Nella Chiesa di Saint Paul’s within the walls – meglio conosciuta come Chiesa di San Paolo dentro le mura – si è tenuto lo scorso 21 dicembre un concerto di Natale in memoria degli antichi brani che hanno fatto la tradizione di questa sacra festività.
Ad organizzare e a eseguire egregiamente i brani è stato il Coro dell’Aventino che, con i suoi 70 membri, ha saputo regalarci un’emozione unica attraverso quelle celebri note che ci accompagnano da una vita e che suscitano nella maggior parte di noi un po’ di malinconia.
In un periodo come questo dove risulta sempre più difficile essere partecipi spiritualmente della festa più importante dell’anno, l’Associazione Roma in Canto, di cui fa parte il Coro dell’Aventino, ha scelto di organizzare questo concerto natalizio arricchendolo con i brani della tradizione.
Si tratta di un’associazione non profit che ha come scopo quello di diffondere la passione per la musica sacra e di valorizzare il patrimonio musicale, in particolar modo quello della capitale.
Riguardo alla location, per l’occasione non poteva esservi scelta migliore della Chiesa anglicana episcopale d’America di Saint Paul’s within the walls, in via Nazionale, la prima chiesa non cattolica costruita a Roma dopo l’Unità d’Italia.
In programma, i brani più celebri del Natale, patrimonio storico della nostra cultura e tradizione, ma soprattutto della nostra infanzia.
Chi di noi non è cresciuto trascorrendo il Natale con un sottofondo musicale come “Tu scendi dalle stelle” o “Stille nacht”? E a quanti di noi, durante la funzione religiosa, è sembrato di ascoltare la meravigliosa melodia dell’Ave Maria o dell’Hallelujah di Handel?
Ebbene, il Coro dell’Aventino ci ha fatto tornare indietro nel tempo, riportandoci magicamente alla nostra infanzia, quando ci si emozionava con poco e il Natale rappresentava per tutti noi un momento davvero speciale. L’intento di questa iniziativa è stato proprio quello di riavvicinarci alla tradizione, per farci vivere in maniera profonda il vero senso del Natale, sgombrandolo di tutte le superficialità e inezie che nel corso del tempo lo hanno oscurato.
Il soprano Federica Giansanti e il direttore Fabio Avolio hanno dato inizio alla serata musicale con Fatto per la Notte di Natale di Arcangelo Corelli (1653 – 1713), tratto dal Concerto grosso op. 6 n. VIII.
Tra i primi brani, anche l’indimenticabile Stille Nacht del compositore Franz Gruber (1787-1863), uno dei canti natalizi più famosi al mondo. Riportato anche in versione italiana (Astro del ciel), sulla nascita di questo brano si hanno varie interpretazioni. Certo è che proviene dalla corte di Federico Guglielmo di Prussia, poco dopo la sua ascesa al trono nel 1840, e che è una delle poche melodie natalizie che pone al centro della commemorazione la Sacra Famiglia, i Magi, gli angeli e i pastori.
Non da meno per importanza, fama e significato religioso è la nostra Tu scendi dalle stelle, composta nel lontano 1755 da Sant’Alfonso, uno dei brani più teneri del Natale.
Interessanti i canti della tradizione francese (Les Anges dans nos campagnes), inglese (Deck the halls ) e tedesca (O Tannenbaum), molto emozionante la celebre Adeste fideles, di cui tutt’ora non si conosce la paternità, suggestiva l’Ave Maria di Giulio Caccini (1550-1618), meno nota di quella di Schubert ma altrettanto significativa.
E a proposito di Franz Schubert, non poteva mancare l’intervento di questo grandioso compositore austriaco del Romanticismo con il suo Mille cherubini in coro.
A chiudere il programma, l’allegra e conosciutissima in tutto il mondo Joy to the world di Georg Friedrich Handel e la famosa Hallelujah, sempre del compositore tedesco, considerato uno dei più importanti musicisti del Barocco.
Un interessante excursus sui brani simbolici del Natale che, alle porte della Vigilia, ci ha regalato senz’altro uno dei momenti più emozionanti del Natale di Roma.
Un buon presupposto per vivere con serenità il momento più magico dell’anno…
Buon Natale a tutti voi!