Autore: Serena Cara
Quasi è impossibile ricordarsi com’era prima. Difficile cercare di avere un’immagine di com’era Ponte Milvio senza tutti quei lucchetti. Per non parlare di tutte le scritte che si sono moltiplicate per la capitale con frasi tipo: “Tre metri sopra il cielo”, “Ho voglia di te”, “Scusa ma ti voglio sposare” etc. Di cosa stiamo parlando? Di Roma prima dell’uscita dei libri e dei film di Federico Moccia. Quando è cominciato tutto questo?
Avete mai pensato che un non vedente possa “guardare” ed emozionarsi di fronte ad un quadro?Vi sembra una cosa impossibile? Non se viene aiutato e guidato da persone specializzate che con passione si impegnano nella diffusione del nostro patrimonio culturale a persone non solo affette da patologie visive, ma da disabilità nel senso più ampio del termine. A Roma c’è chi si occupa di questa difficile sfida dal 1995, stiamo parlando di Museum O.N.L.U.S. Associazione Volontari nei Musei.
L’Italia raffigurata da un punto di vista privilegiato: da coloro che troppe volte sono posti al margine della nostra società, i disabili, e per questo capaci di rappresentare, in modo unico la nostra storia. Si è da poco conclusa una mostra molto interessante dal titolo “Noi, l’Italia” al Museo di Roma in Trastevere che ha visto l’esposizione di opere di artisti disabili che da molti anni operano con i laboratori della Comunità di Sant’Egidio, che da diverso tempo si occupa di far studiare, comunicare e creare le persone affette da disabilità.
Qualche anno fa ebbe un grande successo un telefilm americano Friends, che viene tutt’oggi trasmesso in replica in numerosi canali televisivi, che diventò un vero e proprio cult tra i giovanissimi di tutto il mondo lanciando alcune star del cinema come Jennifer Aniston.I protagonisti Rachel, Joy, Chandler, Monica, Ross e la svampita Phoebe erano dei ragazzi tra i 25 – 30 anni che abitavano in due appartamenti di New York per dividere l’affitto, visto che come è facile immaginare nella grande mela le abitazioni costano care.Se la condizione raccontata nella sit com americana era ed è una normalità negli States,…
Siete in cerca di una serata particolare dove oltre a mangiare farete anche del bene? Abbiamo la soluzione che fa per voi! Che ne dite di andare a provare uno dei due ristoranti, anzi andate ad entrambi che è meglio, dove a servirvi saranno dei ragazzi affetti dalla Sindrome di Down?
Pensate che fare una cena completamente immersi nel buio sia un’esperienza impossibile da fare? Che l’assenza della vista non vi permetterà di godervi a pieno la serata?Così non la pensa Gerry Longo organizzatore della cena nel buio.Gerry in molti già lo conosceranno visto che stato uno dei concorrenti Grande Fratello 9. Per intenderci Gerry è stato il primo e per ora unico concorrente affetto da patologia visiva che ha partecipato al famoso reality di Canale 5.
Il Policlinico Gemelli esempio di eccellenza: il percorso hi-tec per i disabili visivi
Molto spesso si parla della malasanità italiana. Fiumi di inchiostro si spendono non appena vi è una notizia negativa, poco si parla invece quando le nostre strutture ospedaliere sono esempio di eccellenza.Questo è il caso del Policlinico Gemelli di Roma il primo ospedale italiano ad avere inaugurato un percorso tattilo-plantare per i non vedenti e gli ipovedenti. Presentato ufficialmente il 14 settembre scorso, un mese prima della Giornata Mondiale della Vista.
Si è da poco conclusa, il 29 settembre scorso, una mostra d’arte dal titolo eloquente: Che ci faccio io qui? I bambini nelle carceri italiane. In mostra, alla Sala di Santa Rita vi erano foto toccanti e profonde che testimoniano una tematica purtroppo di grande attualità: nel nostro Paese ci sono ben 56 bambini di età inferiore ai 3 anni che vivono nei carceri con le loro mamme detenute. Questi sono i dati forniti dal capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Franco Ionta.
Uno dei film ambientati a Roma interpretato dall’attore romano più amato dei tutti i tempi: Un americano a Roma recitato dall’intramontabile Alberto Sordi. Con Ez Rome non potevamo dimenticare un film che, come molti altri interpretati da Alberto Sordi, è diventato un cult.Un film che dona, non solo uno spaccato di Roma nel dopoguerra, ma anche della società italiana di oggi in quanto Alberto Sordi e Stefano Vanzina non hanno fatto altro che anticipare i tempi, trattando il tema del mito americano.
Non è mai facile fare una retrospettiva su un architetto perché si rischia molte volte che sia una mostra per gli addetti ai lavori e non per il grande pubblico. Quando, però lo spazio espositivo sembra nato per accogliere una determinata esposizione donandogli valore aggiunto tutto cambia.Questo è il caso della mostra in corso dedicata a Luigi Moretti nel nuovissimo museo di Roma il MAXXI visitabile sino al 28 Novembre 2010.