni curate dai maggiori storici contemporanei, che permetteranno ai visitatori di conoscere le dinamiche che hanno portato all’orrore della Shoah e ciò che è accaduto in quel drammatico periodo della storia.