Lush al fianco di Suns-End Rape Culture per dire no alla violenza sessuale e contrastare la cultura dello stupro
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, i sei negozi romani del brand si schierano al fianco dell’associazione fondata dall’attivista Benedetta Lo Zito (@Vitadibi_): dal 23 al 29 novembre, si alterneranno eventi digitali e tutti i proventi delle vendite della crema Charity Pot saranno devoluti a favore dell’associazione Suns-End Rape Culture Roma
Lush, brand etico di cosmetici freschi e fatti a mano, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre), si schiera al fianco dell’associazione Suns-End Rape Culture, un progetto dell’attivista Benedetta Lo Zito, nato per fornire assistenza e sostegno alle vittime di violenza sessuale, per educare sulla cultura dello stupro e su come combatterla. Dal 23 al 29 novembre i negozi Lush di Roma (Lush Roma Corso, Lush Termini, Lush Euroma, Lush Trevi, Lush Porta di Roma e Lush Cinectittà) devolveranno tutti i proventi delle vendite della crema mani e corpo Charity Pot a favore di Suns End Rape Culture e promuoveranno un dialogo online sul canale Instagram di Lush Roma Corso per parlare dei progetti dell’associazione, promuovere una maggiore educazione sulla cultura dello stupro e offrire strumenti per contrastarla.
Saranno due in particolare gli eventi digitali: Lunedì 23 novembre alle ore 18.00 Lush Roma Corso (@lush_romacorso) organizzerà una diretta Instagram con l’attivista femminista e fondatrice dell’associazione, Benedetta Lo Zito (@vitadibi_) per parlare di Suns-End Rape Culture e dello safe space virtuale creato per tutte le/i survivor di violenza sessuale. Mercoledì 25 novembre appuntamento virtuale di Q&A, sempre sulla pagina Instagram di Lush Roma Corso, con Matteo Sangiorgi, volontario dell’associazione, pronto a rispondere a domande, dubbi e richieste di tutti gli utenti che vorranno partecipare al Q&A.
Benedetta Lo Zito, fondatrice di Suns End Rape Culture commenta: “Per quanto riguarda il 25 Novembre, come survivor, vorrei che si desse più spazio a noi attivist* per parlare di violenza sulle donne a tutto tondo, perché la classica narrazione “è sbagliato” non sta portando da nessuna parte. Serve un discorso concreto su come la società vede, colpevolizza e oggettifica la donna, rendendola un soggetto passivo e non attivo della sessualità. Qualcosa di cui disporre a proprio piacimento. E dovrebbe cambiare anche il modo in cui educhiamo i ragazzi all’affettività e all’emotività, nelle scuole, sin dalla primissima infanzia, insegnando il rispetto degli spazi e del consenso per qualsiasi gesto che si potrebbe ricevere, ma anche che i ragazzi possono piangere e le ragazze possono arrabbiarsi. L’educazione “binaria” è infatti piena di stereotipi che portano poi a sviluppare certi comportamenti sbagliati in futuro.”
Per tutta la settimana, Lush sosterrà Suns-End Rape Culture in tutti i suoi sei negozi romani devolvendo all’associazione tutto il ricavato delle vendite della crema mani e corpo Charity Pot, per contribuire alla realizzazione degli incontri online settimanali di auto-aiuto gratuiti per le vittime di violenza sessuale, che una volta al mese prevedono una terapia di gruppo con una psicologa. A sostegno dell’associazione anche i proventi delle vendite del nuovo formato della crema, la Charity Pot Coin: piccola crema solida, nuda, vegana e auto conservante, dal grande potere idratante e ammorbidente con burro di cacao biologico ed equosolidale da un progetto di permacultura in Sierra Leone.
