Giorni di piena. E insolite paure, tutti in ansia per il biondo fiume che attraversa la nostra magnifica città
Dopo 50 giorni di pioggia c’era da aspettarselo…la goccia (più che una, innumerevoli) fa traboccare il vaso, si sa!
Tutti affacciati ai ponti per vedere un fenomeno raro, inusuale per i più. Il fiume gonfio d’acqua è al limite della sua autonomia. Pronto a ‘straripare’, parola sussurrata e nascosta che nessuno si azzarda a pronunciare.
Eh si, perché i romani pur essendo ‘i cittadini’ si sentono sempre un po’ turisti in questa caput mundi. La amano, la coccolano e la controllano questa città. Sono profondamente legati alle sue radici e a questo fiume simbolo.
Sabato 12 dicembre erano tutti lì, affacciati e aggrappati al ponte e lungo gli argini transennati pieni di ‘pizzardoni'(o vigili che dir si voglia), attenti e pronti a non far avvicinare nessuno, in attesa di quella famosa ondata di piena che per fortuna non si è vista. Menomale!
Per chi non lo conoscesse bene, un accenno idro-geografico: il Tevere è il fiume più grande di tutta l’Italia centrale, il terzo per lunghezza e bacino ‘idrografico’ dopo il Po e l’Adige. Corso d’acqua maestoso di antica origine, in realtà nasce alle pendici del Monte Fumaiolo, a circa 1.300 metri di altezza, tra Toscana ed Emilia Romagna. Il fiume percorre 405 chilometri che ‘serpeggiano’ dall’Appennino tosco-romagnolo al mar Tirreno, dove sbuca nel delta di Fiumicino, dove la foce è divisa in minore e maggiore.
Il ‘Tiber‘ nasce in Romagna e arriva in provincia di Arezzo dove attraversa Pieve Santo Stefano e Sansepolcro. Nella cosiddetta Alta Valle Tiberina, in Umbria passa poi per Città di Castello e Umbertide (Parco Fluviale del Tevere) fino a Orte, il punto critico dove sabato appunto era ‘esondato’. Nelle immediate vicinanze di Todi e Perugia si butta poi verso Roma ed ‘esce’ a Fiumicino.
Un percorso fluviale navigabile in parte, almeno fino a ieri…. I battelli partivano da ponte Umberto I, con varie fermate. In due tratte. Fino ad Ostia. La fermata di Ponte S. Angelo, e molte altre, non esistono più. Non ci sono più nemmeno i battelli, trasportati dall’onda di piena e sbattuti contro i ponti. Li hanno dovuti far saltare, esplodere con microcariche o rimuovere con le gru, per evitare che ostruissero il deflusso acqueo. Immagini viste da tutti, trasmesse da tutte le TV locali e internazionali.
Se si va su Internet e si cercano tour, imbarcazioni, crociere o navigazione sul Tevere appare un alert che così recita: “A causa dell’eccezionale ondata di piena del 12/12/08 il servizio di navigazione turistica e di linea sul fiume Tevere è sospeso fino a data da definirsi. Ci scusiamo per il disagio dovuto a cause di forza maggiore”
I detriti hanno trascinato via tutto. E ora scorrono verso la foce, dove arresteranno la loro veloce corsa. Grossi tronchi o materiale di varie dimensioni trascinati dalla corrente potrebbero schiantarsi contro natanti o barche o piattaforme. L’acqua defluisce, le previsioni del tempo migliorano. Sale un po’ di tristezza …. Ma quanti danni!!!