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Tartarughe romane: fontana e leggenda

fontana_tartarughe_3Cavalli marini, tritoni, rane, delfini sono solo alcuni dei numerosi abitanti che popolano le belle fontane della capitale che nelle calde giornate d'estate rinfrescano la mente e gli occhi con il rilassante suono dell'acqua sgorgante.

A Roma esiste anche una fontana dedicata ad un simpatico animale: la tartaruga.

La fontana delle tartarughe si trova nel cuore della città, nel rione Sant'Angelo nella piazza Mattei che deve il nome alla famiglia proprietaria dei palazzi circostanti. L'opera risale al 1581 ed è stata progettata da Giacomo della Porta architetto e scultore apprezzato chiamato a Roma dal Papa, i lavori furono condotti dal Landini.

La fontana è strutturata con: una vasca quadrata ad angoli arrotondati, un basamento con quattro conchiglie in marmo posto al centro della vasca, un bacino rotondo sempre in marmo, orlato con dei volti di putto, che viene sorretto dal basamento.

Sulla struttura marmorea sono disposte figure in bronzo, queste quattro statue poggiano delicatamente un piede sulla testa di altrettanti delfini e l'altro piede alla base del basamento.

Con una mano tengono la coda del delfino mentre con l'altra sembrano avvicinarsi alla vasca superiore.

L'acqua sgorga sia dai volti di putto che dalle bocche dei delfini.

fontana_tartarughe_2E le tartarughe che danno il nome alla fontana? Queste sono state aggiunte solo in un restauro del 1658 per volere di papa Alessandro VII sulla vasca superiore ma non è noto l'autore (forse il Bernini). Le tartarughe sembrano incoraggiate al movimento dalla mano degli efebi in bronzo e sembrano avvicinarsi all'acqua contenuta nella vasca superiore.

La fontana doveva sorgere nella attigua piazza Giudea che era la sede del mercato, ma le pressioni dei Mattei la portarono nella piazza davanti il loro palazzo.

La famiglia acconsentì in cambio a pavimentare la piazza e a tener pulita la fontana. Oggi La fontana è dotata di un impianto di depurazione dell'acqua per limitare le puliture dovute ai depositi di calcare.

Le tartarughe visibili oggi sono tutte copie, i tre originali rimasti, uno è stato trafugato nel 1979, sono stati sostituiti per motivi di sicurezza.

Come ogni fontana romana che si rispetti anche questa ha la sua leggenda; il duca Mattei desiderava stupire il suo futuro suocero, che rifiutava di dargli in moglie la sua bella figlia a causa di perdite al gioco. Fece allora realizzare, in una sola notte, la fontana che si ammira dal palazzo Mattei.

Il giorno successivo il duca chiamò a palazzo il padre e la ragazza per fargli ammirare da una finestra la stupenda fontana. Colpito dal gesto, il padre, acconsentì alle nozze. A ricordo di quel giorno e per evitare ad altri di godere di quella vista, il duca fece murare la finestra, così rimasta fino ai nostri giorni.
La leggenda però riporta degli errori anacronistici infatti la fontana fu costruita nel 1581-88 e il palazzo solo nel 1616 ma guardandola è bello immaginare questa storia per cercare di rivivere l'emozione di chi la vide per la prima volta da un giorno all'altro.

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