Martedì 7 novembre alle ore 20.30 (Auditorium Parco della Musica, Sala Petrassi), in collaborazione con Romaeuropa Festival, il pianista francese Simon Ghraichy, riconosciuto internazionalmente come una rockstar del virtuosismo pianistico, sarà il protagonista di una serata dedicata al pianoforte e all’elettronica. Augmented Piano infatti è un recital che crea un ponte tra il grande repertorio “classico”, come il Preludio e Fuga BWV 543 di Bach e la Sonata in si minore di Liszt e quello contemporaneo, rappresentato dalla Sonata per piano e live computer di Jacopo Baboni Schilingi (commissionata dall’Accademia di Santa Cecilia e in prima esecuzione assoluta) “aumentando”, senza tradirle, le possibilità espressive del pianoforte attraverso la tecnologia. Simon Ghraichy e il compositore Baboni Schilingi da diversi anni formano un duo che studia e alimenta il rapporto “uomo/macchina” e le possibili relazioni tra l’intelligenza umana, razionale ed emotiva, e gli algoritmi informatici (o intelligenza artificiale).
Alla fine di ogni brano in programma, il pianista toccherà un piccolo sensore di respirazione myAir (che recupera in tempo reale tutti i dati fisiologici della respirazione) appoggiato al pianoforte che farà partire la registrazione di un interludio composto e registrato nel quale il finale della composizione appena terminata si trasforma, in qualche secondo, nell’inizio della composizione successiva. Il pianista “occuperà” così il silenzio che tradizionalmente segue ogni composizione con questi interludi preparandosi ad attaccare il brano successivo. Anche nella Sonata di Baboni Schilingi questi sensori creano un dialogo interattivo tra pianoforte e computer. Questo dialogo sarà visibile grazie alla proiezione di un video proiettato su un grande schermo e che si genera in tempo reale seguendo la respirazione del pianista. Come ha affermato lo stesso compositore «Grazie a questa tecnologia del respiro, la Sonata crea un’ambivalenza creativa. È, nella sua fase generativa (i suoni generati dal computer) un lavoro “pensato” e, nella sua fase interattiva, un lavoro vissuto (la respirazione del pianista)”».
Bio
Simon Ghraichy
Simon Ghraichy è un pianista dall’energia travolgente, dal tocco potente e dal senso del ritmo impeccabile. Ghraichy vive in Francia da quando aveva quattro anni e si sente francese nel cuore, ma essendo figlio di madre messicana e padre libanese, è anche strettamente legato alle culture dei suoi genitori e si dedica a compositori noti e meno noti dell’America Latina. In concerto e in studio di registrazione mostra la diversità musicale del continente americano. Allo stesso tempo, sottolinea come l’approccio spensierato dei compositori latinoamericani verso le forme e i ritmi della musica popolare parli a un pubblico mondiale, facendo appello sia al cuore che all’intelletto. Ghraichy dimostra che la loro musica non è meno impegnativa di quella dei loro colleghi europei, ed esegue regolarmente composizioni di Heitor Villa-Lobos, Arturo Márquez, Ernesto Lecuona o Gabriela Ortíz insieme a opere di compositori come Ludwig van Beethoven, Franz Schubert e Robert Schumann. Da appassionato giramondo che non crede alle etichette, Simon Ghraichy porta la sua musica anche in luoghi dove la musica classica non ha un ruolo di primo piano. Oltre a esibirsi nelle capitali della musica, ha tenuto concerti in Mali per i soldati francesi e americani, ha suonato nel Foro romano dell’antica città di Baalbek e si è esibito in un campo profughi in Indonesia.
