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La comunità abruzzese, una lunga storia per arrivare nella capitale

Abruzzo_posterÈ forse quell'aria un po' burbera ed arcigna che rende gli abruzzesi così poco facili da avvicinare in confidenza. Ma chi li conosce sa che degli abruzzesi ci si può fidare, si tratta di gente corretta e lavoratrice che, almeno inizialmente, non lascia molto spazio alla giovialità, ma che poi, una volta rotto il ghiaccio, ti apre la propria casa donando una calda ospitalità. Anche per questi motivi, ma non solo, EZ Rome sceglie di iniziare a parlare delle comunità regionali a Roma partendo proprio dagli abruzzesi. L'intento è quello di omaggiare la loro vicinanza geografica, ma anche e soprattutto onorare la sofferenza che ancora oggi, a due anni di distanza dal terribile terremoto del 2009, attanaglia moltissime famiglie abruzzesi. A tal proposito, durante il mese di settembre 2010 la capitale aveva dedicato all'arte abruzzese una mostra, tenutasi a Castel S.Angelo, incentrata in gran parte su opere artistiche salvate e recuperate da chiese e musei crollati o con gravi danni strutturali.

Nella città di Roma capitale, moltissimi abruzzesi si riversarono durante le emigrazioni di massa, ad iniziare da quella successiva all'unificazione e, in seguito, soprattutto quella concentrata nel periodo compreso tra i due conflitti mondiali. Chi arrivava nella capitale lo faceva il più delle volte per rimanervi e questo portò alla creazione di una salda e produttiva rete “comunitaria”. Gli abruzzesi, dotati di caparbia e spirito di sacrificio, si adattarono bene al tessuto sociale della grande città, andando a soddisfare le numerose richieste di lavoro emerse durante quei difficili periodi storici. Ad esemplare testimonianza di quanto detto, basti dire che fu l'abruzzese Italo Foschi a fondare la squadra di calcio della Lazio, la più antica della capitale, nel 1900. Contemporaneamente, andava scemando quella costumanza ormai desueta legata all'allevamento itinerante (transumanza) di grosse mandrie di bestiame soprattutto verso la Puglia.
Abruzzo_organettoA riprova della enormità del processo emigratorio, un censimento risalente agli anni '80 del XX secolo aveva confermato che gli abruzzesi costituivano allora quasi l'8% degli abitanti della capitale, andandosi comunque a concentrare sulla direttrice stradale di collegamento verso l'Abruzzo, ovvero la SS n.5 Tiburtina Valeria e tutte le zone limitrofe della periferia orientale di Roma. Molti abruzzesi ormai radicati da decenni nella capitale affermano tutt'oggi di essere ancora strettamente legati alla propria regione di origine, non solo per gli affetti familiari e le tradizioni culinarie, ma anche per motivi culturali ed alcune volte economici. Infatti, diverse attività commerciali, soprattutto ristoranti, sono instaurate e basate su uno stretto rapporto di importazione di prodotti tipici regionali.
La capitale ospita la storica “Associazione Abruzzese” (www.associazioneabruzzese.it, con sede in piazza Cavour n.3, 06.68804734), fondata nel 1886 da Silvio Spaventa, uno dei massimi esponenti politici del Risorgimento e dell'Unità d'Italia. L'Associazione è impegnata nell'organizzazione di legati ad argomenti di stampo culturale, artistico, storico e solidale, con convegni, seminari e mostre. Risale, ad esempio, a circa un mese fa l'evento commemorativo del primo presidente dell'Associazione, Spaventa appunto, alla cui memoria troneggia da più di un secolo una statua in via Cernaia, sul lato posteriore del Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Abruzzo_prodotti_tipiciLa vicinanza geografica della capitale all'Abruzzo rende questa regione una frequente meta di escursioni fuori porta e gemellaggi culturali, accostando il popolo romano a quello abruzzese. Sarà forse per questo che a Roma sono presenti molti esempi di abruzzese, a cominciare da quella culinaria, principessa indiscussa di tutte le presenze culturali regionali in Italia. Tra i locali più noti citiamo:

  • il ristorante “Ambasciata d'Abruzzo” (via Pietro Tacchini n.26, zona Parioli), che propone dal 1964 specialità tipiche della cucina abruzzese ma anche romana, in un gradevole clima tranquillo e familiare. Il prezzo medio per un pasto completo è di 35-40 euro (bevande escluse). Informazioni e prenotazioni al numero 06.8078256 o sul sito www.ambasciatadiabruzzo.com;
  • il ristorante Pizzeria “Schiavi d'Abruzzo” (via della Consolata n.4, zona Aurelio, Tel. 06.66156591), ricavato all'interno di un edificio rilevato nel 1978 dal proprietario Nino Falasca, che gli diede il nome del suo stupendo paesino di nascita, situato in provincia di Chieti. Il prezzo medio per il pasto completo è di 25-30 euro (bevande escluse). Oltre alla cucina tipica regionale, specialità della casa, Falasca propone anche piatti tipici nazionali ed internazionali. Informazioni dettagliate sul sito http://www.ristoranteschiavidabruzzoroma.com;
  • la trattoria “Ugo al Gran Sasso” (via di Ripetta n.32, pieno centro storico, 06.3214883), in cui la cucina casereccia romana ed abruzzese si incontrano sapientemente esaltando i sapori delle rispettive enogastronomie regionali. Il prezzo medio è di 25-30 euro (anche qui bevande escluse);
  • il ristorante pizzeria “L'Abruzzese” (via dei Gracchi n.27/29, zona Prati), molto frequentato dai turisti, in virtù della vicinanza con San Pietro, ma anche dai romani, che apprezzano la pasta all'uovo ed i condimenti caserecci. Informazioni e prenotazioni al numero 06.3973328981.

L'Abruzzo è a due passi dalla capitale; basta poco più di un'ora per entrare nelle viscere di questa stupenda regione, con la possibilità di conoscere più da vicino il forte ed accogliente carattere degli abruzzesi, i meravigliosi parchi regionali e nazionali, le città d'arte a partire dalla combattiva L'Aquila e le sue straordinarie delizie enogastronomiche.

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