“Un tavolo interministeriale sul libro e l’editoria si è già insediato una settimana fa e proseguirà i lavori. L’obiettivo è quello di raccogliere le istanze del mondo dell’editoria, di tutta la filiera, per elaborare un documento di proposta al futuro esecutivo che davvero rimetta al centro il libro e l’editoria. La lettura è il punto da cui il Paese deve ripartire.”
Queste sono le parole di Paolo Peluffo, sottosegretario per l’Editoria, durante l’incontro intitolato “Da una legge all’altra”, nell’ambito dell’ultima edizione di Più Libri più Liberi, Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, che si è svolta la scorsa settimana al Palazzo dei Congressi.
Un annuncio importante quello di Peluffo, anche se su tutto ciò cala lo spettro della crisi di governo e dell’incertezza politica nell’immediato futuro. Cosa ne sarà, quindi, dell’editoria italiana? Marco Polillo, presidente dell’AIE (Associazione Italiana Editori) e Enrico Iacometti del gruppo Piccoli Editori Italiani dell’AIE, hanno espresso la loro soddisfazione, perché quello che manca è proprio l’interessamento della politica, troppo distante dai problemi dei cittadini, figuriamoci da quelli di chi lavora nel mondo editoriale. Le oltre 50mila presenze in Fiera, nonostante la crisi economica ed il calo a dir poco preoccupante delle vendite dei libri, indicano l’interesse da parte della gente, non solo addetti ai lavori, per le molte proposte editoriali che ci sono. Tanto per cambiare, tocca alla politica impegnarsi affinché il sacrificio dei tanti editori, e di chi lavora sodo per produrre i libri, non risultino del tutto vani.
L’undicesima edizione ha avuto come slogan “Tutte le forme della scrittura” con l’intento, dunque, di valorizzare la sperimentazione e mostrare la “biodiversità” del panorama culturale italiano. 383 gli editori presenti, 60mila titoli, 280 appuntamenti in programma, 140 iniziative fuori il Palazzo dei Congressi, 300 gli istituti scolastici coinvolti nell’evento. Novità principale è stata la programmazione off, “Più libri più luoghi”, che ha interessato 50 luoghi della Capitale con manifestazioni culturali, presentazioni… Tuttavia, non ci si è soffermati solo sulla parola scritta, questo perché si è deciso di dare spazio pure a varie discipline creative, quali il fumetto (basti pensare alla presenza del nuovo fenomeno Michele “Zerocalcare” Lech), la musica, il cinema. Insomma, si è dato giustamente rilievo a tutto ciò che fa cultura, la quale purtroppo deve sempre fare i conti coi tagli e la noncuranza delle Istituzioni.
Tornando alla letteratura non si contano i nomi di prestigio, ricordiamo Jean-Pierre Luminet, celebre astrofisico, che ha presentato “L’occhio di Galileo” (La Lepre Edizioni), Marco Malvaldi col suo “Milioni di milioni” (Sellerio), Rossana Campo con “Felice per quello che sei. Confessioni di una buddista emotiva” (Giulio Perrone Editore), Stefano Gallerani col suo primo romanzo intitolato “Albacete” (Lavieri Edizioni), ecc…
Inoltre, spazio anche alla presentazione di svariate nuove proposte editoriali, ad esempio “BookClub”, collana della casa editrice 66thand2nd, che si vuole riallacciare ai “Circoli di Lettura” anglosassoni, dove appassionati di tutto quello che è cultura umanistica, si confrontano su tematiche sollevate proprio dalle letture comuni. È stato poi svelato un nuovo progetto della Giulio Perrone Editore, ossia “Orlando”, rivista cartacea ed online, diretta da Paolo Di Paolo, con l’intenzione di rivolgersi ai lettori “forti e fortissimi” (questo lo slogan), che comunque esistono ed aspettano, per così dire, di venire rappresentati a dovere.
Non possono poi mancare questioni controverse come quella dell’editoria a pagamento. NO EAP, un progetto che vuole proprio mettere in risalto questa situazione ancora poco conosciuta ai non addetti ai lavori, ha trovato il suo spazio in un incontro interamente dedicato a tale fenomeno.
E poi c’è lo sport… Sì, perché è stato invitato il noto dirigente della Roma, Franco Baldini, per farlo intervenire al dibattito “Passione contro business: il calcio del terzo millennio”. Ed il cinema? Ecco allora i registi Marco Bellocchio e Nanni Moretti, l’attore Fabrizio Gifuni, che hanno partecipato ad incontri a tema capaci di richiamare un numero considerevole di persone. A sorpresa ha fatto poi la sua comparsa Roberto Saviano, anche se come semplice visitatore, benché ciò abbia comportato inevitabili foto, strette di mano, congratulazioni…
Infine, non dimentichiamo i tanti espositori delle case editrici, le quali hanno mostrato a tutti la varietà delle proposte, pure se questo comporta il duro lavoro di persone, spesso e volentieri, pagate pochissimo e tra mille sacrifici e difficoltà di varia natura.
Come saprà l’editoria sopportare ancora una crisi economica che non sembra volere ancora lasciare questo Paese e che, ovviamente, incide sul potere d’acquisto delle persone? Gli editori sono pronti per affrontare, e vincere, le sfide legate al digitale, quindi all’eBook? In Italia non ha ancora sfondato, ma tutto lascia intendere che si andrà verso questa situazione e forse anche all’eBook è legata la sorte dell’editoria perennemente in affanno. Gli ultimi dati Nielsen, relativi al mese di ottobre 2012, registrano un -7,5%. Si tratta comunque di una piccola ripresa riguardante, in particolare, il settore ragazzi e fiction che perdono il -6,1% a valore e -5,2% a copie. I piccoli e medi editori rallentano meno rispetto al resto del mercato, perdendo un -7,1% a valore e un -6,3% a copie. Perciò, siamo davanti ad una modestissima boccata d’ossigeno, che solo un concreto intervento dall’alto potrebbe far aumentare. Ma ciò accadrà? Questo è il punto, anche perché tra poco partirà la campagna elettorale e nulla lascia presagire che sarà bella tranquilla. Occorre puntare sulla cultura, ma forse i potenti di turno hanno timore di questo. Tutti noi siamo imbevuti di slogan svuotati di senso, superficialità, strategie di marketing che ipnotizzano le persone. La cultura è, dunque, fondamentale per rimettere in moto il cervello, continuare a sognare in un mondo, questo, dove sta diventando quasi impossibile farlo.
“Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive.” (da “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury)