Hidden Histories: Josèfa Ntjam Terme di Diocleziano

HIDDEN HISTORIES Pratiche performative nello spazio pubblico a cura di Sara Alberani e Valerio Del Baglivo in collaborazione con Marta Federici
JOSÈFA NTJAM Watery Thoughts

09 settembre – performance inedita – ore 20:00 – 21:00 (due repliche)
Terme di Diocleziano, Museo Nazionale Romano
Via Enrico De Nicola, 78 – Roma

LEONE CONTINI
Museo Fantasma
22 settembre – Talk – ore 19:00
NABA, Nuova Accademia di Belle Arti

dal 22 al 24 settembre – Workshop / Esplorazione nello spazio pubblico
NABA, Nuova Accademia di Belle Arti
Via Ostiense, 92 – Roma
Area EUR – Museo delle Civiltà e Laghetto EUR
Piazza Guglielmo Marconi, 14 – Roma

DANIELA ORTIZ
28 settembre – Talk – ore 19
Reale Accademia di Spagna
Piazza di S. Pietro in Montorio, 3 – Roma

29 – 30 settembre – performance inedita – ore 19:30
Area del Gianicolo (Monumento ad Anita Garibaldi)
Piazzale Anita Garibaldi – Roma

ADILA BENNEDJAÏ-ZOU
2 ottobre – Azione – ore 11:30

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Prenotazione consigliata

Dal 9 al 30 settembre si apre la seconda parte del programma di Hidden Histories 2021 con interventi artistici inediti nello spazio pubblico della città di Roma. Ideato e curato da Sara Alberani e Valerio Del Baglivo (LOCALES), in collaborazione con Marta Federici, il progetto è pensato per riflettere sull’eredità storico-artistica cittadina grazie a un programma aperto e gratuito. Attraverso le voci e le pratiche delle/i artiste/i protagoniste/i del programma di settembre Josèfa Ntjam, Leone Contini, Daniela Ortiz, Adila Bennedjaï-Zou, Hidden Histories 2021 rilegge la sfera pubblica: collezioni museali, monumenti e siti storici di Roma attraverso uno sguardo e un approccio decoloniale. Il pubblico sarà coinvolto in diverse iniziative quali performance, laboratori, talk, esplorazioni e camminate urbane, volte a ridefinire secondo una prospettiva non univoca le storie e i luoghi assorbiti nella definizione del patrimonio pubblico. Attivando una riflessione sulle forme di dominanti, i vari interventi mirano a decostruire, reinterpretare e ricodificare le grandi narrazioni – ereditate da sistemi egemonici – su temi quali il canone, l’origine, l’identità, la razza, la cultura.
Hidden Histories 2021 avvia nuovi percorsi di riappropriazione dello spazio pubblico nel post-pandemia, consapevole che la necessità di risignificare gli spazi svuotati del centro storico e i luoghi simbolo della città, si è fatta ancora più urgente, così come il bisogno di tornare a incontrarsi fisicamente. Reclaiming Public Space / Agire lo Spazio Pubblico è l’approccio elaborato dai curatori del progetto Sara Alberani e Valerio Del Baglivo, che hanno aperto questo nuovo ciclo di programmazione rimarcando il desiderio e la necessità di tornare ad appropriarsi collettivamente dello spazio pubblico, raccontandolo e trasformandolo grazie ai linguaggi performativi.

IL PROGRAMMA

Il 9 settembre presso le Terme di Diocleziano, Josèfa Ntjam presenta la performance inedita Watery Thoughts, aggiungendo un nuovo capitolo alla sua multiforme ricerca sul tema dell’acqua, argomento centrale nella composizione di narrazioni che mescolano storie personali e memorie collettive, attraversando dimensioni temporali molteplici.
A partire dall’iconografia di mosaici e statue dai temi marini presenti nella sede museale delle Terme di Diocleziano, e nelle più ampie collezioni del Museo Nazionale Romano, l’artista indaga gli elementi mitologici, politici e artistici associati all’immaginario acquatico, evocando l’originaria destinazione d’uso degli ambienti termali. La performance interroga inoltre i canoni e le metodologie su cui le collezioni museali sono costituite, promuovendo lo sviluppo del pensiero critico e l’emergere di altre prospettive interpretative e nuove interconnessioni spazio–temporali.
La performance è realizzata in collaborazione con Villa Medici – Accademia di Francia a Roma e con Museo Nazionale Romano.

Il 22 settembre nel talk presso NABA, Nuova Accademia di Belle Arti nella nuova sede di Roma, Leone Contini introduce i principali nuclei tematici della propria pratica artistica e le ricerche condotte intorno alla storia e alla collezione, ora smembrata, dell’ex Museo Africano di Roma, aperto dal 1904 al 1971 e dedicato ai popoli e alle culture delle colonie italiane d’Africa. Il caso viene approfondito durante il workshop dal 22 al 24 settembre intitolato “Museo Fantasma” e condotto da Contini presso il campus romano di NABA, che svilupperà un più ampio discorso sulle implicazioni delle collezioni etnografiche in rapporto all’eredità coloniale italiana. Proprio questa relazione è al centro dell’attenzione di Contini, che tenterà una “ricostruzione evocativa” di questa collezione, con l’intento di riportare alla luce una storia – quella del colonialismo italiano in Africa – volutamente dimenticata, e parallelamente discutere i paradigmi eurocentrici su cui si fonda la disciplina museografia applicata alle collezioni etnografiche e non solo.

Il workshop è solo su prenotazione ed è sviluppato in collaborazione con NABA, Nuova Accademie di Belle Arti e con MuCiv – Museo delle Civiltà.
Il 28 settembre in occasione del talk presso la Reale Accademia di Spagna a Roma, Daniela Ortiz introdurrà le tematiche e le metodologie della propria pratica artistica, attraverso i suoi più recenti lavori. In particolare, le sue ricerche riguardano il sistema europeo di controllo dell’immigrazione, il suo legame con il colonialismo e i meccanismi legali creati dalle istituzioni europee per esercitare la violenza contro le popolazioni migranti marginalizzate. La discussione andrà quindi a soffermarsi sul nuovo intervento performativo del 29 e 30 settembre concepito dall’artista appositamente per il programma di Hidden Histories 2021, ispirato alla complessa e poco conosciuta statua equestre di Anita Garibaldi, una delle poche sculture pubbliche femminili in città, situata nell’area del Gianicolo. Il monumento ad Anita Garibaldi sarà protagonista di una riflessione sulla statua commissionata in epoca fascista e sulla sua lettura stereotipata della figura femminile madre e guerriera, “eroina dei due mondi”. A partire da questo monumento e dai documenti storici di celebrazione di Anita Garibaldi prodotti durante il fascismo, Ortiz mira a generare una narrazione visiva in cui vengono esplorati i concetti di nazionalità, razzializzazione, classe sociale e genere, per comprendere criticamente le strutture del potere coloniale e patriarcale che permangono ancora nello spazio pubblico.

La performance è realizzata grazie al sostegno della Real Academia de España en Roma e del Centro Cultural de España en Lima.

Collaborano al programma triennale HH: Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, Biblioteca Casanatense, BSR British School at Rome, Centro Cultural de España en Lima, Circolo Scandinavo, Fondazione Romaeuropa, IILA – Organizzazione Internazionale Latino-americana, MAXXI – Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, MuCiv – Museo delle Civiltà, Museo Nazionale Romano, NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, Real Academia de España en Roma, Villa Medici – Accademia di Francia a Roma, Università degli Studi RomeTre
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Hidden Histories è un progetto a cura di Sara Alberani e Valerio Del Baglivo, fondatori di LOCALES. LOCALES è una piattaforma curatoriale nata a Roma durante la prima fase di lockdown in Italia nel 2020, per attivare una riflessione sulla sfera pubblica attraverso le pratiche artistiche. Grazie ad una serie di programmi site-specific che prevedono commissioni di nuovi lavori artistici, esplorazioni nello spazio pubblico, momenti di apprendimento e performance, LOCALES affronta la complessità delle urgenze contemporanee a partire dalla storia politica e sociale di luoghi simbolici della città e delle comunità che li abitano.

