L’edizione 2008 di “più libri più liberi” ha ottenuto il record di visitatori rispetto a tutte le edizioni precedenti, già molto amate e frequentate. Ancora più numerosi gli stand allestiti dalle case editrici della piccola e media editoria italiana e, come sempre, ricchi di novità e di curiosità degne di mercati di nicchia sempre più interessanti. File alle casse smaltite in fretta e corridoi affollati sin dal venerdì, ma mai eccessivamente rumorosi, hanno contribuito a rendere l’atmosfera prenatalizia piacevole al punto di voler tornare per ognuna delle tre giornate.
D’altra parte la varietà delle conferenze e degli incontri proposti hanno reso ogni giornata della manifestazione unica ed imperdibile. Come ad esempio lo “Spazio blog” tutto dedicato ad Internet e al mondo virtuale. Tra i vari incontri organizzati, il più interessante ed originale è stato quello dedicato a Second Life. In particolare nell’incontro con Mario gerosa dal titolo “Rinascimento virtuale” riguardante, appunto, l’arte su Second Life abbiamo potuto apprezzare ed ammirare nuove forme di arte, ancora poco apprezzate perché poco note, appartenenti a questo mondo parallelo ma ricchissimo di espressione.
Foto, design, preformance, installazioni, architettura, moda e avatar sono le nuove frontiere della creazione artistica, che si poggiano sugli elementi del passato utilizzando forme ricche di ironia e parodie di alto livello culturale. Come nel post-kitsch o nella deviant art, o ancora nell’impressionismo digitale delle foto e dei ritratti e nel surrealismo pop dei videogiochi, con le chiare contaminazioni dall’arte del “mondo reale” ben visibili dal confronto di Lara Croft con Tamara De Lempicka o di Odilon Redon con gli scenari di Silent Hill. Ma in Second Life anche gli avatar hanno ottenuto un posto centrale tra le opere artistiche ufficialmente riconosciute, anzi hanno aperto la strada a nuove forme di espressione-interazione. Infatti, come Gerosa ha esaustivamente spiegato, anche l’interazione tra gli utenti con i commenti diventa opera d’arte a sua volta, in un contatto e uno scambio continuo tra fruitori e artista, che non è più chiuso nella sua scatola dorata, ma vive delle emozioni che egli stesso ha generato e che ritornano quindi nelle sue realizzazioni.
Ma se spesso ci sono punti di contatto tra virtuale e reale, è altrettanto vero che in altri casi il distacco dalla realtà diventa motivo di espressione libera da leggi restrittive, e perciò piena. Come nell’architettura in cui lo Steampunk classico o esoterico sono solo lontanamente simili allo stile gotico del “mondo reale” e diventano invece parte di quella Psicoarchitettuta tipica dei videogiochi, in cui si usufruisce della forma in un contesto adrenalinico creato da una sfida o da una fuga dal nemico.
In Second Life ormai si trovano musei e gallerie, si girano film e si fanno sfilate di moda, ma gli artisti hanno ancora poca coscienza di sé. Difficilmente chi ha successo nel “mondo reale” è apprezzato in Second life e, purtroppo, è vero anche il viceversa. Se Jessica Ornitz è un’eccezione, per gli altri, Shoshana Epsilon, Tesla Miles, Ravanelle, Miss Seilling, il mondo virtuale è e deve restare separato da quello reale, ma questo è ancora un ostacolo per molti fruitori. Per questo incontri come questo della Fiera “Più libri Più liberi” diventano veicolo essenziale di conoscenza di nuovi mondi e di straordinarie forme di espressione.