Autore: Donata Zocche
“Troppa religione fa male, qualunque essa sia”, pensa Rosamaria, affermata regista teatrale che ha fatto dell’autonomia e della realizzazione la bandiera della propria vita.
“A sessantacinque anni ho preso da dentro la mia nostalgia e così è uscito Il ladro di Roma”, spiega lo scrittore libanese Mustafa Jouni. Nelle sue parole si riconosce tutto lo spirito che anima il suo ultimo libro, edito da Gangemi, memoir della vita da studente arrivato in Italia negli anni ‘70 per gli sudi di ingegneria. “Appena sono laureato, non ho avuto il tempo di scrivere le mie nostalgie. Siamo una famiglia con quattro figli…”, continua con il suo italiano che tradisce appena la madrelingua araba.
Godibilissimo libro Ebrei sul Tevere di Giulia Mafai pubblicato da Gangemi Editore, il cui titolo fa da introduzione agli oltre duemila anni di presenza degli ebrei a Roma.
Non c’è solo una siepe tra Clara Bertelli e Max De Santo. A dividere le ville di lusso dove i due ragazzi vivono con i genitori sono confini emotivi, barriere esistenziali che rendono chi vi abita invisibile a sé stesso e agli altri. In questo, Se basta un fiore, l’ultimo libro di Giulia Blasi edito da Piemme, è un perfetto romanzo crossover, una storia che coinvolge adolescenti e adulti.
Un cuore giallo campeggia sulla copertina dell’ultimo romanzo di Mauro Evangelisti sopra il titolo Io odio tutti (CartaCanta editore).
Due amiche trascorrono un fine settimana d’autunno in una casa di campagna sulla Cassia, a pochi chilometri da Roma. Per caso trovano un manoscritto mai pubblicato che racconta la vita di Nina, figlia di una ricca marchesa capitolina e del principe russo Nikolay.
In una notte di luglio rischiarata dalla luna, un lamento proviene da un cassonetto dell’immondizia. Pina la gattara teme che una delle sue bestiole sia rimasta intrappolata, corre a controllare e trova un bambino appena nato.
L’antologia Romani per sempre, a cura di Marco Proietti Mancini e edita da Roma per sempre, raccoglie diciassette racconti dedicati alla capitale, scritti da alcuni tra i migliori scrittori romani.
La carriera giornalistica di Marco Paraldi è finita dopo una scazzottata col ministro dell’Interno.
Nel suo romanzo d’esordio Le vite sghembe (Ensemble, 2012) Francesco Zanarini ha ritratto in modo lucido e ironico la generazione del precariato inteso come condizione socio-esistenziale. A distanza di quattro anni lo scrittore romano pubblica per L’Erudita Forse tu non ne sai niente, vivace spaccato di una Roma est tra vita e malavita.