SUNS-END RAPE CULTURE E BENEDETTA LO ZITO Suns-End Rape Culture è una giovane associazione fondata da Benedetta Lo ZIto, conosciuta sui canali social come vitadibi_, sopravvissuta alla violenza e impegnata a promuovere la conversazione per demolire la cultura dello stupro. Dopo i vari movimenti come il Me too, ha deciso di condividere pubblicamente ciò che le è successo e di aiutare altre vittime di violenza per sostenere altri survivor tramite gruppi di confronto e mutuo sostegno. Romana e residente a Londra, Benedetta si occupa da sempre di comunicazione digitale e a un certo punto del suo cammino decide di unire il classico lavoro di “influencer” all’attivismo femminista, promuovendo sul suo canale Instagram educazione sulla cultura dello stupro e tematiche di genere. Attualmente impegnata in due progetti: un collettivo femminista a Londra, Women of Brixton, e Suns End Rape Culture, il progetto fondato per creare un safe space virtuale per tutte le/i survivor di violenza sessuale, a cui collabora l’amico e collega Matteo Sangiorgi. Suns End Rape Culture fornisce gruppi di auto-aiuto per survivor settimanali, gratuiti e se si vuole anonimi. Attraverso le donazioni è possibile finanziare la psicoterapia gratuita di gruppo dei partecipanti, al momento mensile con l’augurio di poter almeno raddoppiare gli appuntamenti. Suns End Rape Culture prevede uno shop teespring che vende vestiti e accessori sul tema per aiutare a coprire spese e professionisti che ruotano intorno al progetto: al momento il disegno principale è la frase tratta dal flash mob delle donne cilene, un violador en Tu Camino, contro il victim blaming. Attraverso le donazioni e il ricavato dello shop Suns End Rape Culture fornisce alle realtà che lo richiedono formazione gratuita sul tema della cultura dello stupro e l’educazione al consenso, sia con i profili personali di Benedetta e Matteo, sia con il profilo Instagram di Suns End Rape Culture.
CHARITY POT Charity Pot è la crema Lush per mani e corpo che propone un modo nuovo di sostenere le associazioni senza fini di lucro. I proventi delle vendite della Charity Pot, ad esclusione dell’IVA, vengono devoluti a piccoli gruppi e associazioni attentamente selezionati che lottano per la difesa degli animali, dell’ambiente e dei diritti umani e che sono molto vicini all’etica del brand inglese, condivisa e sostenuta dai clienti. Il sostegno alle piccole associazioni sta da sempre a cuore al brand e oggi è più che mai importante continuare a finanziare i piccoli attivisti e associazioni locali che stanno guidando il cambiamento per la difesa degli animali, dei diritti umani e dell’ambientale. Nel 2007 Lush ha lanciato la crema Charity Pot e da allora ha donato oltre 53 milioni di sterline ad associazioni no profit e campagne etiche in tutto il mondo. In Italia è stata introdotta nella nel 2010 e da allora ha aiutato centinaia di piccole associazioni. Solo nel 2019 Charity Pot ha raccolto €381.000 sostenendo 130 progetti. A novembre 2020 Charity Pot diventa solida con il nuovo formato Charity Pot Coin: piccola crema solida, nuda, vegana e auto conservante, dal grande potere idratante e ammorbidente, formulata con burri vegetali che si prendono cura della pelle, con anche effetti benefici lungo tutta la filiera produttiva, come il burro di cacao biologico e equosolidale proveniente dalla Sierra Leone. Charity Pot Coin contiene infatti ingredienti provenienti da comunità agricole di tutto il mondo che lavorano con sistemi di coltivazione come l’agroecologia e la permacultura per produrre ingredienti di qualità e allo stesso tempo rigenerare il suolo, le foreste e le fonti di sostentamento delle comunità locali.
LUSH Nata nel 1995 in Inghilterra, Lush si contraddistingue per etica e innovazione. Lush crea, produce e commercializza cosmetici freschi e fatti a mano, come bombe da bagno, lavadenti e confetti di shampoo solido. Lush si oppone fortemente a qualunque tipo di test sugli animali e supporta commercio equosolidale e comunità in tutto il mondo. Nel 2010 dà il via al pionieristico progetto Sustainable Lush Fund a supporto delle comunità che producono gli ingredienti dei prodotti Lush;questo progetto evolve nel 2018 nel progetto Re:Fund, un fondo di £1,5 milioni all’anno (circa €1,75 milioni) per sostenere a livello mondiale la rigenerazione nelle aree colpite da calamità e spostamenti di popolazioni, per la permacultura e l’agroecologia, e per la rinaturalizzazione e la biodiversità. Nel 2012, a testimonianza dell’impegno e della dura lotta contro la sperimentazione animale, Lush lancia il Lush Prize in collaborazione con Ethical Consumer: un fondo di £250.000 voltoa premiare chiunque riesca a dare un contributo significativo a trovare alternative e porre fine ai test sugli animali. Nel 2017 lancia il Lush Spring Prize, sempre in collaborazione con Ethical Consumer: un fondo di £200.000 volto a premiare progetti di rigenerazione sociale ed ambientale. Lush è un’azienda attiva nella promozione di campagne nei suoi 931 negozi, in 49 paesi, a supporto di piccoli gruppi o organizzazioni a difesa dei diritti animali, umani e a protezione dell’ambiente. L’obiettivo è dare una voce a coloro che si battono per essere ascoltati. In Italia ad oggi conta 31 negozi, e un sito per la vendita online.
Fonte: Ufficio stampa Lush Italia