Josefa Ntjam è un’artista, performer e poetessa che lavora con la scultura, il fotomontaggio, il video e il suono. Ntjam attinge da internet e dai di scienze naturali per costruire assemblaggi di immagini, suono, parole e storie, che generano opere multiformi e multimedia. Con la sua pratica l’artista è interessata a decostruire le grandi narrazioni alla base dei discorsi egemonici sull’origine, l’identità e la razza. Attraverso una riappropriazione non lineare della storia, Ntjam intreccia narrative differenti che includono fatti storici, teorie scientifiche e concetti filosofici, ai quali vengono contrapposti riferimenti alla mitologia Africana, alla fantascienza, al simbolismo religioso e a rituali ancestrali.
Ntjam ha partecipato a mostre internazionali, tra cui: MEMORIA: récits d’une autre histoire, Frac Nouvelle-Aquitaine MÉCA, Bordeaux, FR (2021); Anticorps, Palais de Tokyo, Paris (2020); Paysages alentour, Centre Pompidou, Paris (2020); Risquons-tout, WIELS, Brussels (2020); 15th Biennale de Lyon, MAC Lyon, Lyon (2019).

La ricerca di Leone Contini si colloca lungo il margine di contatto tra pratiche creative e lavoro etnografico. I suoi lavori affrontano primariamente temi quali i conflitti interculturali, le relazioni di potere, le migrazioni, le diaspore e i modi in cui tutti questi fenomeni influenzano il contesto antropologico e il paesaggio botanico dei luoghi in cui l’artista si trova a operare. La sua produzione include lecture-performances, interventi nello spazio pubblico, narrazioni testuali e audio-visuali, disegni. Negli ultimi anni ha tenuto mostre o realizzato interventi presso: Kër Thiossane, Dakar; MAXXI, Roma; Centre Pompidou, Parigi; SAVVY, Berlino; Manifesta 12, Palermo; Fondazione Sandretto, Torino; Quadriennale, Roma; Mart, Rovereto; Biennale D-0 Ark Underground, Bosnia; Kunstraum, Monaco; Museo Pecci, Prato.

Daniela Ortiz vive e lavora a Urubamba (Perù). Attraverso la sua pratica, l’artista genera narrazioni visive in cui i concetti di nazionalità, razzializzazione, classe sociale e genere sono analizzati in maniera critica nei confronti del potere coloniale, capitalista e patriarcale. Le sue ricerche recenti riguardano il sistema europeo di controllo dell’immigrazione, il suo legame con il colonialismo e i meccanismi legali creati dalle istituzioni europee per esercitare la violenza contro le popolazioni migranti marginalizzate. Ha anche indagato il rapporto di sfruttamento tra le classi sociali benestanti peruviane e i lavoratori domestici. Negli ultimi anni ha tenuto mostre o realizzato interventi presso: Kunsthalle Hamburg & KADIST art foundation, Parigi (2020-21), Kunsthalle Wien, (2021), 11th edition of Göteborg International Biennial for Contemporary Art, Röda Sten Konsthall, Göteborg (2021), Triennial at the New Museum, New York (2018).

Hidden Histories è organizzato da Mariana Trench Associazione Culturale, promosso da Roma Culture, vincitore dell’Avviso Pubblico Estate Romana 2020 – 2021 – 2022, curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

 

La partecipazione alle attività e agli incontri, in ottemperanza alle disposizioni sanitarie vigenti, sarà regolamentata e comunicata volta per volta, in funzione degli spazi utilizzati, per garantire la sicurezza di tutte/i e il distanziamento interpersonale.

Ufficio stampa e media UC studio 

 

 

Fonte:  UC STUDIO

 

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