: Danze e canti di Osala secondo la tradizione della scuola Yamamura

L'Istituto Giapponese di in collaborazione con
il Dipartimento di Studi sull'Asia e sull'Africa Mediterranea dell'Università Ca' Foscari di Venezia
presenta YAMAMURA-MAI e JIUTA Danze e canti di Osaka secondo la tradizione della scuola Yamamura

martedì 24 ottobre ore 19.00
Istituto Giapponese di Cultura
Roma, via A. Gramsci, 74
– ingresso libero fino a esaurimento posti –
Danzatore: Yamamura Wakahayaki
Canto e musica: Kikuo Yuji (jiuta performer)
Presentazione e interventi esplicativi a cura del prof. Bonaventura Ruperti
(Professore ordinario di Lingua e Letteratura Giapponese presso l'Università Ca' Foscari di Venezia,
Dipartimento di Studi sull'Asia e sull'Africa Mediterranea) in collaborazione con Dipartimento di Studi sull'Asia e sull'Africa Mediterranea, Università Ca' Foscari di Venezia

Nell'universo ricchissimo di arti dello spettacolo del Giappone, un posto speciale, non sufficientemente noto all'estero, occupano le danze del Kamigata, ossia dell'area di Kyoto e Osaka. Nella tradizione delle danze di sala di Osaka brillano in particolare la scuola coreutica Yamamura e i canti (jiuta) accompagnati da shamisen: assieme al dei burattini Bunraku
queste danze e queste melodie sono tra le forme tradizionali di maggiore fascino risalenti all'epoca Tokugawa e manifestano lo spirito e l'essenza
della città di mercanti, Osaka.
Se il teatro kabuki ha tramandato fino a oggi delle danze ricche e spettacolari concepite per i palcoscenici, per interpreti maschi anche specializzati nei ruoli femminili (onnagata), le danze di sala del Kamigata invece, in particolare a Kyōto, hanno sviluppato un'orchestica concepita anche per il corpo femminile, attingendo alle danze della corte imperiale e ispirando le danze dei quartieri di piacere.

La scuola Yamamura, con una tradizione di oltre 210 anni, sorge inizialmente ad opera di un coreografo,
Yamamura Tomogorō I (1781-1844), che unisce i due versanti, le coreografie per il teatro kabuki,
progettando la gestualità per l'attore più fulgido di Osaka, Nakamura Utaemon III (1778-1838), e quindi
le danze femminili per i quartieri di piacere. Il repertorio è dunque ricco e congiunge brani ispirati al
teatro nō adattati alla sensualità e morbidezza del corpo femminile, brani che riflettono le movenze delicate dei burattini nel teatro che nella città è fiorito in maniera straordinaria, e scene danzate più intime e sommesse costruite sui canti, jiuta, accompagnati da un numero ridotto di musici, in uno spazio limitato, entro cui il corpo con il ventaglio si muove con morbidezza e finezza senza eguali. La fluida eleganza del corpo, che si sposa al canto, si porge all'apprezzamento degli spettatori e disegna con figura e gesti stati d'animo, stagioni, atmosfere in un'estetica distillata alla sua essenza.
I due giovani maestri protagonisti dell'esibizione sono stati entrambi insigniti dei più alti riconoscimenti
della tradizione artistica di Osaka.

Danze e canti in programma saranno introdotti e inframmezzati da interventi esplicativi del prof.
Ruperti, Professore ordinario di Lingua e Letteratura Giapponese presso il Dipartimento di Studi sull'Asia e sull'Africa Mediterranea dell'Università Ca' Foscari di Venezia.

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