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Festival Internazionale di Villa Adriana

logo_festival_Villa_AdrianaSiamo giunti alla quarta edizione di festival che dal 15 giugno al 18 luglio 2010 ci immergerà in un mese di musica, danza e spettacoli davvero sorprendenti. Il livello artistico è decisamente elevato e il mix di tradizioni culturali di popoli diversi provenienti da tutte le parti del mondo ne determina la sua particolarità.
Promosso dalla Regione Lazio e prodotto dalla Fondazione Musica per Roma in collaborazione con MIBAC (Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio) e con il Comune di Tivoli, il Festival Internazionale di Villa Adriana prende vita all’interno di uno dei siti archeologici a cielo aperto più grande del mondo, caratterizzato da un fascino e da una suggestione unici. Il palcoscenico ideale per rappresentare gli stili diversi dell’ampio panorama artistico internazionale.
L’imperatore Adriano nel II secolo d. C. fece di Villa Adriana la sua residenza ideale perché si presentava come un luogo fuori dal tempo, in disparte rispetto alla gran confusione della capitale. Sono passati moltissimi anni, ma il ruolo di questo meraviglioso sito archeologico non è cambiato, e viene altresì valorizzato dalle performance artistiche che si snodano tra le rovine romane.

Villa_AdrianaUna full immersion di danza, musica e per fare il giro del mondo in 14 tappe: è questo il programma della quarta edizione che, forte del successo degli anni passati, vuole spingersi oltre e proporre qualcosa di ancora più coinvolgente. Dunque note compagnie di danza orientali si alterneranno alla grande musica classica, ma anche pop, rock e jazz, fino ad arrivare alle invitanti e raffinate proposte teatrali.

Ad aprire le danze, nel vero senso della parola, sarà il filosofo ballerino anglo-indiano Akram Khan, figura di rilievo nell’ambito della danza contemporanea. Uno degli artisti più attesi dell’evento della calda estate della provincia romana che presenterà il suo nuovo spettacolo Gnosis, inaugurando così l’apertura multiculturale e il dialogo continuo tra antichità e contemporaneità, aspetto determinante di festiVAl.
Seguirà il Cloud Gate Dance Theatre of Taiwan, la prima compagnia di danza contemporanea di un paese di lingua cinese, con la prima europea del loro spettacolo Songs of the Wanderers. “Cloud Gate”, secondo la leggenda, è il nome della danza cinese più antica. Dunque, la compagnia fondata dal coreografo Lin Hwai-min, nonostante la sua moderna cifra stilistica affonda le proprie radici nella storia e nelle tradizioni asiatiche più remote.
Il 26 giugno sarà la volta di un’altra stupefacente compagnia straniera, la Vertigo Dance Company di Noa Werther. La coreografa israeliana proporrà lo spettacolo Mana. Vessel of Light, in cui prende forma l’eterno dialogo tra il principio femminile e quello maschile, in continua tensione per raggiungere la complementarietà.
L’ultimo spettacolo di danza sarà quello dei coreografi Sidi Larbi Cherkaoui e Damien Jalet che, con Babel (Words), esploreranno il rapporto tra linguaggio, nazionalità, identità e religione per catapultarci in un viaggio di interculturalità.

In fatto di musica, non saranno da meno le proposte che verranno rappresentate sul suggestivo palcoscenico all’aperto di Tivoli. A cominciare dall’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Carlo Rizzari che il 1 luglio eseguirà le musiche di Prokofiev e Beethoven, per proseguire il 13 con il jazzista Enrico Rava e la sua interpretazione dell’album Rava Noir inciso nel 1997. Il concerto di chiusura del 18 luglio vedrà la firma di Elvis Costello che si esibirà insieme alla band degli Sugarcanes.

I due appuntamenti teatrali sfodereranno tutto il loro gusto raffinato e delicato grazie ai versi di Tancredi e Clorinda di Tasso, all’interno del nuovo spettacolo di Mimmo Cuticchio, e grazie anche a L’oratorio di Aurelia, l’ultimo lavoro che mescola danza, circo e teatro all’insegna della fantasia, ideato dalla figlia del grande Charlie Chaplin, Victoria Thièrrèe-Chaplin.

Il Festival Internazionale di Villa Adriana quest’anno apporta una novità in più, poiché si presenta come manifestazione trasversale in grado di accontentare un pubblico variegato e di accentuare sempre di più il dialogo tra l’antichità del magnifico contesto in cui ci si trova e l’aspetto culturale contemporaneo.

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