Nel giorno del solstizio d’inverno spettacolo planetario, serata osservativa ed escursione geopaleontologica in attesa del Natale
21 Dicembre 2019
MUSEO GEOPALEONTOLOGICO “ARDITO DESIO” DI ROCCA DI CAVE
Piazza della Torre 11, Rocca di Cave (Roma)
dalle 15.00
Nel giorno del solstizio di inverno, il 21 dicembre, il Dipartimento di Scienze dell’Università di Roma Tre (Dipartimento d’eccellenza italiano 2018-2022), in collaborazione con il Comune di Rocca di Cave e il Gruppo Astrofili CDS-Hipparcos, organizza la serata osservativa “Il cielo di Natale, tra Orione il cacciatore, i cani celesti e la cometa che viene dalle stelle”. L’attività si svolgerà presso la stazione osservativa del Museo Geopaleontologico “Ardito Desio” di Rocca di Cave (RM).
La serata osservativa, alle 19.00, prevede una breve conferenza introduttiva seguita dall’osservazione del cielo invernale e delle principali costellazioni visibili, sotto la guida di un esperto. Il programma proseguirà con la suggestiva osservazione al telescopio dei principali oggetti celesti. All’inizio della più lunga notte dell’anno, infatti, volgendo lo sguardo a sud-est appare più in basso sull’orizzonte Orione il gigante, il cacciatore della mitologia greco-romana, accompagnato dai fedeli cani Sirio e Procione. Questa è la regione celeste più brillante visibile alle nostre latitudini. Nella figura rappresentata, le stelle Betelgeuse e Bellatrix corrispondono rispettivamente alla spalla destra e sinistra, Saiph e Rigel al piede destro e sinistro del gigante. Si tratta di quattro supergiganti, di cui Betelgeuse è inconfondibilmente di colore rosso, tutte distanti fra 600 e 1000 anni luce. Anche le tre brillanti stelle della cintura, tutte bianche-azzurre, sono supergiganti distanti oltre 1000 anni luce, in qualche modo correlate alla cosiddetta “Spada”, una gigantesca nebulosa ad emissione di gas idrogeno e polveri, sede di un’intensa formazione stellare in atto. Nella spirale della Via Lattea il giro intermedio, a cui appartiene anche il Sole, è chiamato “Braccio di Orione”.
In precedenza, alle 17.00, si svolgerà lo spettacolo di planetario dal titolo “Visitatori celesti: le grandi comete e la Stella di Betlemme”, presso la struttura annessa al museo recentemente inaugurata, dotata di una cupola di 10 metri di diametro. Le testimonianze dell’osservazione di fenomeni astronomici prodigiosi sono antichissime. Tra questi l’apparizione nei cieli di astri chiomati, a volte brillanti e estesissimi, è stata registrata in varie forme: incisioni rupestri del Neolitico, registrazione scritte sulle tavolette d’argilla mesopotamiche o su documenti cinesi forniscono ai ricercatori un prezioso materiale per ricostruire le orbite delle comete. Le testimonianze letterarie e artistiche, dal mondo greco-romano in avanti, inoltre, riferiscono delle interpretazioni e suggestioni, generalmente di panico e paura, che tali spettacolari oggetti hanno suscitato. Oggi è possibile riconoscere i successivi passaggi, per molti secoli, di alcune comete periodiche, quali p.e. quella di Halley. Fu probabilmente proprio l’osservazione del suo passaggio nel 1301 a ispirare a Giotto la famosa stella cometa della Natività nella Cappella degli Scrovegni, a Padova. E si hanno molte altre interessanti e curiose informazioni, attualissime, che saranno esposte durante il pomeriggio, come l’osservazione, a settembre di quest’anno, della piccola e insolita cometa, “I2 Borisov”. La sua velocità elevatissima indica che non appartiene al dominio gravitazionale del Sole. La cometa proviene da altre stelle e, lasciato il Sistema solare, si dirigerà verso altri mondi. Si tratta della prima cometa interstellare riconosciuta nella storia delle osservazioni astronomiche.
La durata prevista è di 50′ e comprende la presentazione del cielo stagionale, delle sue costellazioni e dei pianeti visibili, infine una parte tematica sulle più recenti scoperte planetarie o astrofisiche, attraverso suggestive proiezioni e video full dome.
All’inizio della giornata, alle 15.00, si svolgerà un’escursione geopaleontologica (facoltativa) alla scogliera corallina fossile. Nel territorio comunale di Rocca di Cave, infatti, si rinvengono numerosi affioramenti fossiliferi relativi alla presenza di una scogliera corallina del Cretacico Superiore. Di particolare rilievo le esposizioni lungo la via Genazzano, che risalgono all’età Turoniana (75 milioni di anni fa). Si tratta di tre principali affioramenti, lungo un percorso di circa 1 km, comprendenti spettacolari resti fossili di bivalvi, gasteropodi e coralli appartenenti a specie in gran parte estinte alla fine del periodo Cretacico. Una guida esperta, con l’aiuto di disegni e schemi, consente ai visitatori il riconoscimento dei fossili e dell’antico ambiente marino, insieme al riconoscimento delle forme carsiche del territorio.
PROGRAMMA DELL’EVENTO:
Ore 15:00
ESCURSIONE AL SENTIERO GEOPALEONTOLOGICO
Attraverso 100 milioni di anni
L’attività è SU PRENOTAZIONE.
Ore 17:00
SPETTACOLO PLANETARIO
“Visitatori celesti: le grandi comete e la Stella di Betlemme”
L’attività è SU PRENOTAZIONE.
Ore 19:00
SERATA OSSERVATIVA
“Il cielo di Natale, tra Orione il cacciatore, i cani celesti e la cometa che viene dalle stelle”
Non è richiesta la prenotazione. In caso di cielo coperto la serata si svolgerà all’interno del planetario, con un cielo virtuale e proiezioni suggestive.
INFORMAZIONI
COSTI: escursione 5 €, spettacolo al Planetario 5 €, Serata osservativa 6 €, combinazione di 2 attività 8 €, combinazione di 3 attività 12 € (ingresso gratuito bambini fino a 7 anni)
APPUNTAMENTO: L’appuntamento per l’escursione e per la serata sono presso la biglietteria del Museo, piazza della Torre 11; Rocca di Cave; per gli spettacoli al Planetario, presso la sede in Via del Colle Pozzo,1, Rocca di Cave.
Le serate si svolgono a 1000 metri di quota, pertanto SI CONSIGLIA UN ABBIGLIAMENTO ADEGUATO ALL’ALTA QUOTA.
IN CASO DI MALTEMPO LA SERATA OSSERVATIVA VERRÀ RIMANDATA. In questo caso riceverete un avviso entro le 24 ore precedenti via newsletter (se iscritti) e presso la pagina Facebook del museo https://www.facebook.com/MuseoRoccadiCave/. In caso di dubbi potete contattare lo staff del Museo attraverso la mail o il numero forniti.
Fonte Ufficio Stampa Roma Tre