“The Big Question” il capolavoro dimenticato e bandito in Italia

Il 12 aprile a Roma proiezione di “The Big Question”, il capolavoro dimenticato e bandito in Italia al Cinema Barberini il documentario di Cabras e Molinari realizzato sul set del film “The Passion” di Mel Gibson e mai distribuito in Italia. Un viaggio spirituale alla scoperta della personale percezione del divino

Vincitore di numerosi premi nei festival di tutto il mondo, a lungo osteggiato sia dagli ambienti cattolici che da quelli laici, bandito dalle sale italiane. Un piccolo capolavoro realizzato da due registi italiani, che sembrava essere stato dimenticato per sempre. Un documentario ‘perduto’ che, dopo quasi 20 anni di attesa, si prepara finalmente a sbarcare nella capitale. Grazie all’interessamento di Thomas Torelli e dello staff di UAM.TV, sarà proiettato a Roma il 12 aprile prossimo “The Big Question” di Francesco Cabras e Alberto Molinari, rilasciato nel 2004. Il documentario fu girato tra Roma e Matera, sul set del film “The Passion” di Mel Gibson, utilizzato come un microcosmo atipico e uno sfaccettato contenitore sociale, ed ebbe una storia molto travagliata e ricca di controversie, che ne ostacolarono e impedirono la diffusione presso il grande pubblico internazionale, nonostante l’immediato riconoscimento da parte della critica (testimoniato dalla vittoria di importanti premi quali Sun Valley Spiritual Film Festival, Trenton International Film Festival, JEFF Film Festival e San Giò Film Festival).

La proiezione si terrà mercoledì 12 aprile alle 21 al Cinema Barberini.

Un’occasione importante per tutti gli appassionati di cinema che avranno così modo di scoprire (o riscoprire) un piccolo ‘gioiello’ a lungo assente dalla programmazione cinematografica della Penisola.

La storia dietro il documentario
“The Big Question”, diretto da Francesco Cabras e Alberto Molinari, è stato un lavoro dalla storia produttiva complessa. Il documentario è stato girato sul set del film “The Passion”. Mel Gibson, entusiasta dell’idea, lo co-produce in quota maggioritaria con la sua casa di produzione Icon ma dopo aver visto il montaggio definitivo ferma il film, non lo distribuisce e ne blocca la visione a causa di precise “divergenze teologiche” sui contenuti. Il documentario sarebbe dovuto uscire nei cinema di tutto il mondo insieme o subito dopo “The Passion”. Dopo un anno di trattative, improvvisamente, Gibson compie un bel gesto liberandolo e regalando tutti i diritti agli autori e co-produttori senza chiedere tagli, per rispetto di un lavoro che sotto il profilo esclusivamente artistico aveva molto apprezzato. Francesco Cabras interpretava nel suo film la parte del ladrone cattivo Gesmas. Subito selezionato all’AFI, l’American Film Institute Festival di Los Angeles, ‘The Big Question’ ottiene una doppia pagina con critica entusiasta su Variety.
Andrew Herwitz (ex agente di Michael Moore per ‘Fahrenheit 9/11′) ne acquista i diritti di vendita, successivamente ceduti a ThinkFilm, una delle distribuzioni indipendenti più autorevoli (Oscar per ‘Born into Brothels’). Nel 2006 TBQ esce senza promozione nei cinema USA, ottiene un notevole successo di critica e pubblico in più di 30 festival internazionali ma non viene distribuito nelle sale italiane.

Sia in Italia che negli USA la chiesa istituzionale accoglie freddamente il film. Per definizioni, citate letteralmente, molti ambienti cattolici non hanno ritenuto TBQ “abbastanza religioso e rispettoso” mentre in Italia alcuni contesti di laico progressista lo hanno considerato “cinematograficamente non classificabile e non abbastanza critico nei confronti della religione istituzionale”. D’altro canto alcune parrocchie, singoli sacerdoti e circoli di ricerca spirituale interreligiosa usano TBQ come strumento di riflessione e didattica. ‘The Big Question’ è stato girato tra Matera e Roma e ha tra i suoi protagonisti essenziali persone comuni provenienti dalla Lucania e da Roma. Una delle fonti di ispirazione più evidenti per il documentario è ‘Comizi d’amore’ di Pier Paolo Pasolini.