Simon Ghraichy ha lavorato con orchestre come l’American Symphony Orchestra, le orchestre sinfoniche degli Stati del Messico e del Brasile, l’Orchestra Filarmonica del Libano, l’Orchestra Sinfonica del Cairo, l’Orchestra Sinfonica di Almaty e l’Orchestra Giovanile di Guadalajara. Ha collaborato anche con l’Orchestre Royal de Liège e l’Orchestre National de Bretagne. Nel 2016 ha firmato un contratto con l’etichetta Deutsche Grammophon, per la quale ha registrato due album acclamati dal pubblico e dalla critica: nel 2026 Héritages (con musiche di Debussy, Falla, Granados, Villa-Lobos, Márquez e altri) e nel 2019 “33” (musiche di Schumann, Tarrega, Ramirez, Nyman, Glass, Baboni Schilingi). La discografia di Simon Ghraichy comprende anche una registrazione della Sonata in si minore di Liszt, Kreisleriana di Schumann e un primo album dedicato interamente alle parafrasi e trascrizioni di Franz Liszt.
Simon Ghraichy è entrato al Conservatoire à rayonnement régional de Boulogne-Billancourt all’età di 16 anni, quindi ha studiato al Conservatoire national supérieur de musique di Parigi e all’Accademia Sibelius di Helsinki. Dopo essere stato insignito di numerosi premi, la carriera di Ghraichy è decollata in seguito a una recensione entusiastica del giornalista Robert Hughes pubblicata sul Wall Street Journal.
Jacopo Baboni Schilingi
Jacopo Baboni Schilingi, nato a Milano nel 1971, proviene dalla musica cosiddetta “colta” che unisce scrittura e interattività. La stampa internazionale lo descrive come uno dei compositori più rappresentativi della sua generazione. È regolarmente invitato per concerti e performance nelle sale “classiche” di tutto il mondo tra cui il Théâtre des Champs-Élysées, Opéra Comique, Philharmonie di Parigi, Teatro Studi, Teatro Dal Verme a Milano, Auditorium Parco della Musica di Roma, Miller Theatre e Alvin Ailey Theater a New York, Tonhalle di Zurigo, Arsenale di Metz, Biennale di Venezia, Chanel Nexus Hall di Tokyo. Le sue opere con elettronica sono state eseguite in sedi quali Sanlitung Village a Pechino, UniCredit Pavilion a Milano, Streaming Museum à New York. In 35 anni di attività artistica, Baboni Schilingi ha realizzato più di 60 concerti monografici e più di 500 eventi artistici tra concerti, performance e installazioni in 33 paesi del mondo.
Il suo lavoro con Arman negli anni 2000 ha dato il via a una serie di creazioni con Miguel Chevalier, Alain Fleischer, Elias Crespin, Sarkis. Nel 2015 ha partecipato due volte alla Biennale di Venezia: ha creato la musica per il Padiglione della Turchia (Respiro della voce) e il concerto per la giornata di chiusura nella Sala delle Armi. Baboni Schilingi ha scritto musica per grandi sponsor come Hermès e Samsung. Dal 2015 al 2018, la casa Camille Fournet-Parigi è stata mecenate di Jacopo Baboni Schilingi per la sua installazione ARGO, esposta al Grand Palais di Parigi. Dal 2018 al 2020 il compositore è stato sponsorizzato da Chanel per una serie di residenze, un concerto monografico e una mostra monografica a Tokyo.
La musica di Jacopo Baboni Schilingi è stata registrata da case discografiche come Deutsche Grammophon, Harmonia Mundi, Parathy, Telos Music, Mandala Music. Ha studiato composizione con Ivan Fedele, Brian Ferneyhough e Klaus Huber. Dal 1997 al 2003, Luciano Berio lo ha scelto Jacopo come apprendista.
Accademia Nazionale di Santa Cecilia
in collaborazione con Romaeuropa Festival
presenta
AUGMENTED PIANO
IL PIANISTA FRANCESE SIMON GHRAICHY IN UN RECITAL CHE UNISCE TRE SECOLI DI MUSICA DAL PIANOFORTE AI LIVE COMPUTER
Martedì 7 novembre ore 20.30
Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”| Sala Petrassi
pianoforte Simon Ghraichy
live computer Jacopo Baboni Schilingi
Incipit elettroacustico
Bach-Liszt Preludio e fuga BWV 543
Interludio elettroacustico
Liszt Sonata in si minore
Interludio elettroacustico
Baboni Schilingi Sonata per pianoforte e live computer
prima esecuzione assoluta, commissione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
In collaborazione con Romaeuropa Festival
biglietti: posto unico € 15
Fonte: GDG Press