Si è conclusa sabato 18 settembre la terza edizione del festival internazionale dedicato alla videoarte, FestArte VideoArt Festival, organizzata dall’Associazione Culturale FestArte, prodotta da Federculture e ospitata negli spazi de La Pelanda – MACRO, Testaccio.
Una quattro giornate di proiezioni, incontri, performance e musica, in cui sono stati presentati i 22 video finalisti al concorso realizzati da artisti provenienti da tutto il mondo. Oltre 60 i paesi che quest’anno hanno aderito al festival, sotto la direzione artistica di Lorena Benatti e Anna Maria Panzera.
Il tema conduttore “VIOLENZA INVISIBILE – privata, pubblica, sociale”, ha dato all’edizione 2010 un connotato sociale, che ha portato gli artisti a riflettere su quella violenza diffusa e invisibile, che lede la libertà individuale e la vita intima, familiare, quotidiana. Così le opere in concorso danno un’interpretazione della censura dei media, del rapporto uomo-donna, dell’anaffettività materna, della libertà femminile, delle relazioni familiari, delle libertà sociali, delle ingiustizie politiche e culturali.
Le opere in mostra, suddivise nelle tre sezioni di Video in Concorso, Video Selezionati Fuori Concorso e Menzioni Speciali sono state sottoposte al giudizio di una giuria qualificata e del pubblico, con esiti differenti. Primo meritatissimo premio, affidato dalla giuria, dato al giovane Giulio Squillacciotti per l’opera “Far, from where we came”, un racconto familiare che attraverso scatti d’epoca ricostruisce la lenta disgregazione delle relazioni affettive di una famiglia. Premio della critica dato all’inglese Dan Walwin per “Silencer”, e premio del pubblico a Francesco Vaccaro e Roberto Daffinà per “La Pitta”.
Lo spazio de La Pelanda nasce lo scorso febbraio in seguito al compimento dei lavori di recupero della zona dell’ex mattatoio di Testaccio, come laboratorio di ricerca, creazione e promozione della giovane arte figurativa e performativa. Un vero e proprio punto d’incontro per i giovani romani, in cui grazie a numerose iniziative a costi ridottissimi, apre le porte dell’arte contemporanea attraverso serate musicali, aperitif talk e, naturalmente, esposizioni.
La videoarte, forma artistica nata negli anni Sessanta, si inserisce ormai appieno tra i filoni principali dell’arte contemporanea e acquista sempre più spazio grazie a gallerie, spazi specializzati e festival. In queste quattro giornate non sono mancati momenti di riflessione sulle varie forme che quest’arte sta prendendo e sul suo inserimento nel già complesso mercato dell’arte contemporanea. Ad intervenire sono stati curatori, gli artisti in concorso e docenti che tra un aperitivo e l’altro hanno espresso pareri e spunti di riflessione.
Ospite d’onore dell’evento, l’olandese Erwin Olaf, con le suggestive video intallazioni “Dusk” e “Dawn”, due opere complementari e opposte montate come un dittico. Chiusura in grande stile con la performance sonora “Impertinent Question” del duo Nervo&Tes.
Grande successo dunque per questo evento, che presto vedrà la sua realizzazione anche a New York dove l’Italia potrà mostrare la sua partecipazione attiva nel panorama contemporaneo globale.