I temi del documentario
Quali erano gli interrogativi esistenziali e assoluti che molti di noi hanno iniziato a porsi e a domandare a insegnanti, preti e genitori tra la pubertà e l’adolescenza?
‘The Big Question’ nasce da un’idea molto semplice e nello stesso tempo abbastanza complessa: porre delle domande estremamente dirette a un campione numeroso di persone circa la propria, intima, percezione del divino. Microcosmo e sorprendente ‘contenitore sociologico’ di questo campione è il set di un dibattuto film sulla passione di Gesù Cristo, un vero e proprio non-luogo ritratto in modo estraniato.
Cardine del documentario, che si guarda come se si leggesse un singolare taccuino di catechismo laico, è l’eterogeneità culturale, religiosa, sociale e geografica presente sul set. Si sussegue una vasta rappresentanza della natura umana attraversando gli argomenti posti dalle domande in una ricerca che tocca tutti, credenti, atei, agnostici o distratti. Anima allegorica e conduttrice di tutte le testimonianze è il viaggio quasi ieratico e onirico di un cane bianco che attraversa valli, montagne e paesi fantasma della Lucania.

La riscoperta
Dallo scorso dicembre “The Big Question” è stato distribuito sia all’interno del catalogo di UAM.TV che attraverso un tour di proiezioni pubbliche, che ha già toccato alcune città italiane. Per organizzare una proiezione rivolgersi direttamente a proiezioni@uam.tv

Dichiarazioni di Thomas Torelli, ideatore e fondatore di UAM.TV
“A distanza di 18 anni dalla prima uscita del documentario realizzato da Cabras e Molinari, viene inevitabile domandarsi per quale motivo, anche nel nostro Paese, da più parti siano stati messi in campo degli sforzi per boicottare e in alcuni casi addirittura impedire la diffusione di questo piccolo capolavoro. Capolavoro di cui sembrava essersi persa la memoria e che pareva quasi sprofondato nel dimenticatoio. Conoscendo la qualità e il valore profondo della pellicola, anche da un punto di vista tecnico ed artistico, non potevamo rimanere indifferenti di fronte a quella che fu una vera e propria ingiustizia nei riguardi del pubblico italiano, a lungo privato della possibilità di visionarlo a causa di meccanismi e decisioni che ancora oggi appaiono incomprensibili. E’ dunque per noi un privilegio, oltre che un onore, avere la possibilità di portare ai nostri abbonati un’opera che a distanza di tanto tempo continua ad offrire spunti di riflessione spirituale e intellettuale e a sconvolgere le coscienze degli spettatori. D’altra parte, non dobbiamo dimenticare che UAM.TV fin dalla sua nascita ha tra i suoi obiettivi quello di riscoprire prodotti cinematografici e audovisivi che per qualche motivo non hanno incontrato fortuna presso il pubblico, a dispetto delle loro qualità artistiche. The Big Question rispecchia questa mission coerentemente con i valori e le finalità che animano UAM.TV ”.

Thomas Torelli, Regista, autore e produttore indipendente. Scrive, produce e dirige diversi documentari distribuiti in tutto il mondo. Tra quesi “Un Altro Mondo” che, con proiezioni organizzate in tutta Italia e all’estero, ha raggiunto il traguardo di una proiezione al Parlamento Europeo. Oggi il suo scopo consiste nel riuscire a creare una Tv che possa avere un’impatto positivo sulla vita di ognuno di noi.

Su UAM.TV
UAM TV è la più ampia risorsa di video sull’espansione della consapevolezza.
Oltre 1000 Titoli tra Film, documentari e interviste per scoprire il Mondo Guardandolo da una prospettiva differente.
Qual è lo scopo di UAM condiviso dai sostenitori del progetto?
Creare “un altro mondo” in cui tutti siamo uniti e siamo consapevoli di esserlo.
Maharishi, un maestro Yogi, riuscì a dimostrare come l’1% della popolazione potesse avere un’influenza positiva su tutto ciò che li circonda. In particolare, prese 4000 persone a Washington Dc e le fece meditare per 1 settimana con l’intento di aiutare loro a generare positività in tutto ciò che li circondava. Al termine dell’esperimento si verificò che durante la settimana la criminalità, gli incidenti, ma più in generale gli episodi negativi, su Washington diminuirono del 25%. Tutto questo accadde perché le persone riuscirono a generare un campo di positività che si trasferì da una persona all’altra. Proprio da questo esperimento nasce lo scopo di UAM, condividere contenuti che stimolano la mente in maniera positiva e raggiungere l’1% della popolazione italiana (600.000 sostenitori) per cambiare in parte le sorti del nostro paese.

UFFICIO STAMPA UAM.TV

 

 

fonte: Lorenzo Muccioli

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